Un materasso di gommapiuma e plastica in cui nascondere l’illusione della propria esistenza. L’isola in realtà è l’eremo da raggiungere, l’oasi segreta che rischia di essere soffocata dall’afasia moderna di una vita negata. La plastica non è l’escamotage utilizzato per la semplificazione semantica di un trash letterale, ma la veridicità oggettiva di una maschera sotto cui si nasconde l’umanità. E il taciturno “Robinson”, contrariamente all’isterico “Venerdì”, diviene a questo punto l’emulo di Diogene, lo stalker degli anfratti celati dell’Uomo, al di fuori del nulla strutturale in cui rischia di svanire. Uno spettacolo pulito, lineare, d’ispirazione beckettiana, con poche – ma efficaci – battute, ben studiato nei dettagli e dotato di una sofisticata ironia nei dialoghi, movimenti e situazioni. Quasi una parentesi comica sulla tragedia di un’umanità sperduta. 

Giudizio: ***

CAPOTRAVE presenta:

Robinsonade di Lucia Franchi e Luca Ricci
Collaborazione alla drammaturgia e azione: Simone Faloppa e Pietro Taglieri
Regia di Luca Ricci
Scena: Alessandro Rosa e Licoris Lelli
Disegno luci: Luca Giovagnoli e Stefan Schweitzer

Milano, PiM Spazio Scenico, via Tertulliano 69/70
Dal 14 al 17 novembre 2008
www.pimspazioscenico.it

In alto: foto di scena © CapoTrave

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