Dopo il re Giorgio interpretato da Colin Firth ne “Il discorso del re” e il “J. Edgar” di Clint Eastwood, ecco un’altra pellicola di genere (biografico) che racconta questa volta la vita di Margareth Thatcher, colei che è passata alla storia per esser stata la prima leader femminile dell’Occidente (Primo Ministro britannico dal 1979 al 1990), e che i sovietici chiamavano “simpaticamente” la “Lady di ferro”.
La prospettiva è tutta al femminile, grazie alla regia di Phyllida Lloyd (che diresse già “Mamma mia!) e alla sceneggiatura di Abi Morgan, che utilizza la tecnica del flashback per raccontare sia la vita privata, che politica dell’ex Premier inglese. Non sorprenderà quindi che il film, più che giudicare o analizzare le controverse azioni politiche della Thatcher, ne esalti l’emancipazione di donna, davvero in anticipo sui tempi, e la dura lotta di classe che ha portato la figlia di un droghiere a raggiungere il potere in un mondo dominato dagli uomini. E a mantenerlo per ben undici anni, a dispetto di tutto e di tutti. Folate is pdxcommercial.com cialis 5 mg essential for blood circulation, including the reproductive system. Not that cheap professional viagra that many people knew what karate was. Pure tablets offers great nonexclusive medications for treatment of erectile dysfunction. tadalafil cheapest online helps to increase the blood flow to regulate blood circulation in the body, enhances testosterone and improves overall fitness. Needless to say, this purchase cheap viagra isn’t all that unusual, as all medications cause adverse effects when taken greater than the recommended or prescribed dosage. Perché alla “Iron Lady” il consenso interessava davvero poco, ciò che le importava davvero era la coerenza con se stessa e con le sue idee. Fino alla fine.
Ecco così apparire sullo schermo una Thatcher ormai ottantenne, che tra una chiacchierata e l’altra con il marito ormai defunto ripercorre a ritroso i momenti topici della sua vita pubblica e privata, dalle prime battaglie politiche in giovane età, al matrimonio con Geoffrey Howe, dalla guerra nelle Falkland agli attentati terroristici dell’Ira, passando per le dure politiche conservatrici e reazionarie da lei adottate.
Ad interpretare una Thatcher davvero convincente una strepitosa Meryl Streep, che non a caso ha ottenuto il doppio riconoscimento del Golden Globe e dell’Oscar quale miglior attrice protagonista. La somiglianza con l’ex leader dei “Tories” è impressionante, non solo nell’aspetto fisico – da segnalare a tal proposito anche la statuetta vinta per il miglior trucco – ma anche nella gestualità, nell’espressività e, almeno nel doppiaggio italiano (ma siamo certi, anche nella versione originale), nelle tonalità di voce.
Da segnalare anche un’ottima interpretazione della giovanissima Thatcher da parte di Alexandra Roach.
Considerando tutto, il ritratto passionale che ne esce non dispiace affatto.
The Iron Lady un film di Phyllida Lloyd, 105’, UKK 2011
Con Meryl Streep, Jim Broadbent, Olivia Colman, Roger Allam, Susan Brown