23 ottobre | 17 novembre 2013
Dal 23 ottobre al 17 novembre con Housemates si avvia il primo esperimento di “cohousing” artistico tra alcuni dei gruppi più vivaci della ricerca teatrale italiana.
Il Teatro dell’Arte si trasforma in un percorso inusuale e gli spettatori sono chiamati a visitarne le tappe, muovendosi tra ambienti diversi, come fra le stanze di uno stesso appartamento. Un’esperienza singolare, che riunisce in un’unica serata tre incontri con fatti e realtà teatrali differenti. Tre compagnie per volta sono chiamate a condividere gli spazi del Teatro dell’Arte, in un’esperienza orientata a far convivere autonomia creativa e benefici di un ambiente e di uno spazio comuni.
Un primo passo di un progetto in evoluzione, i cui sviluppi, inaspettati, saranno determinati dallo stesso evolversi di pensieri e riflessioni con gli stessi artisti coinvolti.
Dal 23 ottobre al 3 novembre Housemates.1, il primo episodio del progetto di coesistenza teatrale, comprende i primi tre gruppi, Santasangre, Quiet Ensemble e Gruppo nanou, con tre esperimenti teatrali, che praticano il limite tra le arti.
Il ravennate Gruppo nanou presenta Sport, uno spettacolo teatrale e un progetto site specific, che ricostruisce nei minimi dettagli la dimensione di solitudine, privata e collettiva assieme, dell’atleta nell’attimo di sospensione che precede il volo.
Santasangre è un collettivo romano che da sempre indaga la possibilità di un equilibrio sincretico tra i diversi media espressivi. Konya è un’esibizione audiovisiva, creata partendo dalla tradizione sufista e dalle suggestioni offerte dalla pratica dei Dervisci.
Quiet Ensemble, giovanissimo gruppo romano, presenta Der Teufel leise, Faust (il diavolo sottovoce), una composizione sonora senza musicisti né strumenti, in cui il Teatro, con il suo equipaggiamento, è sia la fonte che il prodotto, uno strumento virtuale che determina la performance stessa.
KONYA
prima milanese
Santasangre
ideazione Diana Arbib e Dario Salvagnini
performer vocale Monica Demuru
violoncello Luca Tilli
corpo Annamaria Ajmone
elaborazione audio Dario Salvagnini
elaborazione video Diana Arbib
video designer Alessandro Rosa
organizzazione e cura Giulia Basaglia
produzione Santasangre
co-produzione Kollatino Underground
durata 35 minuti
Konya (Iconium), capitale dei turchi selgiuchidi dal XII al XIII secolo, fu uno dei più grandi centri culturali della Turchia. Durante questo periodo di espansione artistica, politica e religiosa, il mistico Mevlana Celaleddin Rumi fondò l’Ordine Sufico, ben conosciuto nell’ovest con il nome di Dervisci “Ruotanti” o “Danzanti”.
L’esibizione audio-visiva Konya della compagnia Santasangre
indaga il significato di amore attraverso lo studio della tradizione sufista e della pratica dei Dervisci: la preghiera, la meditazione, il respiro, la danza roteante e in particolar modo la pratica dello dhikr (ricordo di Dio), basata sulla ripetizione dei Nomi Divini, sono gli strumenti principali usati dai Dervisci per ricercare una connessione diretta con Dio.
Konya attraverso una visione laica e contemporanea fa dialogare sulla scena dimensione sonora, visiva e corporea dando allo spettatore la possibilità di farsi trasportare in una atmosfera astratta, in un susseguirsi di eventi che ne trascendono il controllo. (Santasangre)
Santasangre è un progetto di ricerca artistica che nasce a Roma alla fine del 2001 dall’incontro di Diana Arbib, Luca Brinchi, Maria Carmela Milano, Pasquale Tricoci. Nel 2004, con l’ingresso di Dario Salvagnini e Roberta Zanardo, raggiunge la formazione attuale.
