Al Piccolo Teatro Grassi di Milano è andata in scena una “Tempesta” particolarissima, in lingua napoletana e tutta di marionette
A 40 anni dalla scomparsa di Eduardo De Filippo viene nuovamente rappresentata la sua versione di La Tempesta per marionette, con l’allestimento e la compagnia di Carlo Colla & Figli (già realizzata a metà degli anni Ottanta) nella suggestiva sede del Piccolo Teatro di Milano.
Questa versione in pura lingua napoletana è nata nel 1985 da una proposta di Franco Quadri, allora Direttore del Settore Teatro della Biennale di Venezia, e di Luca De Filippo.
In una dimensione tutta “popolare”, attorno ai personaggi centrali, si muove (si alza, volteggia, danza) una folla di altre figure tra spiriti, folletti, farfarielli, animali vari (in numero di oltre cento).
Lo spettatore viene immerso in un mondo magico, dove colori, suoni, allegorie, simboli; e tanta autentica bellezza si spiegano davanti agli occhi, alle orecchie, al cuore.
Mai marionette così “espressive”, che “parlano” il racconto di una “tempesta” in pura lingua napoletana (con sovratitoli in alto) e che la assimilano, facendola propria, fino al punto di farla apparire il più naturale possibile.
Dall’antro di Prospero – il vero Duca di Milano – spodestato ed esiliato in una non precisata isola mediterranea, vero mago, creatore di illusioni, ha inizio la vicenda narrata dal capolavoro di Shapeskeare.
Da qui si intra/ vede, oltre sipari e siparietti, la visione tumultuosa di una tempesta, con onde di mare che paiono sollevarsi per davvero; e lampi e tuoni e la nave che si squarcia, si spezzetta, affonda…
Uno spiritello Ariel un po’ rubicondo, che sembra fatto di carne più che d’aria; un Calibano, abitante dell’isola, addirittura gigantesco, con rossi labbroni, tanto ingenuo da muovere a simpatia (e parteggiamo per lui, che desidera riavere la sua libertà; e così sarà).
Poichè infine – e questo è il messaggio più grande dell’opera – Prospero concede il perdono a tutti i suoi nemici, che dapprincipio ha fatto naufragare…e la storia ha un lieto fine, con l’unione di Miranda e Ferdinando, entrambi figli dei due fratelli in conflitto.
I costumi, gli scenari, i movimenti delle marionette, tanto perfetti da dare l’illusione di realtà, trasportano in un mondo effimero eppure…vero.
Forse è questo l’incantesimo più bello.
Produzione ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI, COMUNE DI MILANO
La Tempesta di William Shakespeare
Traduzione e interpretazione di Eduardo De Filippo
Musiche originali: Antonio Sinagra
Scene e luci: Franco Citterio
Costumi: Eugenio Monti Colla
Canzoni interpretate da Antonio Murro
Versione curata da: Luca De Filippo
Regia: Eugenio Monti Colla
Milano, Piccolo Teatro Paolo Grassi, via Rovello 2
Dal 18 al 30 Giugno 2024
Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa