Già, la cucina dell’anima… Così si intitola il film che ha vinto meritatamente il premio speciale della Giuria al Festival di Venezia 2009; così si chiama il locale gestito dal greco immigrato ad Amburgo Zinos Kazanzakis, innamorato della sua bella e ricca Nadine, trasferita a Shanghai per lavoro. Cucina dell’anima, crogiuolo di personalità … Infatti da qui parte un vivace e divertente intreccio di situazioni e personaggi (bene interpretati da un cast giovane e dinamico) costruito senza sbavature, né tempi morti, che ruotano attorno al capannone dove Zinos ha aperto una tavola calda, con un menù senza molte pretese, ma alla quale lui tiene molto perché l’ha ‘’creata’’ con le sue mani, ci ha messo la sua anima, per l’appunto.
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Lieto fine con il trionfo, lungo tutta la trama, dei buoni sentimenti, della generosità e soprattutto del carattere ormai multietnico, senza retorica, della nostra Europa. Del resto un titolo inglese, per un film tedesco, diretto da un regista turco, che parla di immigrati greci … Serve altro?
Soul Kitchen di Faith Akin, commedia, D, 99’, col.
Con Adam Bousdoukos, Moritz Bleibtreu, Birol Unel, Anna Bederke, Pheline Roggan