É espressione di un collettivo artistico eterogeneo per formazione e personalità e inizia il suo percorso mettendo insieme quello che rappresentava la formazione di ogni componente: la body art, il linguaggio video, le installazioni meccaniche e sonore.
In risposta all’esigenza di un silenzio e di un vuoto più profondo da occupare, sposta il suo lavoro all’interno del luogo teatro.
E’ qui che si realizza in maniera più concreta il progetto di ricerca artistica direzionato verso la possibile frattura linguistica e formale.
La necessità che diviene il motore del lavoro di Santasangre si sottrae a ogni settorialità, all’esperienza complementare per concretizzarsi in un azzardo di linguaggi ampliati e sincretici, in cui i processi di contaminazione avvengono lungo un asse trasversale capace di toccare i più significativi linguaggi artistici e performativi come il video, la musica, il corpo e l’estetica degli ambienti.
La linea che sempre distingue la progettualità di Santasangre si articola in una direzione di interferenza con il presente attraverso le infinite possibilità che il linguaggio artistico possiede.
DER TEUFEL LEISE, FAUST
Il diavolo sottovoce
prima milanese
Quiet Ensemble
un progetto di Quiet Ensemble
insieme a Matteo Marangoni
post-produzione audio Gianclaudio Hashem Moniri
consulenza tecnica noideaLab
video di Manuela Meloni
project management e distribuzione Claudio Ponzana
produzione Quiet Ensemble
co-produzione Centrale Fies
durata 35 minuti
In questa versione del Faust il teatro, con il suo equipaggiamento, diventa lo strumento che determina la performance stessa.
L’azione è orchestrata dalle apparecchiature dello spazio e le sonorità sono determinate dalle funzioni tecniche delle stesse, simultaneamente all’atto di creazione dell’opera.
Il teatro come spazio di rappresentazione si mostra al pubblico privo dei sistemi rappresentativi vitali e fondamentali.
Le luci illuminano il vuoto, il palco accomoda l’assenza dell’attore, le casse audio rendono udibile il proprio silenzio e l’assenza dell’anima viene rappresentata dalla carcassa dello spazio ormai svuotata dalla propria umanità.
(Quiet Ensemble)
Quiet Ensemble nasce nel 2009 dall’incontro tra esperienze professionali ed espressive differenti; Fabio Di Salvo si dedica alla sperimentazione e l’ideazione di opere video interattive utilizzando moderni software di manipolazione audiovideo, Bernardo Vercelli si laurea in scenografia teatrale in Norvegia e successivamente lavora come
light designer a Copenhagen. Insieme sviluppano un interesse rivolto alla contaminazione di modalità espressive differenti osservando il rapporto tra tecnologia e natura, l’unione tra l’immaginario concreto ed astratto e l’equilibrio tra casualità e controllo, dando vita a soggetti composti dal perfetto connubio degli elementi, spostando l’attenzione su aspetti insignificanti e meravigliosi, come il movimento di una mosca o il suono degli alberi.
