Allo Spazio Oberdan, nel mese di dicembre, un grande meritato omaggio al regista Robert Guediguian, con la proiezione di alcuni tra i suoi film; e, in anteprima assoluta italiana, Une histoire de fou, dai forti contenuti e dai grandi valori umani.
Film drammatico del 2015, con la sceneggiatura dello stesso Guediguian, è considerato come un’opera artistica conoscitiva e politica, nel senso più alto del termine. Già in un film precedente, Le voyage in Arménie, il regista aveva proceduto alla riflessione e al riconoscimento delle proprie radici – le origini armene -. Apparentemente didascalico,il film prende avvio con immagini in bianco e nero, dall’attentato a Talat Pascia, ex ministro turco responsabile del genocidio armeno, ad opera di Soghoman Tehlirian, sopravvissuto allo sterminio, che spara e uccide, in un tentativo supremo di vendetta.
Siamo a Berlino, nel 1921 e questo episodio è il pretesto per fornire le prime informazioni atte a comprendere un capitolo della Storia che è stato a lungo misconosciuto.
Il seguito della vicenda si sposta nello spazio e nel tempo: a Marsiglia, negli anni ’70 Aram, giovane attivista armeno, rivendica la morte del suo popolo e la legittima appropriazione di una terra. A Parigi uccide così l’ambasciatore turco, entrando come clandestino nell’esercito di liberazione dell’Armenia a Beirut. Nell’esplosione della bomba, però, ferisce gravemente un giovane studente, Gilles, che resta menomato per sempre.
È proprio questo fatto accidentale, apparentemente marginale, che in realtà scatena nell’attentatore e in noi tutti con lui, importanti riflessioni e gravi interrogativi: sulla legittimità dell’atto terroristico, sulla possibilità di giustificare un lutto come necessario; fino alla fatidica ma non superflua domanda: «…il fine giustifica i mezzi?…».
Ispirato e liberamente tratto dal racconto autobiografico di José Antonio Gurriaran, giornalista ferito a Madrid nel 1980, il film è una ricerca di identità personale e collettiva; il riscatto di un popolo attraverso la rivisitazione della memoria; l’esplorazione intima del significato più profondo di ciò che significa essere esseri umani.
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Ariane Ascaride, figura essenziale nel cinema di Guediguian, è la madre del terrorista e l’artefice di un possibile cambiamento.
Un film di forte impatto e di grande spessore etico.
Une histoire de fou, un film di Robert Guediguian, drammatico, F, 2015
Spazio Oberdan, Fondazione Cineteca Italiana
Milano, Piazza Oberdan/Viale Vittorio Veneto 2
Dal 26 dicembre 2017 al 7 gennaio 2018
http://www.cinetecamilano.it/films/spazio-oberdan/