Foto di scena da Woyzeck ricavato dal vuoto © Teatridithalia

Sala Fassbinder – Dal 5 al 17 giugno 2012 (ore 21 tutte le repliche)

Balletto Civile / Fondazione Teatro Due

Corpo Feroce

Quattro spettacoli per entrare in contatto con il teatro fisico di Balletto Civile

5 e 6 giugno

Woyzeck ricavato dal vuoto

nuova traduzione di Alessandro Berti

ideazione, scrittura fisica e messa in scena di Michela Lucenti

con Maurizio Camilli, Andrea Capaldi, Andrea Coppone, Francesco Gabrielli, Raffaele Gangale, Filippo Gessi, Michela Lucenti, Carlo Massari, Gianluca Pezzino, Emanuela Serra

musiche originali Mauro Montalbetti

luci Stefano Mazzanti

Dal 7 al 10 giugno

Il Sacro della primavera

da La Sagra della primavera di Igor Stravinskij

ideazione e coreografia di Michela Lucenti in collaborazione con Balletto Civile

incursioni sonore Maurizio Camilli

con Andrea Capaldi, Ambra Chiarello, Andrea Coppone, Massimiliano Frascà, Francesco Gabrielli, Sara Ippolito, Francesca Lombardo, Carlo Massari, Gianluca Pezzino, Livia Porzio,

Emanuela Serra, Giulia Spattini, Chiara Taviani, Teresa Timpano

Dal 12 al 14 giugno

Col sole in fronte

ideazione, drammaturgia e scene Maurizio Camilli

scrittura fisica e messa in scena Michela Lucenti

con Maurizio Camilli e Ambra Chiarello

disegno luci Stefano Mazzanti

tecnicismi Francesco Traverso

in collaborazione con CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e con il sostegno di OperaEstate Festival Veneto / Vortice – Teatro Fondamenta Nuove / Centro Culturale Dialma Ruggiero (La Spezia)

Spettacolo vincitore del Premio della Critica ANCT 2010

Dal 15 al 17 giugno

L’amore segreto di Ofelia

di Steven Berkoff

ideazione scrittura fisica e messa in scena Michela Lucenti e Maurizio Camilli

in scena Michela Lucenti e Maurizio Camilli

disegno luci Pasquale Mari

scene Alberto Favretto

in collaborazione con Pierfrancesco Pisani

Corpo Feroce. Così Michela Lucenti e il suo Balletto Civile hanno intitolato questo quartetto che pone al centro il corpo e la drammaturgia fisica. Creata
da Michela Lucenti nel 2003 con lo scopo di approfondire l’idea di un teatro totale in cui danza e teatro si integrino con il canto, la compagnia Balletto Civile, al suo terzo anno di residenza artistica a Teatro Due a Parma, crea spettacoli singolarissimi con un nuovo stile di “movimento narrativo. Partendo da una riflessione sul corpo inteso come luogo sacro, a cui viene affidata tutta la responsabilità di raccontare, di tenere in vita il senso della ricerca artistica, l’ensemble di teatro fisico si propone di creare un immaginario “altro”, a partire dal corpo e dal vuoto, in cui attori e danzatori sono creatori ed interpreti.

Il “classico” di Buchner Woyzeckricavato dal vuoto diviene sui corpi dei performer un organismo brulicante di situazioni, una scena-processo in continuo movimento. Il testo, nella nuova traduzione di Alessandro Berti, frutto anche dell’elaborazione durante le prove, ha fornito la materia per costruire un dramma a stazioni, una via crucis dove le parole visionarie e poetiche, agguantano i corpi, gli scivolano sopra, li penetrano, li scavano, li indagano, li spogliano.

Col sole in fronte è una drammaturgia originale su partitura fisica in bilico tra realismo e astrazione.

Il giovane, simpatico e violento rampollo di una famiglia che domina l’impero dell’alluminio, conduce lo spettatore nei meandri dei suoi deliri fatti di ricordi del passato, leggende popolari e sogni di gloria. Aggressività, superficialità e insoddisfazione, ilarità e oscure pulsioni si mescolano in uno spettacolo disarmante e ironico.

Il Sacro della primavera abbraccia la visione originaria di Stravinskij – un rituale in cui un cerchio di anziani assisteva alla danza di una vergine fino alla sua morte – e ne fa una metafora del nostro tempo, di questa generazione che attende obbligata allo stallo, osservata, spiata, pesata, vergine perché impossibilitata a fare da sola. Il Sacro della primavera è un lavoro di gruppo, ma nella grande corsa si è perdutamente soli. Il corpo si sbilancia, cade nel desiderio di abbracciare tutto lo spazio “digeribile”. Ci si sposta, ci si incastra per rimanere in piedi, aggrappati gli uni agli altri, ci si aggroviglia, si cammina sugli altri, ma non è sopraffazione, è sostegno, urgenza, compassione. Stravinskij mescolato al resto dei suoni del mondo. Alla grande cacofonia. Un dj set con irriverenti incursioni, per dissacrare la Sagra e reinventare un nuovo Sacro.”

L’amore Segreto di Ofelia di Berkoff ricostruisce, con una danza di dolente dolcezza fatta di parole e corpi, la storia d’amore tra Ofelia e Amleto in un dramma epistolare mai rappresentato in Italia prima. 39 lettere, brevi monologhi che, come in un inesorabile conto alla rovescia, esplorano i meandri della relazione fra i due personaggi, con un linguaggio carnale che intreccia immagini di desiderio sessuale e premonizioni della futura tragedia. Le parole si fanno corporee e l’uso dei corpi diviene furioso. In un susseguirsi di immagini poetiche, voci e corpi diventano tramiti e destinatari inesorabili di amore e morte.

Elfo Puccini, sala Fassbinder, corso Buenos Aires 33 (Milano) – ore 21.00 – Intero 30 €, ridotto giovani/anziani 16 €, martedì posto unico 20 € – Info e prenotazioni: tel. 02.0066.06.06, biglietteria@elfo.org, www.elfo.org

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