SPORT
prima milanese
Gruppo nanou
di Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci
con Rhuena Bracci
suono Roberto Rettura
scene in collaborazione con Città di Ebla
cura Chiara Pirri
un ringraziamento particolare a Fabio Sajiz
Produzione L’Officina-atelier marseillais de production (Marsiglia, Francia), Gruppo nanou
co-produzione L’animal a l’esquena e Crap’s (Spagna), Indisciplinarte (Italia), El Teatro (Tunisia), Haraka (Egitto) Miniatures Officinae (European Commission within the program Culture “Cooperation with the Third countries”)
con il contributo di
MIBAC, Founds Roberto Cimetta, Regione Emilia-Romagna Assessorato alla Cultura
e con il sostegno di Città di Ebla, PimOff
durata 35 minuti
Portiamo in scena un’atleta, colta nell’intimità dei preparativi per l’esecuzione dell’elemento ginnico, per esporre un corpo nella sua fragilità e diametralmente opposta forza. L’attimo prima del volo. Il momento di sospensione, di tutte le possibilità di cambiamento, di tutte le potenziali direzioni. Cogliere il pensiero dell’atleta prima della vertigine per capirne il silenzio. Sonorizzare una soggettiva, che non sia quella privata dell’atleta ma una nuova, che ha sicuramente a che vedere con quella solitudine, ma che accoglie anche la visione, individuale e collettiva allo stesso tempo, degli spettatori. (Gruppo nanou)
Gruppo nanou nasce a Ravenna nel luglio del 2004 come luogo di incontro dei diversi linguaggi e sensibilità che caratterizzano la ricerca artistica di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci e Roberto Rettura. In questo contesto corpo, il suono e l’immagine trovano un linguaggio comune nella coreografia, dando vita ad un’opera organica. Le produzioni nate da quest’unione sono: Namoro (2005) progetto vincitore del concorso GD’A-Giovani Danz’Autori 04/05 dell’Emilia Romagna; Desert-Inn (2006), coprodotto da ERT – Fondazione Emilia-Romagna Teatri; Sulla conoscenza irrazionale dell’oggetto (2007/2008), progetto vincitore del bando Moving Movimento 2007 e vincitore del bando 4 Cantieri per Fabbrica Europa; progetto Motel (2008/2011) Trilogia composta di “tre stanze”. La “prima stanza” è vincitrice del bando Fondo Fare Anticorpi 2008; Interno (2010), progetto realizzato in collaborazione con l’artista Letizia Renzini; Sport (2011) lavoro selezionato per il progetto europeo Miniatures Officinae Marseille (F); Progetto Dancing Hall (2012/2013), progetto modulare, selezionato per NID platform.
06 | 17 Novembre 2013
HOUSEMATES .2
Dal 6 al 17 novembre Housemates.2, il secondo episodio del progetto di coesistenza teatrale, coinvolgerà Masque Teatro, Mali Weil, Opera, gruppi che partono dal teatro per metterne in discussione le caratteristiche tradizionali.
Mali Weil apre per la prima volta a Milano il proprio concept store, interamente dedicato al mindstyle Animal Spirit, offrendo al visitatore la possibilità di un’esperienza immersiva, capace di potenziare la spinta individuale all’azione.
Opera è un giovane gruppo che approfondisce l’incontro tra differenti arti in relazione al teatro. In questo contesto presenterà XX XY, primo studio sull’Amleto, in cui lo spettatore sarà chiamato a entrare letteralmente nella materia dell’Amleto, attraverso un dettaglio.
Masque Teatro, gruppo storico della ricerca teatrale, presenterà il suo lavoro Just Intonation, affascinante espressione di una puntuale ricerca sul rapporto tra suono e movimento.
Just intonation è corpo sonoro.
JUST INTONATION
prima milanese
Masque Teatro
ideazione e regia Lorenzo Bazzocchi
con Eleonora Sedioli
physical computing, suono e luci Lorenzo Bazzocchi
elettronica Matteo Gatti
co-produzione Mood Indigo
produzione Masque teatro
durata 30 minuti
Il lavoro parte dalla ricerca del rapporto tra suono e movimento, dalla necessità di mettere a punto un sistema di autogenerazione del suono, di produzione di masse sonore complesse, formate da glissandi, di frequenza ed intensità.
Just intonation è corpo sonoro. Most of the times the websites free cialis sample are owned by spammers always using the same technique, apparently useless to other equally trafficked industries. Sexual dysfunction turns into an obstacle for a healthy physical relationship, causing tension and stress to both partners. cialis prescription Related pharmacy store Merck’s scientific data shows the side-effects of finasteride include impotence (1.1-1.3 to 18.5-24.9), abnormal ejaculation (7.2-7.6), reduced ejaculatory quantity (0.9% to 2.8-fold), abnormal sexual function (2.5-3m), gynecomastia (2.2-liter), erectile dysfunction (1.3-megapixel), ejaculation problem (1.2-litre) and testicular pain. sildenafil tablets Online help services offer dynamic help desk unica-web.com purchase generic levitra sessions by taking the remote sessions using remote assistance programs.
