Foto: Renato Sarti ed Elena Novoselova in Chicago Boys © Roby SchirerIl 24 aprile del 2000 fui invitato nella sala Gina Bianchi di via Hermada ad un incontro con alcune donne partigiane. Alla mia domanda “Ma cosa fanno in questo spazio?”, la risposta fu più o meno: “Assemblee dei soci, poco altro”. Seguì una trattativa con la Edificatrice di Niguarda, proprietaria della sala. Dopo Strehler, anni all’Elfo, diversi premi di drammaturgia e le prime regie, coronavo un sogno già riposto: avere un teatro. Ma gestire un teatro in periferia è molto faticoso e per quanto importanti, i risultati conseguiti non bastano; per resistere ci vogliono motivazioni molto salde. Per cui, dopo un grazie profondo a tutti coloro che hanno lavorato al Teatro della Cooperativa, cercheremo di realizzare una stagione all’altezza.

Il decennale sarà dedicato a Teresa Sarti Strada, di Emergency e alle donne in generale. I dati UNICEF 2000, EURES 2004 e ISTAT 2007 sono spietati: 130 milioni di donne nel mondo subiscono mutilazioni genitali; 60 milioni vengono assassinate; in Italia un omicidio su 4 avviene in famiglia; 7 vittime su 10 sono donne; 1/3 di chi subisce stupri, o tentati tali, non sporge denuncia per paura di ritorsioni o perché sa che in questi casi l’attenzione si concentra più sul jeans attillato della vittima che sul carnefice (spesso persona conosciuta, marito, fidanzato, o appartenente all’ambito familiare).

Vogliamo dare un nostro contributo insieme a Norina Brambilla Pesce, Stellina Vecchio Vaia, Giulia Lazzarini, Franca Valeri, Franca Rame, Lella Costa, Alessandra Faiella, Federica Fracassi, Milvia Marigliano, Arianna Scommegna, Lucia Vasini, Serena Sinigaglia, Federica Fabiani, Milvys Lòpez, Marta Marangoni, Rossana Mola, Elena Novoselova, Désirée Giorgetti, Chiara Claudi, Sarah Kane, Margherite Yourcenar, Miriam Makeba, Pedra Zandegiacomo, Fondazione Usciamo dal silenzio. Ci saranno o collaboreranno con noi anche Giulio Cavalli, Bebo Storti, Mohamed Ba, Rufin Doh Zéyénovin, Diego Parassole, Alberto Patrucco, Flavio Pirini, Domenico Pugliares, Flavio Oreglio, Marco Rovelli, Giancarlo Caselli, Carlo Lucarelli, Marco Di Stefano, Carlo Boccadoro, Carlo Sala, i teatri dell’Elfo, il Piccolo, il Teatro i, l’A.T.I.R, la rivista Stratagemmi, l’ANPI, l’Arci Bellezza e Scighera, Ugo Pierri…

Renato Sarti

Teatro della Cooperativa

Teresa ha messo quindici anni della sua vita e della sua passione al servizio di Emergency, ottenendo risultati straordinari per milioni di persone, a discapito di altre cose, per primo il suo tempo libero: “Sono anni che non vado al cinema, sono anni che non vado a teatro..ce la farò, prima o poi?”. Il prossimo anno Teresa torna a teatro, con una stagione a lei dedicata dagli appassionati amici del Teatro della Cooperativa: grazie.

Cecilia Strada

Presidente Emergency

Il Teatro della Cooperativa compie i suoi primi dieci anni di vita. Figlio del borgo vecchio di Niguarda già diventato un moderno quartiere di Milano al quale mancava il teatro. Il direttore, Renato Sarti, pensò, per uno dei suoi primi lavori, di ispirarsi all’episodio più importante della storia della resistenza a Niguarda. Si trattava della morte dell’eroina dei gruppi di difesa della donna uccisa mentre era in missione con una compagna per portare gli ordini dell’insurrezione per il 25 aprile del 1945. Da un camion blindato di nazisti in fuga, partì una raffica di mitragliatrice che colpì a morte Gina Bianchi (Lia) con la sua creatura che portava in seno.

Con il teatro arrivarono altre tradizionali iniziative: “La bicicletta di Lia”, i giardini intestati a Gina Bianchi, e altre manifestazioni fatte nei comuni, nelle scuole e camere del lavoro, fino allo spettacolo presso la Camera dei Deputati e all’interessamento del Quirinale. Lo spirito della Repubblica e della Costituzione pervade tutte le iniziative teatrali successive, come ad esempio lo spettacolo sulla Risiera di San Sabba, “Mai morti”, “La nave fantasma”, “Sogno di una notte di mezza estate”. La fatica, la passione, il sacrificio di Renato Sarti e dei suoi collaboratori, meritano la nostra ammirazione anche perché tutto questo è stato realizzato con pochi mezzi, ottenendo il consenso e l’adesione democratica della popolazione sui principi di progresso e civiltà. Per tutto ciò il Teatro della Cooperativa ha diritto, in quanto teatro veramente popolare, di essere sostenuto moralmente e economicamente, dagli enti pubblici e dalla società.

