A quasi vent’anni dalla scomparsa, questo omaggio al Faber sul palco del Teatro Libero di Milano, firmato e interpretato da Francesco Leschiera
L’impiegato di Fabrizio De André è l’archetipo dell’uomo comune, dalle ambizioni frustrate, la visione utopica della società e il desiderio implicito di rivoluzione. Sogni infranti che si sfogano nell’individualismo anarchico, il teppismo introspettivo che rivela la volontà di un nichilismo liberatorio.
Il pensiero e la poetica del cantautore genovese, scomparso a Milano l’11 gennaio 1999, sono stati protagonisti il mese scorso al Teatro Libero di Milano con una riproposizione drammaturgica firmata da Antonello Antinolfi del concept album Storia di un impiegato del 1973, esperienza teatrale di prosa e musica live diretta e interpretata da Francesco Leschiera, accompagnato sul palco dalle note del gruppo A3 Apulia Project.
Un repertorio musicale che sia con Al ballo mascherato sia con Il Bombarolo sottolinea implacabile le contraddizioni di un ipocrita equilibrismo sociale e la volontà di aprirsi un varco verso la libertà. Un cammino che non salva nessuno, e che in Canzone di maggio recita «per quanto voi vi crediate assolti sarete per sempre coinvolti». Un percorso divertente dai tratti amaramente ironici dedicato alla figura del Faber che, con questo suo contributo di 45 anni fa, ha saputo interpretare il disagio e la volontà di riscatto, allora come nel presente. «Intellettuali d’oggi / idioti di domani / ridatemi il cervello / che basta alle mie mani …» riportano alcuni versi de Il Bombarolo. E dato che «chi non terrorizza muore di terrore»,l’atto estremo verso chi ha infranto il sogno suona a modo di un grido di chi vuole avere ancora la libertà di sognare.
Giudizio: ***
Produzione TEATRO DEL SIMPOSIO/A3 APULIA PROJECT
Storia di un impiegato da Fabrizio De Andrè
Drammaturgia: Antonello Antinolfi
Con Francesco Leschiera, Fabio Bagnato (chitarre e voce), Walter Bagnato (pianoforte, fisarmonica, voce), Umberto Gillio (batteria)
Regia di Francesco Leschiera
Assistente alla regia: Alessandro Macchi
Milano, Teatro Libero, via Savona 10
Dal 24 al 29 maggio 2018
www.teatrolibero.it