Foto © C.Bari

 

1989! L’ANNO CHE HA CAMBIATO LA STORIA. E IN QUELL’ANNO NASCE IL TEATRO VASCELLO CON LO SPETTACOLO “QUI NON CI TORNO PIÙ” DI TADEUS KANTOR

Sono passati venticinque anni da quella apertura prestigiosa con KANTOR, e poi BROOK, WILSON, LA STREB, PLATEL, FABRE, PETRONIO, IL LIVING, LA CLEVER… LA VALDOCA, RAFFAELLO SANZIO, MARCIDO, MONI OVADIA… Venticinque anni possono essere molti o pochi, ma certo sono passati in fretta, molte cose sono cambiate, molte persone care non ci sono più, eravamo giovani… Ora siamo smarriti, NOI GENTE DI TEATRO E LA SOCIETÀ DI CUI DA MILLENNI SIAMO SPECCHIO, e corriamo, corriamo rimanendo sempre nello stesso punto, come Alice. E il teatro? Quanto conta davvero il teatro? Sì, lo so, il teatro ti fa vivere emozioni, ti pone domande, ti migliora l’esistenza, ti apre a nuove esperienze… Ti fa intravedere nuove strade da percorrere. É un balsamo per l’anima e uno stimolo per la mente, ti può far piangere e ridere e farti arrabbiare, o anche annoiarti, a volte, certamente non lascia indifferenti. Crea il dialogo, che è quello che manca sopratutto in questo momento cosi vuoto di idee e di ideali. Ma è davvero così? È veramente così indispensabile? Credo che per molte persone sia così: sia indispensabile. Ecco allora lo scopo per continuare a mandare avanti un teatro, per quelle persone e per altre che magari anche solo per curiosità si possono accostare e restare affascinate dalla magia del palcoscenico. L’obiettivo è quello di sempre: offrire al pubblico spettacoli di qualità, spettacoli innovativi, dare voce e visibilità alle nuove compagnie emergenti, creare opportunità per i giovani, offrire alle compagnie di danza contemporanea un inserimento programmatico nel cartellone generale, sul palcoscenico del Vascello che, per ampiezza e visibilità, non ha uguali nel panorama romano. Creare un luogo di appartenenza per tutti, che accolga tutti, che sia vissuto come un luogo fruibile come punto d’ incontro, di studio, di ritrovo. Avrei voluto vestire la platea del Vascello di nuove poltrone… In addition, any person who is suffering from acidity is likely to face heartburn also, which is a condition in which a man starts losing his hairs in a greyandgrey.com levitra price particular pattern. However, to the extent pivoting thinning female uk viagra up top discernibly, the outcomes can be constrained. Though the symptoms are common, basic reasons differ in each case. generic cialis Also are recommend regular meal, at regular hours, and for effective biliary drainage is indicated that after lunch the patient to stand for 30 minutes lying on the right. viagra generic wholesale Source Avrei voluto portare altri miglioramenti… Ma la realtà del momento non lo consente, navighiamo in acque cattive, l’importante è tenere la rotta. Sono orgogliosa di presentare un cartellone con una sua originale poetica, con dei punti di forza notevoli, con delle novità e con dei felici ritorni abituali.

Ecco, non c’e molto altro da dire, inutile fare le solite rimostranze, chi segue il teatro sa la situazione… Il taglio dei finanziamenti… L’assenza di contributi della regione, del comune… La mancanza di un vero riconoscimento culturale e sociale, come se l’industria dello spettacolo dal vivo, perché di industria si parla, non facesse parte del mondo produttivo del lavoro, ma appartenesse a una schiera di simpatiche persone un po’ matte, che fanno spettacoli, cose…! Che tristezza! Allora, speriamo che il pubblico si metta una mano sulla coscienza e venga a teatro pagando il giusto biglietto.

La nostra nuova produzione di quest’anno rende omaggio a un artista che è stato rappresentativo di un’epoca e che con i suoi spettacoli ha varcato i confini dell’Italia, portando la sua arte in quasi tutto il mondo. Sto parlando di Ettore Petrolini, personaggio discusso forse anche per il suo “non dissenso” nei confronti del regime fascista, che nei suoi lazzi metteva però in ridicolo. Petrolini grande attore, autore, regista, soprattutto nella lingua del dialetto romanesco. Mi è sembrato doveroso rappresentarlo con un suo testo drammatico quasi mai rappresentato, che si svolge in quella piazza Guglielmo Pepe dove lui stesso, nei “padiglioni delle meraviglie”, davanti al teatro Ambra Jovinelli, imberbe venne scritturato nel ruolo di Sirena.

Manuela Kustermann

Abbonamenti:

carnet 10 spettacoli a scelta (prosa+danza) € 100,00

carnet 5 spettacoli a scelta (prosa+danza) € 60,00

Orari spettacoli:

dal martedì al sabato ore 21 domenica ore 18

Orari Vascello di Piccoli:

sabato ore 17 domenica ore 15

Botteghino:

dal martedì al venerdì dalle 9 alle 21.30 orario continuato

lunedì dalle 9 alle 18,00

sabato dalle 16 alle 21,30

domenica dalle 16 alle 19

Teatro Vascello _ Via Giacinto Carini 78 _ Zona: Monteverde ROMA

biglietti: intero 20,00 euro, ridotto 15,00 euro, ridottissimo 12,00 euro studenti, promozioni gruppi di almeno 10 persone

Teatro Vascello Via Giacinto Carini 78

Cap 00152 Monteverde Roma

INFO STAGIONE: www.teatrovascello.it

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UNO SPAZIO DI LIBERTA’ DOVE L’IMMAGINAZIONE DIVENTA REALTA’

Come raggiungerci: Il Teatro Vascello si trova in Via G. Carini 78 a Monteverde Vecchio a Roma sopra a Trastevere, vicino al Gianicolo. Con mezzi privati: Parcheggio per automobili lungo Via delle Mura Gianicolensi, a circa 100 metri dal Teatro. Parcheggi a pagamento vicini al Teatro Vascello: Via Giacinto Carini, 43, Roma tel 06 5800108; Via Francesco Saverio Sprovieri, 10, Roma tel 06 58122552; Via Maurizio Quadrio, 22, 00152 Roma tel 06 5803217

Con mezzi pubblici: autobus 75 ferma davanti al teatro Vascello che si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure: 44, 710, 870, 871. Treno Metropolitano: da Ostiense fermata Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello