Alberto Nacci incontra Claudio Fasoli
Mercoledì 31 maggio ore 18
ADI Design Museum
Piazzale Compasso d’Oro 1
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria alla mail
info@ajp.it con causale “workshop 31 Maggio 2023”
Posti disponibili 50 | Durata 50 minuti circa
All’interno degli eventi collaterali alla mostra “FRAMES” in svolgimento fino al 3 giugno all’ADI Design Museum di Milano, Mercoledì 31 maggio alle ore 18 il regista e fotografo Alberto Nacci, autore delle opere in mostra, propone una conversazione con il grande musicista Claudio Fasoli dal titolo “Raccontare la musica con le immagini”
LA MOSTRA
Frames, curata e organizzata da ajpstudios con la collaborazione culturale del Museo Italo Americano di San Francisco, tratta da una serie di venti cortometraggi musicali in bianco e nero dal titolo “Body&Sound” realizzati da Alberto Nacci tra il 2014 e il 2022, presenta in venti fermi-immagine – uno per ogni docufilm – la profonda relazione mentale e corporea che nasce fra il musicista e il suo strumento.
“La luce definisce le silhouette dei protagonisti che emergono da neri profondi e saturi” – sottolinea la storica e critica dell’arte Barbara Vincenzi nel suo testo in catalogo – “I bianchi e neri infiniti sembrano attingere da una tavolozza di un sapiente pittore, ma realizzati con l’animo del jazzista che riesce a cogliere le sfumature dei ritmi e dell’estemporaneità, tra bagliori e suoni, tra forti contrasti e nitidezza dei particolari.”
L’affidarsi al bianco e nero offre alle stesse immagini una valenza artistica maggiormente pregnante e dà la possibilità all’autore di parlare direttamente con lo spettatore, non attraverso la storia ma tramite il messaggio contenuto del contrasto netto fra neri e bianchi.
Proprio per questa scelta artistica dell’autore, le venti immagini esposte nel nuovo ADI Design Museum non solo evidenziano la forte relazione che si instaura tra l’uomo e il suono, tra musica e immagine, ma fanno trasparire come sia stretta la correlazione fra la composizione fotografica e la musica, due forme d’arte solo apparentemente distanti fra loro.