Foto di scena © Teatro ArsenaleUn regio decreto del 28 agosto 1931, probabilmente ispirato dal filosofo e ministro per l’Educazione Nazionale Giuliano Balbino, stabilì che i docenti delle università italiane avrebbero dovuto giurare di essere fedeli, oltre che allo Statuto Albertino e alla monarchia, anche al regime fascista. Su oltre 1200 docenti, solo una dozzina rifiutò di sottomettersi a Mussolini e prestare giuramento al fascismo, qualcuno in più se si considerano coloro che abbandonarono spontaneamente l’Italia – tra questi Piero Sraffa, già da alcuni anni esule a Cambridge – o andando anticipatamente in pensione come Vittorio Emanuele Orlando. Il provvedimento del regime scatenò l’indignazione di diversi intellettuali di calibro internazionale. Tra questi, Albert Einstein, già Premio Nobel per la fisica, che scrisse una lettera al ministro della Giustizia e degli Affari di culto Alfredo Rocco, chiedendo esplicitamente, in nome della libertà del pensiero europeo, di convincere Mussolini a non umiliare, con questo decreto, gli intellettuali italiani. Proprio sulle vicissitudini dei dodici esponenti dissidenti, di quello che lo stesso Einstein definì “fiore dell’intelletto” del nostro Paese, si sviluppa lo spettacolo diretto da Valentina Colorni con testo di Riccardo Mini ispirato alla ricostruzione storica di Giorgio Boatti. It produces very minor side-effects that may involve headache, buy cialis appalachianmagazine.com dizziness, cold, upset stomach. If you want to know more about herbal treatments, natural alternatives and similar natural treatments for Male Impotence While herbal remedies and acupuncture are some of the treatments for male impotence, a complete recovery is not possible, until behavioral changes are made for improving erectile capacity. ordering viagra without prescription buy levitra canada It gets absorbed into the penile tissues immediately on application. Another selling point of glass sex cheapest cipla tadalafil toys is their aesthetic appeal. Preferirei di no, andato in scena dal 12 al 15 giugno al Teatro Arsenale, descrive il percorso travagliato di questi letterati, che mostrarono il coraggio civile di rifiutare l’asservimento al fascismo, nel rispetto del libero pensiero. Un insegnamento di vita, tutt’altro che desueto, interpretato lungo una passerella, emulo di un almanacco, su cui gli attori fissano con cerchi e figure disegnate le diverse tappe del cammino di questo gruppo di intellettuali, che parte dall’adesione al “Manifesto degli intellettuali antifascisti” del 1925, in risposta a quello dei fascisti di Bologna, fino al loro allontanamento dalle istituzioni scolastiche e conseguente emarginazione. In scena i neodiplomati attori della scuola del Teatro Arsenale, che sono riusciti con il loro entusiasmo a conferire un particolare clima di freschezza agli accadimenti descritti. Ottima la regia, che ha ottenuto lo scopo di valorizzare la decisione sofferta di quegli uomini di pensiero, con una uscita a piedi scalzi dei loro interpreti al termine della pièce, simbolo della libertà intellettuale che nessun regime potrà mai rinchiudere nella gabbia del proprio potere. Uno spettacolo educativo, che dimostra storicamente l’opportunità etica di dire no ai soprusi autoritari per il rispetto della dignità umana.

Giudizio: ***

PRODUZIONE TEATRO ARSENALE

Preferirei di no dall’omonimo libro di Giorgio Boatti

Drammaturgia di Riccardo Mini

Con Giovanni Di Piano, Valentina Rho e con Stefano Beghi, Alessio Binetti, Vittorio Fulgoni, Eleonora Leporini, Diego Maffezzoni, Roberta Magni, Irene Manara, Viola Marietti, Silvia Napoletano, Francesco Oliva, Lavinia Osimo, Adele Piras, Matteo Sanna, Silvia Torri, Michela Zagotta (diplomati 2013 scuola di Teatro Arsenale)

Regia di Valentina Colorni

Collaborazione artistica: Marina Spreafico, Ino Lucia

Milano, Teatro Arsenale, via Cesare Correnti 11

Dal 12 al 15 giugno 2013

www.teatroarsenale.it