Con il Focus Identità, Zona K prosegue la riflessione sulle rappresentazioni identitarie del contemporaneo, spingendoci su un versante più sociale e antropologico, guardando alla ridefinizione delle identità culturali e nazionali. Siamo spettatori di un flusso migratorio mai visto prima. Da una parte vediamo l’Europa auto-definirsi sempre più e i confini irrigidirsi attraverso retaggi nazionalistici. Dall’altra una sorta di contaminazione culturale si propaga incontrollatamente. Vale ancora parlare di “nazione” o di “cultura dominante”?Si è pensato a un Focus dove i colori di identità culturali e nazionali si mescolino come in un gioco a carte, dove tra caso e necessità si determini la costruzione di comunità nuove e impreviste: una riflessione sull’identità culturale e nazionale, o meglio “Contro l’identità“, per citare il celebre testo di Francesco Remotti.
ECCO GLI EVENTI IN CALENDARIO:
gennaio-maggio 2016| 3 sessioni | LABORATORIO DANZA E VIDEOMAPPING
Arosio/Boscaro – Mascherenere
5 maggio 2016 | ore 21.00 | VERNISSAGE INSTALLAZIONE
6-20 maggio 2016| lun-ven, ore 10.00 – 19.00| INSTALLAZIONE
ZONA K & Co. – LA PROCEDURA
6-8 maggio 2016| ore 21.00 | TEATRO
Teatro Utile/Mascherenere – SOTTO UN CIELO STRANIERO
8 maggio 2016| ore 17.00 | FILM DOCUMENTARIO
ZaLab – I LIVE IN MELBOURNE NOW
9-10 maggio 2016| ore 21.00 | PERFORMANCE TEATRO
TeatrInGestAzione – ABSOLUTE BEGINNERS
PLAY-K(ids)
8 maggio 2016| ore 11.00 | LABORATORIO, dai 7 anni
Ludosofici – MA TU CHI SEI?
Il programma del Focus sarà completato da mostre, incontri, riflessioni teoriche e ulteriori eventi per bambini in via di definizione
gennaio-maggio 2016| 3 sessioni
Arosio/Boscaro e Teatro Utile/ Mascherenere
VERSO UN NOVISSIMO BESTIARIO. Il corpo e la scena multimediale
Laboratorio di danza e videomapping
Il duo artistico Ariosio/Boscaro e la compagnia Teatro Utile/Mascherenere accolgono l’invito di ZONA K a collaborare in un percorso di ricerca su tematiche interculturali. Ariosio/Boscaro mette a disposizione del Focus Identità il suo programma di ricerca Per un Novissimo Bestiario, il cui scopo è la definizione di un bestiario dedicato agli “esseri simbolici” del contemporaneo e le sue competenze di contact e videomapping. Teatro Utile/Mascherenere mette a disposizione i suoi performer e la sua esperienza nel lavoro interculturale. Il percorso di ricerca sarà declinato in tre tappe. La prima sarà dedicata alla ricerca sul portato culturale di performer, danzatori e attori di provenienza culturale non italiana. Un raccolta, tramite interviste e sessioni laboratoriali, di storie personali, racconti tradizionali, immagini e visioni, memorie corporee. I materiali narrativi e iconografici così raccolti verranno rielaborati in una drammaturgia testuale, video e/o scenica, che fornirà la struttura portante per il successivo lavoro con danzatori e performer. La seconda tappa sarà dedicata all’incontro tra i corpi dei danzatori e la proiezione delle immagini video risultanti dalla precedente ricerca. Cosa accade quando la scena è costituita da elementi immateriali, come la proiezione di immagini e video? Quali sono le esigenze che questo tipo di scene richiedono ai corpi che le attraversano e vi agiscono? Le partiture fisiche saranno tese alla creazione di corpi collettivi o multipli, tali da poter divenire schermi sagomati atti a dar luce all’apparizione di esseri immaginari nati dalle visioni dei partecipanti non-italiani. L’ultima tappa del laboratorio prevede una restituzione in forma scenica o installativa durante il Focus Identità e la creazione di una piattaforma online, tale da diventare l’archivio costantemente aggiornato del percorso di ricerca. Questa piattaforma permetterà di potenziare il lavoro a distanza, e sarà il luogo in cui verranno a convergere tutti i materiali raccolti, incrementando concretamente le possibilità di partecipazione autorale.
