Prodotto dal Teatro del Simposio, dal 12 al 14 aprile è andato in scena presso Factory 32 di Milano il lavoro tratto dal racconto capolavoro di Čechov “La corsia numero 6”. Tradizione letteraria e presente convivono nell’adattamento di Antonello Antinolfi, con la regia di Francesco Leschiera, presente in scena, e la magistrale interpretazione di Ettore Distasio
Per Anton Čechov la denuncia delle condizioni del sistema sanitario russo attraverso una disamina della vita brutale a cui sono costretti gli ammalati è solo un pretesto, più che altro la piattaforma per un’odissea psicologica che il racconto La corsia numero 6 affronta utilizzando il contesto in cui si svolge l’intero plot narrativo.
Il dottore Andrej Effimyc e il degente Ivan Dimitric, interpretati rispettivamente dal regista Francesco Leschiera ed Ettore Distasio, sono le imperscrutabili pedine di un sistema che vuole il sano e il malato in un indefinito gioco di ruolo; invero, al di là dello schema in cui sono inseriti, costituiscono le due facce di una stessa medaglia e, forse, con un’attenta analisi, gli invisibili marinai di una nave che con moto perpetuo cerca di percorrere la rotta della falsificazione sociale, fino al naufragio provocato dal confronto epico dei due protagonisti.
La solitudine del medico, frustrato dalla sua incapacità di combattere le logiche dell’apparato egoista e corrotto in cui opera, impatta con la lucida lettura del contesto collettivo che fa Dimitric, scomodo idealista accusato ingiustamente di omicidio e rinchiuso per questo in manicomio.
Effimyc rimane sempre più affascinato dal presunto malato, passa con lui ore di conversazione che sono un vero e proprio corso propedeutico per il risveglio coscienziale, un’intesa intellettuale sgradita alla dirigenza sanitaria e che dimostra come la struttura in cui albergano sia medico sia paziente avviluppa entrambi in una morsa senza vie di fuga. Effimyc viene internato come il suo interlocutore, che diviene così il mèntore che gli ha disvelato l’illusione di normalità.
L’adattamento di Antonello Antinolfi pone Čechov quale cantore di una contemporaneità in cui la coerenza logica è sempre più compromessa dalla falsità del sistema. Se l’espressione della malattia mentale è riversata nel comportamento afasico di un malato, qui testimoniato da Alessandro Macchi, l’estrema lucidità viene accostata a quella medesima sintomatologia in un modus operandi che pone la consapevolezza nel vedere il Re nudo quale pericolosa devianza che contraddice l’inganno di un potere manipolatorio. Lo sconcerto manifestato dal personaggio di Leschiera, che coadiuva l’ottima interpretazione di Distasio, altro non è se non il disincanto di fronte all’accettazione dell’assurdo.
Nel complesso, lo spettacolo è una valida lettura classica del capolavoro di Cechov commisto alle inquietudini del presente e lo stupore della poesia di Alda Merini, interpretata nel finale dallo stesso Macchi. Una nota di sempiterna lirica che completa la pièce, e che trova una perfetta sinergia con le note di Brian Eno col suo stupendo By This River. Il lavoro rimane una messa in scena esemplare di quando un classico dell’Ottocento incontra le espressività contemporanee, nel descrivere l’oblio del passato come del nuovo millennio.
Giudizio: ***
TEATRO DEL SIMPOSIO
Reparto n. 6 dal racconto La corsia numero 6 di Anton Čechov
Adattamento drammaturgico di Antonello Antinolfi
Con Ettore Distasio, Francesco Leschiera, Alessandro Macchi
Regia di Francesco Leschiera
Scene e costumi: Paola Chiano e Francesco Leschiera
Elaborazioni e scelte musicali: Antonello Antinolfi
Milano, Factory 32, via Giacomo Watt 32
Dal 12 al 14 aprile 2024