Ci si allontana dalla orizzontalità melodica, in favore dell’armonia e di lunghi periodi di silenzio.
Il corpo-donna diviene segreto senza nascondere niente, a forza di innocenza e precisione, persino a costo di una spaventosa tecnicità.
Il progetto trae la sua origine da due polarità solo apparentemente distanti: da una parte l’interesse manifestato da Kafka per la pura intensa materia sonora, in un costante rapporto con la sua abolizione, dall’altra l’affezione di La Monte Young per un suono concepito come atomizzato, evento singolare con vita a se stante, indipendente dall’esistenza umana. (Masque Teatro)
Masque Teatro nasce nel 1992. La forza visionaria del suo teatro si esprime nel complesso dialogo che la compagnia sviluppa tra il discorso filosofico, la creazione di prodigiose architetture sceniche e il fondamentale ruolo della Figura. Alcuni spettacoli hanno aperto una possibilità che identifica non solo una cifra stilistica, ma anche una nuova modalità produttiva ed una innovata relazione con il pubblico. Prigione detto Atlante (Myfest-Glasgow, 1994), Coefficiente di Fragilità (Triennale di Milano, 1998), Omaggio a Nikola Tesla (Bitef Festival, Belgrado 2003), Materia cani randagi (Nobodaddy-Ravenna 2009) e Just Intonation (Orestiadi di Gibellina 2012) rappresentano le punte di una ricerca che trova la sua ragion d’essere nella produzione di simulacri, eventi dove materiale e virtuale si fondono per dar vita a originali creazioni.
Nel 1997 riceve il Premio Gabbiano d’argento al Festival Anteprima Cinema Indipendente Bellaria e il Premio Produzione al Festival Riccione TTV. Nel 2000 ricevono l’Ubu premio speciale della giuria per il progetto Prototipo e nel 2002 il Premio Francesca Alinovi all’attività artistica. Dal 1994 sono ideatori e organizzatori del festival
Crisalide.
ANIMAL SPIRIT Concept store
prima milanese
Mali Weil
concept e realizzazione Mali Weil
interior e product design Liviana Osti
sound design Elettra
architectural design Luca Bertoldi
project management Anna Kalbhenn
produzione Mali Weil
co-produzione Centrale Fies
Durata 35 minuti
Ogni uomo ha in sè una forza innata che lo spinge ad agire.
Nel corso dei secoli, a seconda delle culture e delle mitologie, è stata chiamata in molti modi. Noi lo chiamiamo Animal Spirit.
Mali Weil apre per la prima volta a Milano il proprio concept store, interamente dedicato al mindstyle Animal Spirit, offrendo al visitatore la possibilità di un’esperienza immersiva, alla scoperta del proprio dark heart.
Con un’anima temporary, lo store inaugura uno spazio al limitare tra territorio animale e umano, un mondo night wearing che richiama apertamente lo stile military e l’esperienza della battuta di caccia.
La sfida che si propone è diffondere una linea di prodotti iniziatici, che fondono elementi primordiali e immaginario pop, capaci di potenziare la spinta individuale all’azione.
I prodotti in vendita sono realizzati da una crew di giovani designer ai quali Mali Weil ha chiesto di interpretare il mindstyle animal spirit. Tra questi gli space toys disegnati da Luca Bertoldi, le linee The Armour e Instinct di Liviana Osti, e i sounds Imaginaries for the hunt di Elettra. (Mali Weil)
Dal 2008 Mali Weil è l’identità collettiva di Elisa Di Liberato, Lorenzo Facchinelli e Mara Ferrieri. Vive e lavora tra Trento e Berlino.
Realizza progetti transmediali che incrociano experience design, multimedia storytelling, performance e installazione.
