Carte Blanche / Compagnia della Fortezza – Tieffe Teatro Menotti
29 gennaio – 10 febbraio 2019
Direzione artistica Armando Punzo
A cura di Cinzia de Felice
Organizzazione generale Carte Blanche
In occasione dei trent’anni della Compagnia della Fortezza, è stato elaborato un progetto triennale che prevede una serie di gesti artistici che permettono di fruire il lavoro della compagnia, come opera d’arte totale, a più livelli e in tutte le direzioni, usando svariati linguaggi dell’arte. Il viaggio è già cominciato nel 2018 e toccherà molte città italiane.
Il Teatro Menotti rappresenta una tappa molto importante, in quanto il legame con esso della Compagnia della Fortezza, è andato sempre di più consolidandosi negli anni, attraverso preziose collaborazioni progettuali e sostegni coproduttivi.
Ci piace ricordare che, nel lontano 1993, una delle prime tappe di tournée fuori dal carcere della compagnia, avvenne in Liguria grazie all’illuminata visione e determinazione dell’attuale direttore artistico del Tieffe Teatro, Emilio Russo.
Quest’anno, in occasione della presentazione al pubblico di BEATITUDO (8,9,10 febbraio), che possiamo considerare a tutti gli effetti “lo spettacolo dei trent’anni” non solo per contingenze anagrafiche, ma per la summa espressiva della maturità drammaturgica e scenica raggiunta, sono previste una serie di azioni che precederanno la messa in scena, tese a disseminare nei più svariati ambiti e contesti, quanto è stato creato in questi 30 anni.
8|9|10 febbraio
Carte Blanche e TieffeTeatro Milano
Con il sostegno di
MiBACT-Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Regione Toscana – Comune di Volterra – Comune di Pomarance – Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra– ACRI – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, Ministero della Giustizia – Casa di Reclusione di Volterra.
Presentano
BEATITUDO
Compagnia della Fortezza
Liberamente ispirato all’opera di Jorge Luis Borges
Drammaturgia e regia di Armando Punzo
Musiche originali e sound design Andrea Salvadori
Scene Alessandro Marzetti, Armando Punzo
Costumi Emanuela Dall’Aglio
Coreografie Pascale Piscina
Aiuto regia Laura Cleri
Assistente alla regia Alice Toccacieli
Aiuto scenografo Yuri Punzo
Decorazioni e arredi Silvia Bertoni
Collaborazione drammaturgica Alice Toccacieli, Francesca Tisano, Salvatore Altieri, Fabio Valentino, Elisa Betti
In scena Armando Punzo, Sebastiano Amodei, Mohammad Arshad, Elisa Betti, Nikolin Bishkashi, Placido Calogero, Rosario Campana, Vincenzo Carandente Giarrusso, Gillo Conti Bernini, Elis Dedei, Nicola Esposito, Giulia Guastalegname, Ibrahima Kandji, Kujtim Kodra, Massimo Marigliano, Francesco Nappi, Giacomo Silvano, Gaetano Spera, Lucian Tarara, Francesca Tisano, Alessandro Ventriglia, Giuseppe Venuto
e il giovanissimo Marco Piras
Ensemble di percussioni Quartiere Tamburi / Marzio Del Testa, Iago Bruchi, Riccardo Chiti, Lucio Passeroni, Andrea Taddeus Punzo de Felice
Canto Isabella Brogi
Collaborazione artistica Adriana Follieri, Daniela Mangiacavallo, Pier Nello Manoni, Marco Mario Gino Eugenio Marzi, Marta Panciera, Luisa Raimondi, Eleonora Risso, Elena Turchi, Luca Dal Pozzo, Francesca Lateana, Manuel Marrese, Alessandra Pirisi, Eva Pistocchi, Eva Cherici, Valeria Bertini, Tommaso Vaja
Direzione organizzativa e cura dei progetti Cinzia de Felice
Organizzazione generale e coordinamento attività Centro Nazionale Teatro e Carcere Domenico Netti
Amministrazione generale Isabella Brogi
Segreteria e contabilità Giulia Bigazzi
Responsabile attività formative Marzia Lulleri
Direzione tecnica Carlo Gattai
Light designer Andrea Berselli
Sound Alessio Lombardi
Progettazione grafica Studio Funambulo
Documentazione fotografica e foto di scena Stefano Vaja
Documentazione video Nico Rossi, Francesco Zollo / VaiOltre!
