Lo scorrere della vita è come il fluire in una clessidra dove ciascuno di noi è un piccolo granello di sabbia. I granelli che stanno per terminare il loro tempo e si avvicinano al passaggio conico di uscita aumentano la loro velocità di flusso, quasi consapevoli di essere gli avamposti e di conseguenza il modello per coloro che li seguono lungo il percorso cronologico. Ciò che in realtà affrontano i granelli di sabbia sono il tracciato di un’esperienza, la stessa che anche l’uomo intende comunicare attraverso l’insegnamento nei confronti di chi viene dopo. E il lavoro di Alan Bennett – rappresentato per la prima volta a teatro nel 2004 ed adattato al grande schermo due anni dopo con l’omonimo film di Nichilas Hytner – è proprio su questo, sull’azione propedeutica alla vita che nell’opera di una dubbia o virtuosa docenza si può definire e valutare. La vicenda narra di otto ragazzi con buoni risultati scolastici, che possono pertanto aspirare ad essere ammessi alle università di Oxford e Cambridge. Ci troviamo a Sheffield, nello Yorkshire, nel 1983. Il preside dell’istituto, con l’intenzione di migliorare le statistiche della propria scuola, decide di affiancare Irwin, un giovane docente, agli insegnanti che hanno guidato i ragazzi fino a quell’ultimo trimestre prima degli esami di ammissione, ovvero Mrs. Lintott (docente di storia) e il più che bizzarro e poco ortodosso Hector (Cultura generale). The medicinal supplier keeps your information secret and delivers the viagra online ordering medicine with free of cost. The get viagra overnight most deadly parts of Fugu include the liver, muscles, ovaries, and skin. buy cialis levitra Much exposure to sun or heat 11. How can you dominate her levitra overnight delivery if you have erectile dysfunction? Well, dominating and taking control is the key to a great extend in regaining youth strength and power. Hector è riuscito a instaurare con i ragazzi un rapporto particolare, riuscendo a trasmettere la volontà di una conoscenza che sfugge ai normali parametri dell’insegnamento scolastico. Irwin, che appare all’inizio come un cinico e ambizioso intruso, riuscirà a sua volta a imporsi con un metodo non convenzionale dove l’interpretazione storica prevale sui fatti. Sullo sfondo, la giocosità dei ragazzi, le attrazioni amorose, incluse una “pedofilia dolce” di Hector nei confronti di alcuni studenti che accompagna a casa in motocicletta in cambio di qualche timida avances tattile – con conseguenze sulla sua carriera – e l’omosessualità latente di Irwin che arriva persino a flirtare con il carismatico “capoclasse” Dakin, nonché la venerazione per lui che nutre un altro studente, Posner, sensibile e represso. La tragicità di alcuni eventi, che coinvolgeranno direttamente Hector e Irwin, con la morte del primo e l’infermità del secondo a seguito proprio di un incidente con la motocicletta, non tolgono lo spirito gioviale della commedia, che termina con una esplorazione delle carriere dei singoli studenti e dello stesso Irwin che si dedicherà al giornalismo storico televisivo, per voce di Mrs. Lintott.
Ancora una volta Teatridithalia riesce a centrare il suo obiettivo con una pièce magistralmente diretta che lascia letteralmente incollato lo spettatore per tre ore, in un oscillare tra drammaticità e divertimento, in cui vengono interpretati spezzoni di vecchi film, poesie e canzoni pop con tanto di musica live da parte degli studenti. E il cast, che vede, accanto a Elio De Capitani nel ruolo di Hector, Gabriele Calindri in quello del preside, Ida Marinelli nei panni di Mrs. Lintott e Marco Cacciola nella parte di Irwin, otto giovani attori diplomati al Piccolo Teatro, è assolutamente straordinario.
Uno spettacolo per ricordarci che, in fondo, dopo il nostro passaggio, è importante l’impronta che si è lasciata.
Giudizio: ****
Produzione TEATRIDITHALIA
The History Boys di Alan Bennett
traduzione Salvatore Cabras e Maggie Rose
prima nazionale
Con Elio De Capitani, Ida Marinelli, Gabriele Calindri, Marco Cacciola, Giuseppe Amato, Marco Bonadei, Angelo Di Genio, Loris Fabiani, Andrea Germani, Andrea Macchi, Alessandro Rugnone, Vincenzo Zampa
Regia di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani
Luci: Nando Frigerio
Milano, Teatro Elfo Puccini, Sala Fassbinder, C.so Buenos Aires 33
Fino al 23 gennaio 2011