Privilegiando set up partecipativi, Mali Weil crea esperienze aporetiche e macchine relazionali per sottrarsi all’attuale logica economica e innestare nuovi immaginari. I suoi lavori hanno un’estetica “temporary” e sono spesso human e site specific.
XX, XY Primo studio nella tragedia di Amleto
Opera
cura della visione e regia Vincenzo Schino
performer Emiliano Austeri, Marta Bichisao
coreografia Marta Bichisao
suono Federico Ortica
drammaturgia Letizia Buoso
scenografia Emiliano Austeri
scultura Vito Sabini / Leonardo Cruciano Workshop
cura Marco Betti
produzione Opera
in coproduzione con Fondazione Pier Lombardo / Teatro Franco Parenti
con il sostegno di Terni Festival, Associazione Demetra, Stefano Romagnoli
Durata 35 minuti
Consideriamo Amleto come un dispositivo per la visione. In Amleto la realtà viene messa in crisi e modificata attraverso il gioco della rappresentazione. Il confine tra finzione scenica e fenomeno reale, la moltiplicazione di senso attraverso la relazione di arti e linguaggi diversi ha da sempre costituito un punto di partenza importante per ogni nostro lavoro.
Non narreremo le vicende dei personaggi, ma entreremo letteralmente nella materia attraverso un dettaglio. I performer sono due, un uomo e una donna. Alto e basso, maschile e femminile, xx e xy. I linguaggi in relazione tra loro: la scultura e la danza. (Opera)
Opera è un gruppo di ricerca artistica nato nel 2006 da un progetto di Vincenzo Schino (attore, regista, scenografo).
Il gruppo è formato da Marta Bichisao (danzatrice e coreografa), Gaetano Liberti (attore e videomaker), Riccardo Capozza (attore), Marco Betti (organizzatore), Emiliano Austeri (scenografo e costruttore), Pierluca Cetera (artefice e pittore), Letizia Buoso (dramaturg) e Federico Ortica (musicista e compositore).
Il suo luogo di lavoro è il teatro.
Il gruppo si chiama Opera dal titolo del loro primo spettacolo e approfondisce con la propria ricerca tutte le problematiche che riguardano il teatro in relazione alle altre arti.
BIGLIETTERIA
INFORMAZIONI, PREVENDITA
TRIENNALE DI MILANO TEATRO DELL’ARTE
COME RAGGIUNGERCI
Viale Alemagna 6 – 20121 Milano
Tram 1, 19, 27 – autobus 57, 61, 94
MM 1 e 2 Cadorna Triennale
BikeMi 33
La sede è accessibile alle persone con disabilità
INFORMAZIONI
Triennale di Milano – Viale Alemagna 6
Orario:
martedì > venerdì 14.30-19.30
sabato 10.30-18.30
domenica 10.30-15.00
Telefono 02.72434258
e-mail: biglietteria.teatro@triennale.org
on-line
www.triennale.org
www.midaticket.it
ritiro biglietti
abbonati
i posti devono essere confermati telefonicamente e ritirati sino a 15 minuti prima dell’inizio dello spettacolo
i biglietti emessi non saranno sostituiti
biglietti acquistati on line
ritiro in biglietteria sino a15 minuti prima dell’inizio dello spettacolo
i biglietti emessi non saranno sostituiti o rimborsati
Orari
Spettacoli
martedì > venerdì ore 20.30
sabato ore 19.30
domenica e festivi ore 16.00
Biglietti
Spettacoli
Posto non numerato intero 25€
ridotti under 30, over 65 e convenzioni 12,50€
Card
gold 70€
sette spettacoli ottobre/dicembre 2013
silver 50€
quattro spettacoli a scelta
Alcuni eventi ed alcuni spettacoli possono essere fuori abbonamento e/o con orari e prezzi differenti
Per aggiornamenti, integrazioni ed eventuali variazioni al programma consultare il sito www.crtmilano.it e www.triennale.org
Al prezzo del biglietto verrà applicato un costo di prevendita fino a tre ore prima dell’inizio dello spettacolo