Dal 14 al 19 febbraio la produzione Atir ha messo in scena lo spettacolo Supplici di Euripide, con la regia di Serena Sinigaglia e un cast di sette donne; progetto di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo
Il drammaturgo Euripide (secolo IV a. c.) con l’opera Supplici compie una severa e decisa riflessione di natura politica e insieme filosofica sulla democraziaateniese e le sue distorsioni.
Serena Sinigaglia, co-direttrice artistica del Teatro Carcano, a proposito di questo spettacolo di cui ha curato la regia e per il quale ha ottenuto lo scorso anno il Premio della Critica 2022, così si esprime: «Lo desideravo da tempo, lo studio da sempre…la messa in discussione della democrazia: cos’è? Esiste? Quali sono i suoi valori?» E, a proposito del cast dice: «Sono sette attrici straordinarie, che provengono da percorsi differenti. Solo grazie alla loro forza e alla loro esperienza è stato possibile fare questo spettacolo. Una lezione di teatro, ma il merito è loro, non certo mio».
Queste sue parole delineano già il contenuto, la forza, la bellezza dello spettacolo compiuto.
Inserendo “a tempo debito”, per così dire, autori come Macchiavelli e Cioran, sulla necessità di imparare a perdere, quando sia opportuna questa scelta, la regista utilizza il testo di Euripide per una grande lezione sugli orrori, l’inutilità, l’insensatezza della guerra; ma anche sul potere politico, qualsiasi abito indossi, perfino quello della democrazia.
La storia: a Tebe, la lotta fratricida tra Eteocle e Polinice per la conquista del potere si è conclusa nel sangue.
Ad Atene sette donne di Argo lottano, pregano, per riavere il corpo dei propri figli e per la loro sepoltura.
Per questo, chiedono aiuto a Teseo, che infine acconsente. Ma ciò scatenerà nuove battaglie e nuove morti.
Sul palcoscenico, appena rischiarato da faretti posti sul fondo, si erge un cumulo materico che farà da altare, piedistallo, piattaforma, dai contorni indefiniti, quasi fosse una massa informe.
Attorno ad esso, piangono le Supplici il loro pianto: si lamentano, raccontano, sventurate, la sventura di non poter avere i corpi dei propri figli. A Teseo, infine si raccomandano, perché le grazi del suo soccorso.
Sono le attrici stesse nel ruolo di supplici, a rivestire gli altri ruoli: quello di Teseo, dell’Araldo e degli altri.
Sufficiente indossare un’opaca armatura e ciò basta.
Questo cerchio di donne che basta a se stesso e si apre e si chiude, come corolla di un fiore che vive il suo giorno, è una scelta registica squisitamente femminile, che rimanda al senso ultimo della donna, così come viene dichiarato in apertura dalle attrici in coro.
In questo spettacolo, che è insieme compianto, lamento, ma anche dissertazione, riflessione e infine esecrazione della guerra, di ogni guerra, con tutti i suoi orrori e il sangue versato, alto si innalza un inno alla Pace. E mai come adesso si accende la speranza in un futuro migliore.
Giudizio: ***
PRODUZIONE ATIR
Progetto di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo
Supplici di Euripide
Drammaturgia a cura di Gabriele Scotti
Traduzione di Maddalena Giovannelli e Nicola Fogazzi
Con Francesca Ciocchetti, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan, Debora Zuin
Regia di Serena Sinigaglia
Cori: Francesca Della Monica
Scene: Maria Spazzi
Milano, Teatro Carcano, C.so di Porta Romana 63
Dal 14 al 19 febbraio 2023