Fedra Boscaro è artista multi-disciplinata che ha alchemicamente fuso nel suo profilo e nella sua ricerca differenti linguaggi e percorsi. Dopo un primo attraversamento nelle arti visive (fotografia, installazione di disegni e illuminotecniche) riconosce nella scena teatrale il luogo naturale in cui far confluire la sua ricerca artistica. Diplomata presso la Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”, frequenta dal 2003 il laboratorio permanente di Arnaldo Picchi al DAMS di Bologna, dove consegue parallelamente la laurea con una tesi in Cinematografia documentaria sul Video Partecipativo. Prosegue parte delle sue attività come attrice (tra cui No-Signal di Teatrino Clandestino) e danzatrice contemporanea (con Anna Albertarelli e Silvia Traversi, tra gli altri). Nel 2006 fonda un gruppo di ricerca performativa, Ipazia, realizzando la scrittura scenica La casa di Asterione (semifinali Premio Scenario) e la serie di installazioni multimediali e performative Cables#, che insieme diventeranno il primo capitolo del programma di ricerca Per un Novissimo Bestiario (2007-2021). Dal 2010 concorre alla creazione e alla conduzione di Æliamedia, progetto vincitore della prima edizione del Premio Internazionale di Arte Partecipativa, promosso dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna.
Tommaso Arosio, dopo una laurea al DAMS (Cinema) di Bologna e una formazione di lungo corso in campo teatrale con Arnaldo Picchi, si specializza come ricercatore video curando la realizzazione di immagini scenografiche per spettacoli, grandi eventi culturali e commerciali, e occupandosi, in sede di evento, anche dell’allestimento tecnico e della programmazione. Con il gruppo H.Blumaverde, si dedica alla produzione di installazioni, performance e workshop dedicati all’ambientazione video dal vivo e all’interazione. Nel 2006 è tra i fondatori dell’associazione Areaodeon di Monza, dedicata alla produzione di iniziative di arte pubblica, con cui collabora dal 2011 alla realizzazione tecnico-artistica del festival di arti visive Kernel (sezione mapping architetturale). Dal 2007 lavora come libero professionista, dedicandosi principalmente alla progettazione ed elaborazione di immagini scenografiche, e collabora con altri autori e diverse agenzie di promozione.
5 maggio 2016 | ore 21.00 | VERNISSAGE
6-20 maggio 2016| lun-ven, ore 10.00 – 19.00| apertura al pubblico
ZONA K & Co. – LA PROCEDURA
Work in progress e installazione multimediale
Lo scorso marzo 2015, all’interno del Focus Radio, ZONA K ha proposto il seminario di radiodramma condotto dal regista e autore tedesco Paul Plamper. Il seminario proponeva ai partecipanti – autori, attori, performer, ricercatori e/o operatori sociali – di ideare e sviluppare progetti di radiodrammi o progetti audio, attorno al tema “Immigrazione, tra il politico e il performativo”, basando la ricerca su interviste a richiedenti asilo o richiedenti il permesso di soggiorno. Il seminario ha avuto un ottimo riscontro da parte dei partecipanti, alcuni dei quali hanno proposto a ZONA K di proseguire insieme nella realizzazione concreta di uno o due dei progetti ideati durante il seminario. Da qui è nato un percorso di ricerca che ZONA K ospita e coordina, il cui risultato, provvisoriamente intitolato La Procedura, verrà presentato in occasione del Focus Identità in forma di installazione multimediale o performativa.
6 – 8 maggio 2016| ore 21.00
Teatro Utile/Mascherenere – SOTTO UN CIELO STRANIERO
Teatro – durata 70 min
interpreti: gli attori di “Teatro Utile” tra cui: Olivier Elouti, Kalua Rodriguez, Yordy Cagua, Yudel Collazo, Mateo Çili, Daniela Iotti, Mayil Georgi Nieto; regia Tiziana Bergamaschi; aiuto alla regia Olivier Elouti; scenografie Andrea Finizio; una drammaturgia nata dai testi di: Sabatino Annicchiarico (Argentina), Chiara Boscaro (Italia), Marco Di Stefano (Italia), Rufin Doh Zéyénouin (Costa D’Avorio), Margarita Egorova (Russia), Olivier Elouti (Camerun); Evangelia Kopidou (Grecia); Elide La Vecchia (Italia), Alfie Nze (Nigeria), Lorenzo Piccolo (Italia), Diego Runko (Italia) con il contributo di Renato Gabrielli (Italia).
