Foto: particolare locandina film Pussy Riot
Foto: particolare locandina film Pussy Riot
Foto: locandina film (particolare)

Presentato mercoledì 19 marzo a Milano presso il cinema Ariosto (di via Ariosto, 16), questo film è dedicato a questo gruppo di ragazze, Yekaterina Samutsevitch, Maria Alyokhina e Nedezhda Tolokonnikova, meglio note come Katia, Masha e Nadia, le quali, con indosso ognuna un passamontagna colorato, si è esibita il 21 febbraio 2012 nella chiesa ortodossa del Cristo Salvatore a Mosca.
Un documentario che strizza l’occhio al modello del docufiction, e che, con uno stile spigliato e un ritmo sicuramente serrato, racconta con dovizia di particolari il lavoro di questo gruppo contro il regime, di fatto, assoluto consolidato dal presidente russo Vladimir Putin, e del suo indissolubile legame con la chiesa ortodossa russa.
Il racconto prende le mosse dalle loro prime esibizioni, fino alla quinta, quella fatale sopra indicata che determinò prima l’arresto, poi una detenzione preventiva e una condanna a due anni grazie a un processo farsa. Se non altro perché i  loro concerti improvvisati a base di musica punk, con testi inneggianti alla libertà, e contro sessismo e omofobia, e comunque exploit artistici contro il potere, anche religioso, e per questo sboccati oltre il sacrilego, rappresentano nella Russia attuale uno dei più significativi baluardi di resistenza. Infatti, grazie al lavoro di Mike Lerner, che si limita intelligentemente a riprendere senza ingerenze o note fuori campo, si va dalle performance alle fasi processuali, fino alle interviste dei genitori delle tre ragazze e al sostegno mondiale alle tre giovani, come nel caso del concerto moscovita di Madonna o il sostegno di Yoko Ono. L’aurea regola giornalistica di dimostrare anziché dichiarare, qui ben seguita, permette di capire, da una parte, il preoccupante grado reazionario dei seguaci della chiesa ortodossa (memorabile quando a una manifestante rubano i palloncini su cui campeggiano i nomi delle tre pussy!), intrecciato a un inquietante livello generale di sudditanza da parte dei cittadini russi, ma anche la presenza di una protesta tutt’altro che trascurabile contro un regime assolutista (le riprese risalgono a prima all’indipendenza farsa della Crimea, e dell’annessione illegittima da parte della Russia, proprio di questi giorni, ndr).
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Menzione d’onore agli organizzatori della serata, che stanno permettendo la distribuzione di questo lavoro, all’Associazione Annaviva (in ricordo della giornalista Anna Politkovskaja, uccisa il 19 ottobre del 2006, proprio grazie alla sua attività giornalistica contro il regime russo, ndr), che in Italia ha supportato, e supporta, il lavoro non solo delle Pussy Riot ma anche di tutti coloro i quali si scontrano contro il regime russo di oggi, attraverso iniziative culturali, presidi e manifestazioni.

Pussy Riot – A Punk Prayer di Mike Lerner, Maxim Pozdorovkin
Documentario, 90’, Russia, Gran Bretagna, 2014