Per la rassegna Palco Off – Autori, attori, storie di Sicilia un omaggio al Bardo della modernità
Si parte da un presupposto: William Shakespeare fu in realtà un migrante siciliano approdato in Inghilterra. Tale Michelangelo Florio di Messina, figlio di calvinista, dovette scappare con la famiglia dalle maglie dell’Inquisizione spagnola. Dopo un avventuroso iter in gran parte del Nord Italia, Austria e Danimarca, approdò in Inghilterra e per mitigare le sue origini mutò il proprio nome in William Shakespeare, traducendo alla lettera il nome della madre Guglielma Crollalanza. Leggenda metropolitana o verità, è una storia suggestiva introdotta, dopo una degustazione in sala di cibi e vini siciliani, da interviste video di alcuni migranti e da una breve presentazione di Francesco Bernava.
Francesca Vitale, autrice del testo di Sugnu o non sugnu, e Francesco Foti sono gli interpreti di questa commedia diretta da Nicola Alberto Orofino, andata in scena al Teatro Libero di Milano dal 18 al 20 marzo, che vede i personaggi di Shakespeare e la moglie Anne Hathaway condurre una gimcana agrodolce sulla loro vita di coppia.
In una notte insonne i due coniugi intrattengono una lunga conversazione dove emergono le origini del bardo e della sua poetica. Dalle commedie ai sonetti, nel dialogo tra i due coniugi vengono citate scene e passaggi delle celebri opere del drammaturgo, in un divertissement dove alcuni ingredienti linguistici siciliani vengono sapientemente mischiati all’inglese di Anne. Francesco Bernava, dal pubblico, interrompe le scene con alcune gag che di converso esplicitano i passaggi citati dai due protagonisti, “irritati” dagli inattesi interventi.
Il risultato è un’ora e mezza di spettacolo dove al gioco ilare della coppia Vitale/Foti in scena si affianca un percorso propedeutico sul principale autore della modernità, ottenendo così un duplice risultato. Innanzitutto quello di avvicinare il pubblico, anche attraverso la presunta sicilianità di Shakespeare, alla sua estetica, considerando semplicemente gli aspetti semantici dei testi e prescindendo quindi dalla forma del pentametro giambico tipico del blank verse originario. In secondo luogo, nell’azione come nella drammaturgia, appaiono alcuni elementi che saranno poi tipici di tutta la modernità fino al presente, a partire proprio da quel “teatro nel teatro” che dalle interruzioni sceniche rimanda lungo un fil rouge alla compagnia di comici presenti in Hamlet, dramma dialettico già ispiratore del titolo dello spettacolo.
Un plauso dunque a Francesca Vitale e al suo lavoro, magistralmente interpretato e diretto, che celebra i 400 anni dalla scomparsa di Shakespeare in un format teatrale insieme colto e giocoso.
Giudizio: ***
Produzione Associazione La Memoria del Teatro
Sugnu o non sugnu. Una notte insonne in casa Shakespearedi Francesca Vitale
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Regia di Nicola Alberto Orofino
Introduzione di Francesco Bernava
Movimenti mimici: Leda Lojodice
Scene: Carmelo Lombardo
Costumi: Rosy Bellomia
Ufficio stampa: Clarissa Mambrini
Direttore di produzione: Renato Lombardo
Milano, Teatro Libero, via Savona 10
Dal 18 al 20 marzo 2016
www.teatrolibero.it
www.palcooff.it