Norina Brambilla Pesce e Stellina Vecchio Vaia

Partigiane

Chi dice Niguarda, pensa all’ospedale e invece no, c’è dell’altro. Siamo nella periferia di una Milano mai tenera con chi abita lontano dal centro. A Niguarda non si dice andiamo in centro ma “andem a Milan”. Perché il Teatro della Cooperativa è nato a Niguarda?

Risposta facile: perché Niguarda è rimasta un paese e come molte piccole comunità cerca di avere in loco i punti di riferimento per la propria vita sociale.

Quando poi al desiderio di avere un teatro affianchi un Renato Sarti, il gioco è fatto e una nuova luce si accende, la sera, nel quartiere.

Giovanni Poletti

Presidente Società Edificatrice di Niguarda

Oggi il mondo è fatto troppo di musica tutta uguale, di film tutti uguali in tutto il mondo, di birre tutte uguali in tutto il mondo e idem di hamburger.

Ma è fatto anche di tante piccole realtà a chilometri zero che crescono in tutti i campi.

Milano è un luogo di cultura dove l’autoproduzione di qualitàè uno dei privilegi e dei piaceri per chi vi abita.

Pochi riflettono sul vantaggio di vivere in una città così: con i suoi teatri, i suoi artisti, la sua musica, le sue birre e tante altre cose.

Delle originalità milanesi, il Teatro della Cooperativa è una delle più importanti e delle più vivaci, animata da un artista poliedrico – un amico carissimo per di più dai tempi in cui era all’Elfo, quello che abbiamo appena lasciato per il nuovo Elfo Puccini – un triestino così irriducibilmente legato al suo destino milanese da decidere di buttare tutto se stesso in una avventura su cui nessuno scommetteva e che ora tutti conoscono e tutti frequentano con attenzione e curiosità.

Renato ha fegato, energia, combattività, talento e anche talentaccio ovvero, per chi non lo sapesse, l’arte di far quadrare i cerchi e farli tornare tondi quando si apre il circo e arrivano gli spettatori.

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Renato fa politica con passione e coraggio, è scomodo, è schietto, è anche iracondo ed è persino diventato sempre più autoironico: si prende sul serio in italiano e si ride dietro in triestin, inventandone una al giorno per stupirci e farci pensare.

Gli vogliamo talmente bene che ce lo porteremo pure nel nuovo teatro in Buenos Aires con lo spettacolo Chicago Boys, ma voi godetevelo nella bella casa di Niguarda del Teatro della Cooperativa e godetevi pureil ricco programma che ha tirato fuori dal cilindro, come sempre.

Elio De Capitani

Teatro dell’Elfo

Teatro della Cooperativa: primo avamposto della difesa del Teatro a Milano. Davanti il deserto dei Tartari. Dietro il deserto dei Tartari. A sinistra il deserto dei Tartari, a destra il deserto dei Tartari. E in mezzo lui, il Comandante Renato Armstrong Buster Sarti.

Paolo Rossi

Il Teatro della Cooperativa è una realtà importantissima: Renato Sarti – amico, fratello, compagno di strada, insostituibile uomo di teatro – ha fatto e sta facendo un lavoro fondamentale. E’ riuscito in poco tempo a costruire un luogo che produce cultura, pensiero ed emozioni, uno spazio reattivo e propositivo, che aggrega e propone, che coltiva conpassione e intelligenza ricerca e sperimentazione. Insomma un gran bel lavoro.

Claudio Bisio

E luce fu…

Via Hermada 8, Niguarda, circolo Risorgimento: un circolo glorioso, appuntamenti conviviali, doposcuola per i figli dei soci…

I bisogni muovono spesso aggregazione, sostegno reciproco, solidarietà.

Anni 60, accenni di benessere, la 600 e la tv: ciascuno a casa sua, davanti alla luce azzurrina che filtra dalle persiane e strade vuote la sera. Il glorioso circolo ridotto quasi esclusivamente a sala per le assemblee condominiali o dei soci della Cooperativa Edificatrice di Niguarda.

Un presidente, Giovanni Poletti, con una “fissazione”: riaccendere l’insegna, simbolo di un quartiere che ha voglia di incontrarsi, riflettere e ridere insieme.

Poletti ha incominciato a “rompere le scatole” a tutte le associazioni e cooperative del quartiere in qualche modo legate all’Edificatrice: Anpi, Comitato Soci Coop, Pandora, Ape (Associazione Proletaria Escursionisti), Circolo Familiare e tanti altri: ciascuno troppo preso dal proprio lavoro per dedicarsi a tempo pieno all’impresa.Luce accesa ad intermittenza…

Poi l’incontro con Renato Sarti, un primo approccio con l’ANPI attraverso lo spettacolo “I me ciamava per nome 44.787”, il suo lavoro sulla Risiera di San Sabba: ed io che lo credevo un comico!

Così cominciò l’avventura, da Coop e da noi tutti sostenuta dall’inizio… e luce fu.

Valeria Malvicini

Pandora Cooperativa Sociale Onlus

INFO PROGRAMMAZIONE:

www.teatrodellacooperativa.it