Foto: locandina italiana Ppz
Foto: locandina italiana Ppz
Foto: locandina italiana Ppz

Tratto dal romanzo scritto da Seth Grahame-Smith, a sua volta molto liberamente ispirato alla ben più celebre opera di Jane Austen, Ppz narra delle vicende personali e sentimentali della protagonista Elizabeth Bennet e delle sue sorelle alle prese con tre gentiluomini, Darcy, Bingley e Wickham. La variazione sul tema, il cosiddetto “What if” (“Cosa sarebbe accaduto se…”) che costituisce la premessa del tutto, è dato da un’epidemia di zombie, nemmeno così tanto sullo sfondo, che costringe in qualche modo tutti i protagonisti loro malgrado a essere dei guerrieri armati e ben addestrati.

Se sulla carta un simile svolgimento, più dalle parti di “Roma contro Roma” (di Giuseppe Vari, anno di grazia 1964, in cui l’esercito di Costantino combatteva contro quello Massenzio formato da zombie, ndr) che non da quelle del romanzo storico britannico ottocentesco, avrebbe potuto anche vincere a man bassa tutte le categorie di premi come il Razzie Awards, in realtà si tratta di un prodotto inaspettatamente migliore di quel che si sarebbe potuto pensare (o per lo meno di quello che ho pensato inizialmente io).

I personaggi sono tutto sommato resi abbastanza fedelmente rispetto alla versione originale, con evidenti licenze riguardanti arti marziali cinesi e nipponiche, e, oltre a un efficace bilanciamento tra le vicende personali e le scene d’azione, è assai apprezzabile lo humor, evidentemente nero, che permea tutta la vicenda.

Tuttavia il primo problema è forse un certa mancanza di coraggio, e un polso registico probabilmente troppo debole per gestire in maniera completamente originale un simile divertissement (perché di questo poi si tratta!). In soldoni, mi chiedo che cosa sarebbe potuto venire fuori nelle mani di geniacci come Peter Jackson o Sam Raimi.

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Secondariamente, ma non si tratta di un problema legato esclusivamente a questo film, è la scelta di trasporre pedissequamente un best seller anziché scrivere ex novo una storia originale di zombie nell’Inghilterra di due secoli fa, come si faceva nel cinema non soltanto weirdo, almeno fino agli anni ’80.
Nell’inevitabile, ma forse non così scontata, attesa di “Ragione e sentimento” in salsa zombie (sic!).

Ppz. Pride and Prejudice and Zombies di Burr Steer, Horror, 108’, USA 2016
Con Lily James, Sam Riley, Jack Houston, Charles Dance