Foto: Illuminazioni a Lucera © Paola Raimondi
Foto: Illuminazioni a Lucera © Paola Raimondi
Foto: Illuminazioni a Lucera © Paola Raimondi

Ritorno nella Daunia, una zona della Puglia ancora poco conosciuta, ma che merita di essere visitata e valorizzata. Situata nel nord della regione, in provincia di Foggia, al confine con Campania e Molise, lungo le catene del Subappennino Dauno, è ricca di storia, arte e gastronomia tutte da scoprire. È una terra che ha conservato le sue radici più autentiche, che offre bellissimi panorami allo sguardo e riserva, nell’entroterra, borghi di grande fascino. L’itinerario prevede la visita di Lucera, di Troia, del borgo di Biccari e del suo Parco Avventura

Ritorno in Daunia e mi accoglie -nuovamente- la visione, che diventa suggestione, di cieli stupefacenti: un cielo a volte acquarellato nei toni dell’azzurro, a volte denso di nubi roboanti o sfilacciate; spesso intriso solo di luce.
Sono tele di pittura, dove i colori si stemperano o si accendono, per la gioia degli occhi e del cuore.

La prima tappa è la bella città di Lucera, il cui nome è già una radiosa promessa – come portatrice di luce -.
Importante centro dauno, Lucera subì successive conquiste: da parte di Longobardi, Bizantini, Svevi; e nel 1300 da parte di Carlo II d’Angiò.
Il suo centro storico si sviluppa intorno alla Cattedrale, situata in una piazza raccolta, dove si possono ammirare antichi edifici, tra i quali spicca il Palazzo Cavalli, dal prospetto realizzato nell’Ottocento, in stile neoclassico; ora trasformato in un elegante Bead And Breakfast, dove ho il piacere di alloggiare, in un’atmosfera particolarmente suggestiva.

Fino al 1806 capoluogo della provincia di Capitanata e contado del Molise, Lucera è una delle città più popolose della provincia e sede vescovile della diocesi di Lucera – Troia.
Per la sua posizione strategica è considerata “chiave” di Puglia ed è inserita tra le città europee di eccellenza.
Tra i monumenti più importanti: la Fortezza Svevo Angioina, l’Anfiteatro Romano, la Basilica Cattedrale, il Museo Diocesano, il Museo di Archeologia Urbana, Palazzo Pellegrini.

Nel mese di Dicembre, in prossimità delle feste, l’incantevole città mi ha regalato un’immersione in una sognante atmosfera.
Verso l’imbrunire, tutto intorno alla Piazza della Cattedrale, sono scaturite  le luci, come per magia, diffondendosi sui palazzi e gli edifici circostanti.
Le luci, tutte colorate, parevano uscire da un magico, caleidoscopico sortilegio.
Il tema del Natale era declinato in forme, disegni animati, che apparivano e sparivano in una simultanea accensione.
La città, di nobile origine romana, era una vetusta signora che si agghindava di ri/lucente giovinezza nuova.
Per le vie, numerose persone col naso all’insù, parevano bambini cui è stata apparecchiata una sorpresa.
La musica di sottofondo contribuiva a diffondere dolcezza, preparando gli animi alla Festa.

(continua …)