Fino a domenica 10 gennaio un affresco dell’opera di Henry James interpretato da Silvia Giulia Mendola per la regia di Antonio Mingarelli
In Ritratto di Signora Silvia Giulia Mendola è Isabel Archer, una candida e splendida fanciulla americana di Albany assillata dalla corte del giovane Gaspar Goodwood, che accetta di accompagnare sua zia, l’eccentrica Mrs. Touchett, in Inghilterra. Un viaggio che avvicina immediatamente il racconto al suo autore, americano naturalizzato inglese vissuto a cavallo dei due secoli precedenti, in cui la moralità del puritanesimo americano viene affiancata dalla lascivia e decadenza della vecchia Europa.
Nella splendida tenuta di campagna inglese, dove vivono marito e figlio della zia, Isabel viene adulata dal cagionevole cugino Ralph, innamorato di lei al punto da intercedere presso il padre per intestarle una cospicua eredità alla sua morte, come da Lord Warburton, un amico del cugino che le chiede subito di sposarlo, profferte che non intende accettare per un senso d’indipendenza e libertà. Quando però, dopo la dipartita dello zio, acquisisce l’eredità, conosce l’affascinante avventuriera Merle che le fa incontrare il cinico Gilbert Osmond, un uomo senza scrupoli che la fa invaghire di sé al punto da riuscire a portarla all’altare. Un monologo che affonda nella sofferenza dell’inganno e della prigionia del matrimonio, fino a una ritrovata autodeterminazione dettata dalla fuga verso il capezzale del cugino morente.
L’inizio del monologo è caravaggesco, con una luce suggerita da una candela da tavolo che sembra scavare nell’anima della protagonista, una danza emotiva che Alessandro Romano, su coreografia di Elena Rolla, magistralmente interpreta. Un linguaggio del corpo che accompagna gli episodi della vita di Isabel con la sua suggestiva azione scenica, unitamente alle voci fuori campo che emulano i personaggi maschili della vicenda.
Pudicizia ed erotismo sono i due binari sui quali si muove il racconto, stati sintomatici sensibilmente presenti nella rinuncia ai due contendenti come nel ballo che segue l’incontro con Osmond. Uno spettacolo che rappresenta un affresco della poetica di James, ben diretto da Antonio Mingarelli che ha saputo sottolinearne l’essenza. Un lavoro ben calibrato, dentro una cornice dove elementi barocchi e semplicità stilistica convivono e si completano.
La straordinaria performance di Silvia Mendola riesce a conferire un tocco ideale all’adattamento scenico, al punto da trasformarlo nel succo alchemico di un’emancipazione femminile non scevra da passionalità e sentimento sofferto.
Giudizio: ***1/2
Produzione PianoinBilico/Teatri Della Plebe
e Fondazione Egri-Bianco danza
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Ritratto di Signora da Henry James
Adattamento e regia di Antonio Mingarelli
Con Silvia Giulia Mendola
Danzatore: Alessandro Romano
Movimenti di scena: Elena Rolla
Musiche: Sara D’Angelo
Suoni: Alberto Onofrietti
Milano, Teatro Libero, via Savona 10
Dal 5 al 10 gennaio 2016
www.teatrolibero.it