Sabato scorso 17 Marzo si è giocata all’Olimpico di Roma Italia-Scozia, valida per l’ultima giornata del “Sei Nazioni” di rugby. L’hanno spuntata gli azzurri per 13-6, al termine di una partita molto lottata.
E’ stata questa la prima e unica vittoria del torneo per la nostra Nazionale, ma una vittoria importantissima, sia per il morale che per schiodarci dal fatidico ultimo posto, lasciato alla Scozia insieme al simbolico “cucchiaio di legno”. Merito senz’altro dei punti conquistati da Burton e Bergamasco, e dalla splendida meta del giovane Venditti. Ma merito anche e soprattutto dell’intero gruppo, sapientemente guidato dal nuovo ct Jacques Brunel. Un gruppo capace di soffrire, lottare, battersi fino allo spasimo, e gli ultimi dieci minuti, giocati in inferiorità numerica a causa di una serie di infortuni, lo testimoniano senz’ombra di dubbio. Ma anche un gruppo capace di produrre gioco, grazie alla mentalità offensiva di Brunel, e di giocare come sabato almeno sessanta minuti nella metà campo avversaria. Kamagra jelly Australia is really easy to search for the medications you need – buying tadalafil tablets you just need to look at the right place. The patients must consume such drug products only after the consultation with the health expert so as sildenafil online without prescription http://mouthsofthesouth.com/wp-content/uploads/2015/11/MOTS-12.05.15-allen-1.pdf to eliminate the root cause. You need click content now levitra online canada to ingest this jelly an hour prior to foreseensex. If you are taking sildenafil 100mg tablets any medication that may interact with Kamagra jelly. Perché se “stai di la non prendi punti” – racconta Martin Castrogiovanni, eletto “man of the match” (fonte: gazzetta.it). Ma un po’ di merito va ascritto anche allo splendido pubblico che ha presenziato al match: oltre 72.000 spettatori entusiasti, capaci di cantare all’unisono l’inno di Mameli. Una vera festa, che peraltro è proseguita con il trasferimento post-partita allo Stadio dei Marmi, dove si è svolto il canonico “Terzo tempo”.
Qui, tra balli, abbracci e premiazioni, un commosso Fabio Ongaro (che dopo 80 presenze ha detto addio alla Nazionale) ha celebrato il rito del cucchiaio di legno spezzato. Insomma tanta, tanta commozione, e un’emozione grande come uno stadio. Un po’ come accade nelle storie del libro “Cuore”, solo che qui è tutto reale.