Foto di scena: Qualcuno volò sul nido del cuculo, al Teatro Carcano di Milano fino a domenica 15 novembre 2015
 Foto di scena: Qualcuno volò sul nido del cuculo, al Teatro Carcano di Milano fino a domenica 15 novembre 2015
Foto di scena: Qualcuno volò sul nido del cuculo © Francesco Squeglia

Fino al 15 novembre Alessandro Gassmann porta in scena il capolavoro di Dale Wassermann dall’omonimo romanzo di Ken Kesey

Dall’omonimo romanzo di Ken Kesey, di cui nel 1971 Dale Wasserman realizzò un adattamento scenico, cui fece seguito il bellissimo film di Milos Forman, nasce lo spettacolo teatrale che approda al Teatro Carcano con la regia di Alessandro Gassmann e la presenza di dodici attori.
Innanzitutto la drammaturgia, che a opera di Maurizio de Giovanni viene rielaborata, così da ambientare la vicenda in Italia e a datarla al 1982. Il protagonista, Randle Mc Murphy è ora un simpatico e aitante Dario Danise, che giunge nell’Ospedale Psichiatrico di Aversa, pressochè ignaro della crudele realtà connaturata al luogo di costrizione e agli avvenimenti che sconvolgeranno la sua vita fino alla morte.
L’incontro con i pazienti che diventeranno per lui compagni e amici, in un commovente crescendo di emozioni, sentimenti ed esperienze condivise, rende Dario via via più consapevole del buio in cui sono immersi, delle limitazioni loro imposte, delle repressioni subite, della privazione del bene assoluto da cui sono alienati: la Libertà di pensiero, di parola, di azione.

E’ un baratro nel quale stanno chini, la schiena piegata, la voce muta, le mani e il corpo ammanettati; e tutto ciò traspare, nonostante l’apparente adattamento e una sorta di vita conviviale, al punto che essi stessi si illudono di avere scelto la loro permanenza lì.
Le pene inflitte sono infinite: c’è la sottile distruzione dell’identità, c’è la costrizione delle medicine, c’è il letto di contenzione, c’è l’elettroschock, c’è, ancora, – minacciata, temuta – la lobotomia.
A questa mutilazione giungerà Dario, per la sua irriducibile volontà di opporsi, di difendere i compagni, di scuoterli dalla passività e dal silenzio: di Disobbedire. E’ il suo dire no alla violenza, è il suo dire sì al diritto alla diversità, il suo sovrano esercizio di Disobbedienza.

Il testo dello spettacolo e lo spettacolo stesso sono, secondo le parole di Gassmann: “…una lezione d’impegno civile…un atto d’accusa contro i metodi di costrizione e imposizione adottati all’interno dei manicomi…una metafora sul rapporto tra individuo e Potere costituito…”.
L’intento di denunciare gli orrori che hanno abitato gli ospedali psichiatrici, il monito a non dimenticare sono pienamente raggiunti; così come l’invito all’accoglienza della diversità, come possibile riserva di ricchezza.

La sapiente, limpida, impeccabile regia di Alessandro Gassmann riesce a dare corpo e voce a un’umanità offesa e vilipesa e a raggiungere il cuore degli spettatori. I dodici attori – in scena quasi sempre contemporaneamente per l’intera durata dello spettacolo – sono di una straordinaria bravura: ogni personaggio è limato e cesellato come un’alta opera di oreficeria, così che l’attore stesso scompare, ce ne dimentichiamo, abbracciamo con lo sguardo l’uomo che ci vive davanti.
Poetiche videografie schermano a tratti la scena ed evocano ricordi d’infanzia di Gilberto, il personaggio alter ego del protagonista, che alla fine, dandogli pietosa morte, restituirà a Dario la libertà e la dignità perdute.

L’impianto scenografico, che ricostruisce l’interno di un ospedale psichiatrico, dai toni ferrosi e metallici è un’alcova perfetta per lo snodarsi della vicenda e trasuda in pieno le emozioni.
Due ore e quaranta di spettacolo che si vede d’un fiato.

Giudizio: ***1/2

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PRODUZIONE FONDAZIONE TEATRO DI NAPOLI – TEATRO BELLINI
Uno spettacolo di Alessandro Gassmann

Qualcuno volò sul nido del cuculo di Dale Wasserman dall’omonimo romanzo di Ken Kesey
Traduzione Giovanni Lombardo Radice – Adattamento Maurizio de Giovanni

Con Daniele Russo Elisabetta Valgoi Mauro Marino, Marco Cavicchioli, Giacomo Rosselli, Alfredo Angelici, Giulio Federico Janni, Daniele Marino, Antimo Casertano, Gilberto Gliozzi, Gabriele Granito, Giulia Merelli.

Scene: Gianluca Amodio
Costumi: Chiara Aversano
Disegno luci: Marco Palmieri
Musiche originali: Pivio e Aldo De Scalzi
Videografie: Marco Schiavoni.

Milano, Teatro Carcano, dCorso di Porta Romana 63
Dal 4 al 15 novembre 2015
www.teatrocarcano.com