Re Lear
di William Shakespeare
“Noi dobbiamo accettare il peso di questo tempo triste: dire ciò che sentiamo e non ciò che conviene dire”, dichiara Edgard sul finire della grande tragedia che William Shakespeare scrive intorno al 1605: il RE LEAR torna al Teatro OSCAR di Milano dal 5 al 21 aprile 2013, con la regia di Riccardo Magherini anche in scena con Francesco Paolo Cosenza, Maria Eugenia D’Aquino, Annig Raimondi, Antonio Rosti.
Per raggiungere la consapevolezza capace di distinguere la parola falsa dalla parola vera, l’uomo ha dovuto passare attraverso la violenza, il dolore, la sopraffazione, la follia e la morte. Ecco cos’è e cosa rappresenta oggi il Re Lear: un cammino crudele verso il centro dell’uomo. L’uomo si libera, dolorosamente, degli strati di cui egli stesso si è vestito per sembrare “uomo” e scopre che, al termine, libero da finzioni, non c’è nulla, non c’è nient’altro che l’uomo nudo e solo, un verme della terra. “Lear, è una tragedia moderna,- come ricorda il regista Riccardo Magherini-, l’angoscia e la solitudine, la disperazione e la follia, il senso del vuoto, dell’illusorietà, della precarietà della vita, tutto ciò che lacera la nostra coscienza vi trova posto. Re Lear dunque come opera contemporanea, ma ancor più, per chi l’affronta, una montagna immensa, già molte volte scalata, che ancora incute rispetto, timore e inquietudine perché, tutti lo sanno, lungo le sue vie ancora si possono incontrare misteri nascosti e verità che non si vorrebbero sapere”.
Sulla scena appese stoffe dai colori della pietra, quasi a voler dare l’impressione di solidità, abitate da personaggi vestiti di abiti ricchi e sgargianti, che calpestano tappeti orientali di gran pregio, che parlano e agiscono con la tracotanza di protagonisti assoluti di una storia senza senso. Man mano che la vicenda va avanti, tutto questo si sgretola, i personaggi si spogliano dai propri orpelli e rimangono solo degli uomini, “nudi animali bipedi”, che raccontano la propria storia, agghiacciante e desolata, con la verità che contraddistingue quelli che hanno “aperto gli occhi”, con il dolore di miseri fantasmi non più autori del proprio destino.
Cinque attori-narratori, come fossero i loro predecessori del teatro Elisabettiano, muovono, indossandoli, gli abiti che rappresentano i personaggi della storia. Non interpretano un ruolo bensì lo raccontano, quasi fossero dei burattinai, con la passione del poeta e narratore.
Nella tragedia, il vecchio Lear, re di Britannia, ormai stanco, decide di abdicare a favore delle sue figlie, Goneril, Regan e Cordelia. Nel momento della divisione del suo regno e dei suoi beni, chiede alle tre figlie di dichiarare il loro amore per lui e, mentre le prime due esprimono il loro amore esagerando, Cordelia, l’unica a provare vero affetto, si sottrae all’adularlo e per questo è diseredata. Il re di Francia, apprezzando la sua sincerità decide comunque di prendere come sua sposa Cordelia. Goneril, moglie del duca di Albany e Regan, moglie del duca di Cornovaglia, rivelano il loro animo malvagio appena raggiunto il potere, venendo meno alla parola data al padre (che le obbligava a dargli ospitalità per un mese, a turno, nelle loro dimore) il quale si vede così costretto ad errare in aperta campagna con il suo fedele “matto” durante una tempesta. Il conte di Gloucester mostra pietà per il vecchio re, però il figlio illegittimo Edmund (che voleva per sé il regno del padre) lo accusa apertamente di complicità con i francesi. Gloucester viene così fatto accecare dal perfido duca di Cornovaglia. Cieco e disperato è sottratto al suicidio e accompagnato da Edgar, (suo vero figlio calunniato anch’egli dal fratellastro) che si finge mendicante e folle. Lear intanto toccato dal dolore impazzisce e si reca in Gallia da Cordelia che lo accoglie. Le due perfide sorelle, innamorate entrambe di Edmund, finiscono per uccidersi. Edmund prima di morire aveva dato ordine di impiccare Cordelia e il padre. La revoca dell’ordine arriva troppo tardi per la ragazza e Lear muore di dolore.
Teatro Oscar
Dal 5 al 21 aprile 2013
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RE LEAR di William Shakespeare
Adattamento e regia Riccardo Magherini
Con Francesco Paolo Cosenza, Maria Eugenia D’Aquino, Riccardo Magherini, Annig Raimondi, Antonio Rosti
Disegno luci e montaggio audio Giuliano Almerighi
Voci e sonorizzazioni QuindiQuando
Scene e costumi Alessandro Aresu, Mirella Salvischiani
Tecnico Emanuele Cavalcanti
Assistenti alla regia Marzia Laini, Federico Lotteri, Mattia Maffezzoli
Produzione PACTA . dei Teatri
Un ringraziamento ad Amedea Lombardini e Carlo Decio
Spettacolo inserito nell’abbonamento ‘Invito a Teatro’
INFO:
Teatro Oscar, Via Lattanzio 58, 20137 Milano
MM3 – Staz. Lodi T.I.B.B. | Tram: linea 16 Fermata Tito Livio – Lattanzio | Filobus: linea 92 – Fermata Umbria – Comelico
Orari spettacoli: MART-SAB 21 | DOM ore 17
Orari biglietteria: LUN-SAB: 16.00-19.00 e 19.30-21.00 l DOM dalle 15.30 a inizio spettacolo
Costo biglietti: Intero €24 | Ridotto e Convenzioni €18 | Under 25/Over 60 €12 | CRAL e gruppi €10 (min 10 persone) | Prevendita €1,50 – ABBONAMENTI: OSCAR 9 spettacoli 80,00€ – CARD AMICI DI PACTA 5 spettacoli a 55,00€ – CARTA TANDEM, dedicata alle coppie, 2 ingressi a 2 spettacoli a 38,00€
Tel. 02.36503740