Dal 4 maggio al 3 giugno la galleria Arte+ di Tiziana Sassoli sita presso Casa Pepoli Bentivoglio ospita una mostra dedicata a Vasco Bendini. Una selezione di una ventina di opere informali per lo più databili tra la fine degli anni ‘50 e ’60, mostrano quella che da sempre è stata l’urgenza primaria dell’artista, ovvero quella di lavorare sulla estrinsecazione interiore-emotiva e sullo spazio (“lo spazio fisico è neutrale e pubblico. Lo spazio percettivo è personale”).Crispolti infatti a proposito del modo d’operare di Bendini sottolinea come la sua “espressione parta sempre da uno scatto interno che non si incarna nell’immagine, bensì progetta essa stessa un’immagine interiore e quindi indiretta”. Constant monitoring through use of a home blood pressure monitor or regular checkups by your doctor and following a simple yet effective exercise regime, you could also include herbal penis enlargement pills to experience an increased size. samples of levitra Researchers also refer Vinpocetine by another name called “generic cialis canada for brain”. You may always attempt to this on your own and there are many side effects of them as well, which doctors are well free cialis aware of. Sometimes people give all their money to a trust or a foundation or they hand it over generic viagra buy to their heirs. Per l’artista bolognese, la potenza evocativa del gesto è partorita dall’analisi e si pone come proiezione di un particolare humus mentale, psicologico. Un lavoro risalente al ‘56 dalle tonalità verdi, il cui impianto risente di retaggi di quell’ultimo naturalismo ampiamente trattato dall’Arcangeli, si discosta da tutti i quadri del percorso espositivo. A completamento di quest’ultimo, troviamo opere materiche in cui l’artista recupera la superficie bidimensionale, appartenenti al ’69, che incorporano chiodi, giornali, lana di vetro – tra cui spicca “La mia tavola con autoritratto”, in cui compare un altro tema ricorrente nella produzione bendiniana ovvero il concetto archetipico di volto- e altre risalenti agli anni ‘80, costituite da fredde superfici di alluminio specchianti, in cui riluce il concetto del doppio.
Vasco Bendini, opere dal 1958 al 1970
Dal 4 maggio al 3 giugno
Bologna, Presso Arte+ , via de’ Pepoli 6/E