Brevi testi di pochi minuti che insieme compongono un quadro impressionista sull’immigrazione in una grande città, come ad esempio Milano. Lo spunto di partenza è La città sradicata (Geografie dell’abitare contemporaneo. I migranti mappano Milano) di Nausicaa Pezzoni. La drammaturgia lavora sullo sguardo con cui i migranti ci vedono e vedono la città sconosciuta in cui arrivano. La sensazione dominante è lo spaesamento, il non riconoscimento dei luoghi e del linguaggio. L’ironia, spesso rivolta verso se stessi, è corrosiva e non risparmia nessuno. Siamo obbligati a riconoscerci nei comportamenti e nei giudizi stereotipati verso i cosiddetti “extracomunitari”. Questo permette di mettere in campo temi forti con leggerezza. La regia, che si avvale della preziosa collaborazione di Olivier Elouti, alterna momenti corali e individuali cercando di valorizzare la partecipazione collettiva all’evento scenico. Il palcoscenico è marcato da cartelli stradali e semplici elementi scenografici realizzati in cartone seguendo lo stile della “street-art”.
Lo spettacolo Sotto un cielo straniero è nato dal laboratorio di drammaturgia condotto da Renato Gabrielli con la collaborazione di Tiziana Bergamaschi per il progetto Teatro Utile (Arte e sviluppo) di cui l’Accademia dei Filodrammatici di Milano si è fatta promotrice. Lo spettacolo che va in scena a ZONA K è un’evoluzione e rielaborazione del primo risultato presentato nel giugno 2014.
Teatro Utile è un progetto dell’Accademia dei Filodrammatici giunto al suo quarto anno di vita e che ha visto diverse attività e collaborazioni. Attraverso la pratica teatrale abbiamo voluto incoraggiare la creazione di un gruppo misto di artisti in grado di lavorare insieme per diffondere un teatro multiculturale. L’idea fondante è che in un unico progetto convergano esperienze provenienti da diverse culture e che queste creino un teatro socialmente utile e attento a una società multietnica qual è quella in cui stiamo vivendo. La nostra attività si svolge su più fronti: il primo anno abbiamo lavorato alla creazione di un gruppo formato da venti artisti di diverse nazionalità che dopo un mese di seminario hanno presentato al pubblico Il viaggio nato dall’incontro delle loro diverse formazioni artistiche e culture. Il secondo anno e il terzo abbiamo lavorato sulla drammaturgia, con seminari condotti da Renato Gabrielli, Mohamed Kacimi e Kossi Efoui. Nel primo seminario, condotto da Renato Gabrielli, sono stati scritti i testi raccolti poi in uno spettacolo Sotto un cielo straniero presentato alla Fabbrica del Vapore nel 2014. Parallelamente continuiamo l’attività di “Teatro Utile” e “Mascherenere” con un laboratorio permanente aperto ad artisti italiani e stranieri che vogliano sperimentare una ricerca teatrale sulla multiculturalità. Inoltre, con performance che riprendono la struttura aperta de Il viaggio, interveniamo in realtà difficili per favorire l’interazione tra pubblico e artisti. Interazione che nasce dal riconoscimento nella diversità e che favorisce la consapevolezza di pari dignità, base fondamentale per ogni rapporto umano.
Mascherenere, è un’associazione culturale fondata da un gruppo di artisti italiani e africani nel 1990, con lo scopo di diffondere le culture dell’Africa Nera in Italia. L’associazione si occupa di attività teatrali e interculturali sul territorio, lavorando sulle dinamiche di contaminazioni artistiche che nascono dall’incontro tra le culture “migranti” e quella del paese ospitante.
Ingresso: 12 Euro (intero) / 7 Euro (ridotto)
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8 maggio 2016| ore 17.00
ZaLab – I LIVE IN MELBOURNE NOW
Cortometraggi
Cosa costruisce l’identità di un continente, di una nazione, di una città? ZaLab nel 2013 sbarca in Australia per indagare insieme a migranti africani e italiani, a seconde generazioni di australiani di origine somala, etiope, italiana e congolese, il senso di appartenenza ad un paese, le proprie radici, il contributo della migrazione passata e di quella presente, l’apporto che le culture emigrate nel “nuovo mondo” hanno dato alla creazione dell’identità australiana. Da questa riflessione nascono i racconti più variegati, tradotti in 10 cortometraggi, che mostrano un confronto tra passato e presente, tra culture diverse ritrovate in una terra che ha dato loro un futuro, ma ad un caro prezzo.
ZaLab è un’associazione per la produzione, distribuzione e promozione di documentari sociali e progetti culturali. E’ un collettivo di cinque filmmakers e operatori sociali: Matteo Calore, Stefano Collizzolli, Maddalena Grechi, Andrea Segre, Sara Zavarise. Il video partecipativo è l’officina delle storie. I laboratori di ZaLab si rivolgono a chi vive al margine e normalmente non si esprime con il video, ma che grazie al percorso laboratoriale può diventare autore di racconti inediti sulla realtà. Il documentario è il racconto della realtà. I documentari di ZaLab possono nascere da un laboratorio o dalle scelte individuali degli autori: trasformano vite dimenticate in racconti per il cinema e la televisione. Dal 2006 ad oggi ZaLab ha prodotto e distribuito in sala e televisione film documentari pluripremiati a livello internazionale, tra cui: “Limbo” di Matteo Calore e Gustav Hofer, “Il pane a Vita” di Stefano Collizzolli, “Mare Chiuso” di Andrea Segre e Stefano Liberti, “Il sangue verde” di Andrea Segre, “I nostri anni migliori” di Stefano Collizzolli e Matteo Calore, “Come un uomo sulla terra” di Andrea Segre e Dagmawi Yimer. Ha realizzato laboratori di video partecipativo nel deserto tunisino, in un villaggio palestinese della West Bank, nei quartieri periferici di Barcellona, con richiedenti asilo a Bologna e Roma, con i bambini delle isole Eolie, con giovani di seconda generazione a Padova, con migranti italiani in Australia. ZaLab inoltre promuove campagne sociali per diffondere democrazia e diritti delle minoranze, soprattutto grazie alla rete di distribuzione civile che ha costruito negli anni per favorire la libera circolazione di film e documentari.
Ingresso: 5 Euro
Posti limitati, prenotazione consigliata
9 e 10 maggio 2016| ore 21.00
TeatrInGestAzione – ABSOLUTE BEGINNERS
Performance teatro – durata 50 min
una creazione collettiva di TeatrInGestAzione; itinerari scenici Gesualdi / Trono; itinerari drammaturgici
Loretta Mesiti; con Giovanni Trono, Alessia Mete, Marzia Macedonio e Anna Gesualdi; foto di Valentina Quintano; con il sostegno di PROGETTO DE.MO./MOVIN’UP 2011 a cura di Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per il Paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee e GAI – Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani; Insitut für Theater, Film und Medienwissenschaf der Goethe Universität (Frankfurt am Main); Hessische Theaterakademie (Accademia teatrale dell’Assia); Tanz der Künste; Frankfurt LAB (Frankfurt am Main)
“Io sono gli occhi della città che rotolano verso i confini del mondo,”
da La Radice di Loretta Mesiti.
In un’epoca come la nostra, postmoderna, in cui tendiamo a comprenderci sempre più come eredi e postumi, resta in una qualche misura ancora presente il desiderio di poter vivere e pensare il proprio stare al mondo come un inizio? Sgusciare fuori dal tepore della tana. Abbandonare l’agio, l’abbondanza, la tranquilla sicurezza del cammino organico ed organizzato ricevuto in eredità. La fondazione avviene lungo il cammino disorganico, insicuro, probabilmente incoerente, fatto di andate e ritorni, tentativi interrotti, vagare invano lungo strade sbagliate, la cui possibilità, si apre appena fuori dal porto. Absolute Beginners è una meditazione filosofico-visionaria sui confini, identitari, politici, fisici, linguistici, in tensione verso la loro dissoluzione, affinché estraneo e familiare possano poi rimarginarsi in una nuova traccia, che porti in sé l’orizzonte che si prospetta di fronte al cammino di una nuova comunità da fondare. In questo sbiadirsi dei confini, lingue, biografie, storie personali, sciolti i legami d’appartenenza a una presunta patria originaria, si mescolano e assumono un nuovo senso, un nuovo suono ed lì che appare il profilo di una nuova geografia possibile. La struttura scenica si sviluppa come un’opera di costruzione del visibile, una catena di visioni in cui il grande partorisce il piccolo, il dentro partorisce il fuori; un unico paesaggio, in cui gli attori come operai della visione, dischiudono inattesi panorami poetici, edificati con materiali essenziali.
