Foto di scena © Teatridithalia

Sala Fassbinder | 27 febbraio – 10 marzo

mart/sab ore 21 – dom ore 16

Exit

novità di Fausto Paravidino

regia Fausto Paravidino

scene Laura Benzi

costumi Sandra Cardini

luci Lorenzo Carlucci

musiche Giorgio Mirto

con Sara Bertelà, Nicola Pannelli, Angelica Leo, Davide Lorino

TEATRO STABILE DI BOLZANO

Exit, la nuova commedia di Fausto Paravidino, ha debuttato il 10 maggio 2012 nel Teatro Studio del Comunale di Bolzano, è una pièce profonda, delicata e divertente che vede quattro personaggi (lasciati volutamente senza nome) alle prese con problemi di coppia. I loro percorsi avanzano simultaneamente, tra azioni, dialoghi e monologhi rivolti direttamente al pubblico, alla ricerca di una via d’uscita da una fitta rete di legami, o da una vita che non calza più alle aspettative. Sara Bertelà, Nicola Pannelli, Angelica Leo e Davide Lorino danno corpo alle numerose sfaccettature dei personaggi, in una commedia dal ritmo incalzante in cui le scene si susseguono in maniera cinematografica, tra quadri brevi e piani sequenza che affidano allo spettatore i momenti di introspezione dei protagonisti, sulla scia della migliore tradizione della cinematografia di Woody Allen. Un legame lungo e duraturo unisce Fausto Paravidino – autore trentacinquenne, apprezzato in Italia e all’estero – con l’istituzione bolzanina. Iniziato nel 2000 grazie alla messa in scena di Due fratelli, testo che si aggiudicò il Premio Tondelli, si è dipanato nel corso di un decennio fino ad approdare nel 2009 a La malattia della famiglia M, fortunata produzione che ha visto Paravidino nei panni di autore, regista e attore. Sempre per la sua regia, lo stesso spettacolo ha debuttato quest’anno alla Comedie Française di Parigi, il teatro nazionale di Francia, una delle istituzioni più prestigiose d’Europa.

NOTE DELL’AUTORE

“Alcune coincidenze portano al nord. Stavo vedendo uno spettacolo di Jon Fosse, il titolo è ‘E la notte canta’, Jon Fosse è uno scrittore Norvegese che mi piace molto e non mi assomiglia per niente, mi piace molto da tanto tempo, la sua pièce incominciava benissimo. Io copio spesso, così, per cominciare, poi vado avanti come mi viene. Quella volta era Jon Fosse.

Sono tornato a casa e ho cominciato nello stesso modo: c’è un uomo che legge, una donna che lo guarda e che dopo un po’ gli chiede cosa legge o qualcosa del genere. Si scopre che sono una coppia e che c’è qualcosa che non va. Da lì in poi è tutto diverso. È andata che ho cercato di aiutare questa coppia a capire cosa c’era che non andava ed è una cosa che non è mai facile da capire. C’entrano un sacco di cose: la politica, i figli, il non averli, il sesso, la gelosia, nel loro caso persino una storia di calzini. Mi sono divertito a conversare con loro. Il primo atto è così: loro un po’ si parlano e un po’ parlano al pubblico (che al momento di scrivere ero solo io). Poi c’è un altro atto tutto diverso. La loro storia non funziona più e allora quei due cercano se stessi fuori di casa, così facciamo la conoscenza con altri due personaggi. Terzo atto: resa dei conti. Resa dei conti non nel senso di vendette, nel senso drammaturgico, i conti devono tornare, quel che s’è seminato si deve raccogliere, se c’è un fucile in scena prima della fine sparerà… quelle cose lì. Qui fucili non ce n’è, ci sono i calzini, ci sono un sacco di gelati, c’è la politica, il vino, Woody Allen, l’Iraq, i figli, il non averne.

Con gli attori si è fatto un bel lavoro, Nicola mi era grande quando io gli ero piccolo e abbiamo condiviso tante scorribande, Sara l’ho sempre conosciuta ma non avevamo mai effettivamente lavorato insieme, con Davide abbiamo studiato e lavorato in varie occasioni, Angelica l’ho conosciuta qui e mi è subito diventata punto di vista proprio per questo. Grazie a loro e insieme a loro ho scoperto come mai i personaggi si chiamavano A, B, C e D invece di avere dei nomi. Erano dei contenitori e N, S, D e A li hanno riempiti del loro. E’ come quando si scrive sulle improvvisazioni senza gli svantaggi di quando di scrive sulle improvvisazioni. Con la scenografa e la costumista condividiamo ormai un lungo percorso, il musicista è stato un incontro nuovo, bello e stimolante, i tecnici vanno in scena anche loro, sono contento che lo facciano e anche loro mi sembra che se la spassino come si deve.”

Fausto Paravidino

Dal 27 febbraio al 10 marzo 2013 – Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33, Milano – Mart/sab. ore 21.00, dom. ore 16.00 – Biglietteria: tel. 02.0066.06.06 – Prezzi: Intero € 30.50 – Martedì € 20 – Ridotto giovani e anziani € 16

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INFO: www.elfo.org