Social media partner Simone Pacini / fattiditeatro
Sono infiniti i personaggi di Borges, vengono da tutte le epoche, come a rappresentare l’intero universo. Tra queste innumerevoli figure, così fortunatamente lontane dai caratteri della vita, ce n’è una, Funes, che vuole liberarsi della sua memoria sterminata e rinominare il mondo. Sarebbe giusto, auspicabile, vivere nelle innumerevoli possibilità, obliandosi, fuori dalla storia e ancora di più dalla vanità della propria storia. Fondiamo la nostra vita su quello che siamo, non su quello che potremmo essere. E in questa staticità perdiamo il gusto del rischio di essere come non sapremo mai. Il voler dimenticare di Funes è il nostro desiderio di poter vivere al di fuori della vita passata, futura e presente. Tra i tanti personaggi di Borges sentiamo più vicini i più lontani dalla vita, quelli che tradiscono meglio le nostre aspettative, che non ci danno appigli per riconoscerci, ci sfumano tra le mani e si rendono imprendibili, consegnandoci un movimento, indicandoci una possibilità che sembra non appartenerci. Averroé, Cartaphilus, Pierre Menard, l’Uomo Grigio, Almotasim, Emma Zunz, Asterione, Tzui Pen non sono attuali, non soddisfano la nostra fame bulimica di riconoscibilità, non ci appartengono, non ci ripetono, non possiamo possederli, violentarli con il nostro sguardo e la nostra interiorità a caccia dell’anima gemella, non li possiamo vendere facilmente al mercato dei teatri della nazione, non assomigliano a nessuno di noi, non un suono che proviene da loro è un suono che ci appartiene, la loro parola non è la nostra, le loro parole sono lievi. Anche i luoghi dei suoi racconti e delle sue poesie non si prestano alla narrazione, non si materializzano in coordinate tangibili, sono sospesi, insapori, sbiaditi, come in un alto ipotetico mitico luogo che vuole essere bagnato dalla luce del sogno e non della realtà. Sono personaggi simbolici anch’essi, alla pari di quelli che, solo perché dotati di orecchie, occhi, bocca e un cuore, dovrebbero più naturalmente incuriosirci. La biblioteca, il labirinto, l’infinito, lo specchio, il giardino dei sentieri che si biforcano, le rovine circolari sono i protagonisti principali del mondo di Borges, il seme delle sue più profonde riflessioni, i luoghi di un’altra vita, circostanze innaturali che sospendono il tempo e donano un profondo senso di inadeguatezza. È come se avesse disegnato un nuovo volto, come se tutta la sua opera avesse luogo in un corpo ideale, come se fosse quella parte mancante, la punta di uno spillo in noi che cerca il suo spazio, che fa degli uomini, uomini in perenne ricerca di un senso che sfugge. “Voleva sognare un uomo, sognarlo con minuziosa interezza, e imporlo alla realtà”, mi sembra il compito che si è dato la Fortezza per trent’anni. Asciugare le acque di un fiume in piena, prosciugarle prima che inondino le pianure circostanti travolgendo tutto quello che incontrano sul loro cammino, procurando distruzione e morte, è questo il teatro che cerca di arginare la vita che dilaga in noi senza nessun freno, vita che rompe gli argini e si insinua in tutte le pieghe della nostra esistenza per possederci e soffocarci con il suo fluido limo, è questo il teatro che solleva solide barriere e svela in noi spazi inesplorati e segreti, impermeabili e irraggiungibili da queste acque sinistre e violente. Il fiume della vita scorre fino a che non inizia a scorrere la montagna che in esso si specchia immobile, silenziosa e imprevedibile.
Armando Punzo
29 gennaio ore 12 – Sala stampa di Palazzo Marino – Piazza della Scala 2
CONFERENZA STAMPA E PRESENTAZIONE AL PUBBLICO
del progetto #TRENTANNIDIFORTEZZA/MILANO e di BEATITUDO
spettacolo in programma al Teatro Menotti nella Stagione Teatrale 18/19
Interventi:
Filippo Del Corno – Assessore alla Cultura del Comune di Milano
Armando Punzo – Direttore artistico della Compagnia della Fortezza
Emilio Russo – Direttore artistico del Teatro Menotti
Dal 30 gennaio al 10 febbraio – Foyer del Teatro Menotti – via Ciro Menotti 11
Visitabile negli orari di apertura del teatro e negli orari di spettacolo
#TRENTANNIDIFORTEZZA – UNA LUMINOSA LONTANANZA
Mostra fotografica di Stefano Vaja
Un racconto per immagini che ripercorre negli anni, gli spettacoli visionari, gli allestimenti spiazzanti, i costumi sorprendenti e i momenti unici dei trent’anni della compagnia.
5 febbraio ore 15:30 – Teatro Menotti – via Ciro Menotti 11
VOGLIO SOGNARE UN UOMO E IMPORLO ALLA REALTÀ
Lectio magistralis di Armando Punzo
Coordina Arianna Frattali – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Rivolta a studenti di scuole e università e aperta alla cittadinanza
Un importante momento di conoscenza e approfondimento del teatro di Armando Punzo.