Il lavoro rende grazie alle suggestioni della poetessa Ingeborg Bachmann, alla sua ricerca di una nuova lingua capace di riscrivere i confini. Absolute Beginners è il primo movimento del progetto avVento – Geografie e Identità a venire, opera sistemica e polisemica, tentativo di scrittura di un mito di fondazione postmoderno, nato da un senso di spaesamento, estraneità rispetto al presente storico-sociale-geografico-identitario che viviamo e rispetto allo spazio d’azione ed espressione, che sembra espellerci oltre un confine che non ci appartiene più e in cui non ci riconosciamo. Stranieri dunque a noi stessi e al mondo non ci resta che immaginare una nuova fondazione, dall’origine alla traccia, dalla sua visione al suo compimento.
TeatrInGestAzione, di base a Napoli, è un organismo creativo intersoggettivo in costante rivoluzione poetica. Produce opere dal forte impatto visivo. Persegue un’estetica basata sul rigore della presenza, la sobrietà degli elementi e l’uso essenziale dello spazio. La sua opera muove dall’esigenza di svincolare l’atto performativo dal contesto spettacolare, e di qualificare la scena come sede di una socialità sperimentale. Ospite di rassegne e festival nazionali e internazionali, il suo lavoro è stato accolto tra gli altri dall’Institut für Theater-Film und Medienwissenschaft-Goethe Universität di Frankfurt am Main (Germania) 2011; Ella Fiskum Danz R.E.D. – Eina (Norvegia) 2013; APACHE season two – Milano 2015; Italian Performance Platform/Ipercorpo – Forlì 2014; Trasparenze Festival – Modena 2014; Testimonianze Ricerca Azioni, Teatro Akropolis – Genova 2014 e 2015; Finestre sul Giovane Teatro, Teatro Ridotto – Bologna, 2013; Napoli Teatro Festival Italia – Napoli, 2010; E’(C)CENTRICO – Torino 2011 e 2013; Presente/Futuro 2011 – Palermo; Benevento Città Spettacolo – Benevento, 2008. Nel 2011 è vincitore del premio DE.MO./ Movin’UP a supporto della circuitazione dei talenti italiani emergenti nel mondo (GAI e MiBAC). Ne raccolgono l’esperienza artistica e pedagogica diverse tesi di laurea e i volumi “Testimonianze Ricerca Azioni” ed. AkropolisLibri 2014; “Il tempo a Napoli” di Piermario Vescovo, Ed. Marsilio 2011. Nel 2006 inaugura il progetto teatrale (didattico e creativo) sviluppato nel Manicomio Giudiziario di Aversa, rivolto ai suoi internati, basato su un’attività di risveglio espressivo e ricerca di spazi di dignità umana, che prosegue attualmente con i detenuti del Carcere di Napoli Poggioreale. Nel 2011 è tra i soci fondatori del Coordinamento Nazionale di Teatro in Carcere. Dal 2011 è ideatore e curatore di Altofest – International Contemporary Live Arts Festival (altofest.net).
Ingresso: 12 Euro (intero) / 7 Euro (ridotto)
Posti limitati, prenotazione consigliat
PLAY-K(ids) presenta:
8 maggio 2016| ore 11.00
Ludosofici – MA TU CHI SEI?
Laboratorio per bambini dai 7 anni
Ma tu chi sei?è un laboratorio di filosofia curato da Ludosofici, che propone ai bambini un percorso per riflettere sul concetto di altro, alla scoperta di ciò che è diverso da sé. Partendo da Platone e dall’idea dell’identità di fondo che lega tutto il genere umano.
Ludosofici – progettano eventi e percorsi per scuole, musei, aziende, comuni, biblioteche, librerie, che cercano, utilizzando gli strumenti della filosofia, di rendere visibile l’invisibile. Propongono laboratori di filosofia per e coi bambini che non si accontentano delle risposte. Propongono laboratori per insegnanti, bibliotecari, operatori culturali in cerca di nuove domande e per adulti che cercano nuovi strumenti per rispondere a nuove vecchie domande.
Ingresso: 10 Euro
Posti limitati, prenotazione consigliata
Con il sostegno di
C.L.A.P.Spettacolodalvivo
MiBACT
INFORMAZIONI, PRENOTAZIONI E ACQUISTO BIGLIETTI:
ZONA K – Via Spalato 11 – 20124 Milano
tel +39 02.97378443 – cell. +39 393.8767162 e-mail: biglietti@zonak.it
da lun a ven, dalle 10.00 alle 19.00
Come raggiungere ZONA K
MM2 Garibaldi o Gioia
MM3 Zara
MM5 Isola
www.zonak.it