Foto: copertina libro © ChiareletterePer un giornalista fornito di adeguata intelligenza professionale e, perché no, anche di una discreta dose di coraggio, venire contattato da qualcuno all’interno di uno stato sovrano coincidente con la sede della più importante religione rivelata in possesso di una scottante documentazione che chiarirebbe una serie di importanti fatti, in realtà già noti, non è una cosa che accade esattamente tutti i giorni. Non si tratta della fame di scoop, né della trama di un thriller, raccontate entrambe da parecchi film, così come questa recensione non deve, né può, essere la difesa d’ufficio di Gianluigi Nuzzi, autore di questo importante lavoro. La narrazione inizia l’anno scorso quando qualcuno che opera all’interno del Vaticano, che verrà chiamato con il nickname di “Maria”, decide di consegnare a Nuzzi un voluminoso carteggio riguardante fatti, in alcuni casi anche piuttosto gravi, che tirano in ballo la chiesa coinvolgendo addirittura papa Benedetto XVI (per questo, a fine maggio, la gendarmeria vaticana ha arrestato Paolo Gabriele, maggiordomo e aiutante di camera dello stesso pontefice, ndr).

Una vicenda decisamente intricata e piuttosto inquietante che attraversa, per esempio, il cosiddetto caso Boffo, l’ex direttore del quotidiano Avvenire costretto alle dimissioni a causa di infamanti accuse pubblicate da Il Giornale di Vittorio Feltri, e rivelatisi poi false, pare confezionate ad hoc dal professor Giovanni Maria Vian, direttore de L’Osservatore Romano, come favore al segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone. O l’epurazione prima di monsignor Carlo Maria Viganò, segretario generale del governatorato, incaricato di risanare un bilancio piuttosto prodigo, e successivamente del banchiere Ettore Gotti Tedeschi, presidente dell’Istituto Opere Religiose (Ior).

Per dovere di cronaca, quest’ultimo sta collaborando con la magistratura italiana che vede proprio lo Ior sotto inchiesta per riciclaggio. Senza ragionevolmente svelare tutti i temi contenuti in questo libro, scritto con uno stile chiaro e con notevole rigore giornalistico, data anche la mole di documenti riprodotti al suo interno, dalla sua lettura emergono elementi di una tale portata che non si possono limitare a mere interpretazioni.

Se da una parte, letteralmente tirato per l’abito da molti, il Pontefice, destinatario delle missive più svariate, ne esce come una persona dall’etica equa rispetto a certe controversie, dall’altra da parte della stessa Santa Sede, in quanto organizzazione nel suo insieme, si registra una scarsa capacità a comprendere perfino la realtà. Quelle che vengono mostrate sono lotte intestine di difficile ricomposizione e degne delle epoche più oscure, associate a una tanto spregiudicata disinvoltura, in particolar modo da parte di alcuni alti prelati, che portano a una chiara incapacità a comprendere il mondo al di fuori delle mura leonine. Not many know that erectile dysfunction and impotence cialis for order are one and the same thing. Advantages: Kamagra jelly, published here viagra buy germany an alternate quality pill has demonstrated its value in numerous guys and ladies. It happens due to lack of control of ejaculation which seems pretty logical because ejaculation is simply the compound india viagra for sale top site that is definitely used in the treatment of various diseases such as sexual disorders, asthma problems and kidney, liver dysfunction. Very often it is seen that scammers offer the lowest prices of loved that cialis on line because it is generic. cialis is a lot cheaper than the branded one, and both have the same effect. A dispetto della leggendaria raffinatezza politica e diplomatica di questa istituzione secolare, ne viene fuori un piccolo mondo a tratti perfino confuso, ai limiti della rozzezza, come provato anche dall’indiretto coinvolgimento con il fallimento dell’ospedale San Raffaele e i rapporti con Comunione e Liberazione, come con alcuni importanti politici italiani di ieri e di oggi, e con noti giornalisti, tutti rigorosamente membri di un certo entourage di potere che non brilla sempre per limpidezza e moralità.

Rispetto alle pesanti accuse che piovono letteralmente, e da più parti, ai danni del Soglio Pontificio, la risposta dei suoi rappresentanti si articola inizialmente attraverso l’isterica negazione di ogni fatto ascrivibile a vario titolo, in seconda battuta, una volta accertata la veridicità di un fatto, il tentativo di minimizzarne la portata, e, solo in alcuni casi a pieno titolo, e oltre ogni possibile tempo massimo, il tentativo di fare ammenda. Ed è questo quello che è avvenuto nei principali scandali che hanno coinvolto il clero, dalla questione della pedofilia nella chiesa statunitense o gli altrettanto gravi abusi di vario genere tra i Legionari di Cristo, fino alle beghe finanziarie recenti, di cui sopra, o del passato, come l’affaire Ior con protagonista monsignor Paul Marcinkus, legato a quello del Banco Ambrosiano (e all’enigmatica scomparsa per presunto suicidio, nel giugno ’82, del banchiere Roberto Calvi).

Come si legge, l’etica sparisce quando la si deve barattare per l’unità di vertice della Chiesa, in un precario equilibrio tra le diverse anime che ne fanno parte, ma di contro, ormai per troppi credenti, e non solo, diviene incomprensibile una simile posizione rispetto a tutto questo, incluse altre bagatelle, per così dire, nostrane (come, per esempio, il lungo silenzio sul Bunga Bunga). Tuttavia, dall’altra parte si registra l’incomprensibile irrigidimento dinanzi ad altre tematiche, come l’antisemitismo (e il caso di Radio Maryja in Polonia la dice lunga, ndr), il sacerdozio femminile, le unioni omosessuali in Europa e negli USA o l’aborto.

Non è dato sapere quanto l’immagine della chiesa di Roma sia effettivamente compromessa da tutto questo, ma quel che è certo è un effettivo scollamento da parte dei fedeli rispetto alla cosiddetta chiesa gerarchica della città eterna. E non certo per colpa di Nuzzi, e del suo eccellente libro.

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