Foto: locandina allestimento Street Art Banksy & Co, a Palazzo Pepoli di Bologna fino al 26 giugno 2016
Foto: locandina allestimento Street Art Banksy & Co, a Palazzo Pepoli di Bologna fino al 26 giugno 2016
Foto: locandina allestimento © Street Art Banksy & Co

L’arte allo stato urbano

Mancano pochi giorni e poi calerà il sipario sulla chiaccheratissima mostra dal titolo Street Art Banksy & Co-L’arte allo stato urbano, progetto ideato dal Presidente di Genus Bononiae Fabio Roversi Monaco, con il proposito di riunire pezzi significativi di urban art degli ultimi cinquan’anni. Prodotta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna ed Arthemisia Group (oltre che dalla stessa Genus Bononiae Musei nella città) e curata da Luca Ciancabilla, Christian Omodeo e Sean Corcoran, l’eposizione costituita da un corpus di 300 opere circa tra graffiti, disegni, schizzi, sculture, video, fotografie non segue un ordine cronologico preciso quanto la suddivisione in tre blocchi tematici convenzionali: la città dipinta, la città scritta e la città trasformata.

Nella prima sezione sono stati radunati lavori di noti street artist quali Banksy, Blu,Blek le Rat, Daim, Ericailcane, Os Gemeos, Ron English, Shepard Fairey aka Obey, Invader e Swoon, nella seconda troviamo -oltre ad un video dal tema “il writing come performance”-, una selezione di scritte anni Quaranta “staccate” dai muri, il progetto “Anarchetiquette” di Daniele Pario Perra, graffiti punk olandesi, l’urban street fiorentina di Tommaso Tozzi ed infine una carrellata sulle famigerate “tags”. La terza ed ultima tappa del percorso espositivo è costituita dal cospicuo prestito concesso dal Museum Of the City of New York appartenuto alla leggendaria collezione dell’artista americano d’origine cinese Martin Wong con lavori firmati da protagonisti assoluti degli anni Ottanta che contribuirono a raccontare la Big Apple, del calibro di Keith Haring, Lady Pink, Dondi White, Rammellzee, Christopher Daze Ellis.

All’interno dell’allestimento museale infine, è possibile vedere gli interventi site specific di artisti autoctoni come Cuoghi Corsello, Dado, ed un video che ripercorre il discusso ”stacco” eseguito da Camillo Tarrozzi ed il suo staff, del grande murales (60 metri quadrati di superficie di cemento armato) “Senza titolo” di Blu datato 2006. La mostra si snoda sui vari piani dell’edificio di Palazzo Pepoli-Museo della storia di Bologna intersecandosi talvolta con la collezione permanente in un percorso non sempre di facile continuità che a volte risulta forzato. Straniante è senza dubbio l’effetto che si prova ogni qualvolta si entra a contatto con opere di questo tipo decontestualizzate, addomesticate verrebbe da dire e rese quindi neutre, evirate da quell’intento semantico che  le ha originate (inoltre la street art è come dice il nome stesso “arte di strada” libera, per tutti, senza pagamento di un biglietto).

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Gli organizzatori d’altronde ricordano che gli strappi esistono da centinaia d’anni, e che le opere in mostra sono state sottratte ad edifici in via di demolizione e che lo scopo ultimo di questa operazione è quello di  ridonarle al Comune legittimo proprietario preservandole dal deperimento e restituendole alla città. Ad onor del vero, come già accennato prima, il percorso espositivo è molto vario e non comprende solo stacchi ma un’infinità di lavori, molti dei quali provenienti da collezioni private: ad accogliere il visitatore i topi di Bansky in buona compagnia dei topolini di Ericailcane , di quelli del francese Blek Le Rat , di “Michel” su plexiglass di Maxim Drouet e di altri ancora, subito dopo la maxichitarra scultura di Os Gemeos, i famigerati strappi dello street artist di Senigallia Blu, saracinesche  e porte dipinte, altre opere dell’inglese Banksy si succedono via via. E poi i manifesti  con soggetti politici e del mondo dello spettacolo di Obey, le opere pixelate di Invader, l’universo pop di Ron English con i suoi Charlie Brown, Marilyn e Mc Supersized , gli omini inconfondibili di Keith Haring si avvicendano uno dopo l’altro e dentro ad una teca c’è persino qualche pezzo di muro graffitato del centro sociale bolognese Link…. solo qualche passo a separarli dai resti dell’antica Bologna etrusca e romana.

Street Art Banksy & Co – L’arte allo stato urbano
Bologna, Palazzo Pepoli- Museo della Storia di Bologna, via Castiglione 8

Dal 18 marzo al 26 giugno 2016
INFO: www.mostrastreetart.it