Trent’anni di arte, lavoro e ricerca sull’umanità con la Compagnia della Fortezza nel Carcere di Volterra, durante i quali ha aperto le porte ad imprevedibili prospettive, dissolvendo e ricomponendo il modo di intendere e fare teatro, creando per attori, spettatori e per i suoi stessi collaboratori, nuovi ed inattesi labirinti interiori in continuo divenire.
5 febbraio ore 21,00 – FilmTvLab – Via San Giovanni alla Paglia 9
SGUARDI SULLA FORTEZZA
Il teatro di Armando Punzo raccontato in film e video attraverso gli sguardi di altri registi.
Intervengono Armando Punzo e Matteo Marelli | Sguardo critico Oliviero Ponte Di Pino
ANIME SALVE
Proiezione del docufilm di Domenico Iannacone (Rai3)
Puntata conclusiva della settima stagione de I Dieci Comandamenti, programma di approfondimento giornalistico ideato e condotto da Domenico Iannacone.
“Cosa spinge un uomo libero a varcare la soglia di un carcere ogni giorno per anni? Perché si auto-reclude? Cosa cerca lì dentro? Il regista teatrale Armando Punzo ha trovato la sua dimensione umana e professionale proprio in un carcere, quello di Volterra, dove da trent’anni ha fondato e dirige la Compagnia della Fortezza, formata da detenuti-attori. Armando Punzo non si pone il problema della redenzione o del reinserimento sociale di chi sconta una pena, ma in ogni spettacolo che mette in scena consente la riaffermazione del diritto di esistere come individuo al di là di qualsiasi crimine e reato commesso. La dimostrazione – conclude Iannacone – che le anime non si salvano per redimersi agli occhi del mondo, ma per trovare una propria dimensione umana”.
6, 7, 8, 9, 10 FEBBRAIO – Teatro Menotti – via Ciro Menotti 11
VOLEVA SOGNARE UN UOMO, SOGNARLO CON MINUZIOSA INTEREZZA, E IMPORLO ALLA REALTÀ
Workshop intensivo teorico pratico, durante il quale i partecipanti avranno l’opportunità unica di partecipare in prima persona al processo creativo di un’opera della Compagnia della Fortezza, fino alla messa in scena finale. Durante le varie fasi, potranno confrontarsi direttamente con percorsi di regia, drammaturgia, coreografia e di pratica attoriale, sotto la guida diretta di Armando Punzo e dei suoi storici collaboratori e attori.
I selezionati saranno inseriti concretamente nel processo creativo dello spettacolo BEATITUDO della Compagnia della Fortezza, fino alla messa in scena finale al Teatro Menotti (8 febbraio ore 20,30, 9 febbraio 19,30, 10 febbraio 16,30)
Partecipazione gratuita su selezione (15 uomini (età 18/50) e 5 donne (età 18/30).
Primo incontro per le selezioni martedì 29 febbraio ore 16 Teatro Menotti
Si richiede di ricevere preventivamente per mail, prima delle selezioni, una foto a figura intera.
ORARI DI LAVORO
6/2 – ore 15,30 – 19,00
7/2 – ore 15,30 – 20,00
8/2 – ore 15,30 fino a fine spettacolo
9/2 – ore 15,30 fino a fine spettacolo
10/2– ore 14,00 fino a fine spettacolo
8 febbraio ore 20,30, 9 febbraio 19,30, 10 febbraio 16,30 Teatro Menotti– via Ciro Menotti 11
Carte Blanche – Compagnia della Fortezza/TieffeTeatro
BEATITUDO
Regia e drammaturgia Armando Punzo
Il fiume della vita scorre fino a che non inizia a scorrere la montagna che in esso si specchia immobile, silenziosa e imprevedibile
www.compagniadellafortezza.org
BIGLIETTERIA:
PREZZI
Intero 30.00 € + 2.00 € prevendita
Ridotto over 65/under 15 – 15.00 € + 1.50 € prevendita
TEATRO MENOTTI
Via Ciro Menotti 11, Milano – tel. 02 36592544 – biglietteria@tieffeteatro.it
ORARI BIGLIETTERIA
Dal lunedì al sabato dalle ore 15.00 alle ore 19.00
Domenica ore 14.30 | 16.30 solo nei giorni di spettacolo
Acquisti online
con carta di credito su www.teatromenotti.org
ORARI SPETTACOLI
Martedì, giovedì e venerdì ore 20.30
Mercoledì e sabato ore 19.30 (eccetto le prime ore 20.30)
Domenica ore 16.30
Lunedì riposo