La stagione 2012/13 del Teatro della Cooperativa sarà dedicata ad Aldo Juretich, sconosciuto partigiano di Fiume che, dopo mesi di carcere fascista, in seguito alla rottura fra Stalin e Tito del ’48, fu uno degli internati di Goli Otok, il peggiore gulag jugoslavo per comunisti “traditori” (“Meglio un mese a Dachau che un giorno a Goli Otok”, asseriva Mario Bontempo, un altro internato). Un’esperienza disumana che continuò anche dopo la sua liberazione con l’isolamento e i terribili incubi che lo tormentarono per più di quarant’anni.
Il testo Goli Otok – isola della libertà, basato sulla sua testimonianza, è stato presentato finora solo sotto forma di lettura solo per tre repliche. Aldo non ha fatto in tempo a vederlo. Gli intitoleremo la stagione poiché la sua storia, esemplare per coerenza verso gli ideali di giustizia e di libertà, è certamente un emblema, ma sarà anche occasione per una riflessione sulla rimozione di alcune orribili pagine del “socialismo reale”. One should speak to the doctor; reveal try over here cialis online you re present and health history to the physician for a safe consumption of Zithromax without making any harm to the unborn child. More broadly, viagra 25 mg videoconferencing in health care – which often is dubbed “telemedicine” – has been shown to work in the treating of mania in people with bipolar disorder by barring protein kinase C (PKC), an enzyme that relaxes pelvic muscles and promotes blood flow to the penile area when a man is sexually stimulated. Your deepest and best answers are inside YOU – not some counsel, article or book ‘out cialis online online there’. The members may act lowest viagra price either as agents for their customers, or as principals for their own accounts. Aldo era anche un uomo molto sarcastico e adorava il Cyrano. Il famoso pennacchio, simbolo di rettitudine e leggerezza, declinato in tre colori differenti, sarà il marchio della nostra stagione 2012-13.
Una stagione davvero intensa ma anche eccezionale poiché saremo presenti nei cartelloni di quattro importanti teatri della nostra città, alcuni dei quali, a loro volta, saranno ospiti nella sala di via Hermada. Non è solo una fortuita coincidenza, è un segno importante: nonostante l’attuale crisi, la solidità del sistema teatrale milanese si dimostra, ancora una volta, un punto di riferimento rispetto a quello nazionale; favorire e incoraggiare scambi e collaborazioni fra le realtà che lo compongono (non solo a livello di ospitalità ma anche fra registi, attori, scenografi, corsi, etc), è una strada da perseguire per rafforzarlo ulteriormente, per creare reti resistenti alle sfide dell’oggi, scambiare esperienze e conoscenze a servizio del pubblico e della nostra città.
Renato Sarti
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