Foto di scena: Pippo Delbono © Karine De Villers e Mario Brenta

 

Dall’8 al 20 ottobre al Teatro Strehler e al Teatro Studio Melato

Due spettacoli: Orchidee (in prima nazionale) e Racconti di giugno

Tre film alla Scatola Magica: Guerra, Grido, Amore Carne

Pippo delbono si racconta: il 10 ottobre incontro con il pubblico

Attore, regista di teatro e cinema, scrittore e danzatore, Pippo Delbono è al Piccolo dall’8 al 20 ottobre prossimi con due spettacoli – Orchidee e Racconti di giugno – tre film e un incontro con il pubblico nel Chiostro Nina Vinchi.

Orchidee e Racconti di giugno”, spiega Delbono, “sono diversi punti di vista da cui osservo una medesima realtà, la nostra, un tempo in cui tutto è diventato uguale, piatto, uniforme, uno strato di fango, in politica come nei sentimenti, nella società come nel salotto di casa. Il teatro, per me, rappresenta l’alternativa. È la via all’essenza delle cose. Restituisce alla realtà le sue diversità e le sue sfaccettature: amore e desiderio, dolore per la perdita delle persone care, paura di una malattia cronica, ma anche la gioia che scaturisce dall’incontro con chi ci è vicino per istintiva affinità”.

Lottare per distinguere il vero dal falso è l’ispirazione di Orchidee, al Piccolo Teatro Strehler in prima nazionale dall’8 al 17 ottobre: cercare la bellezza dove essa si nasconde, nelle pieghe della disperazione, nell’arte, nelle parole di Pasolini, nell’imprescindibile Shakespeare, nella magia del gesto di Pina Bausch e dei suoi danzatori: perché, diceva Anaïs Nin, “siamo artisti per creare un mondo in cui poter vivere”.

La bellezza elegante e selvaggia del fiore è anche l’arma della poesia di fronte al dolore del lutto e di una perdita che sarà “per sempre”.

Racconti di giugno, al Teatro Studio Melato dal 18 al 20 ottobre, autobiografia per la scena, ricostruisce “il filo rosso degli invaghimenti, la coscienza di una bellezza senza confini nelle storie, l’ardore non solo etico nelle scene della vita e nelle scene del teatro, l’estasi delle cose che ti perdono e che gli altri non ti perdonano, quel qualcosa di se stesso mai detto forse perché mai chiesto”.

Piccolo Teatro Strehler (largo Greppi 2 – M2 Lanza), dall’8 al 17 ottobre 2013

Compagnia Pippo Delbono
Orchidee

uno spettacolo di Pippo Delbono

con Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Bobò, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Simone Goggiano,

Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Julia Morawietz, Gianni Parenti, Pepe Robledo, Grazia Spinella

immagini e film Pippo Delbono, musiche Enzo Avitabile, luci Robert John Resteghini

direzione tecnica Fabio Sajiz, suono Corrado Mazzone, luci e video Orlando Bolognesi,

capo macchinista Gianluca Bolla, elaborazione costumi Elena Giampaoli

produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione e con Teatro di Roma,

Nuova Scena-Arena del Sole-Teatro Stabile di Bologna, Théâtre du Rond Point-Parigi,

Maison de la Culture d’Amiens-Centre de Création et de Production

si ringrazia Cinémathèque suisse

Orari: martedì e sabato ore 19.30; mercoledì, giovedì e venerdì ore 20.30; domenica ore 16.00. Lunedì riposo

Durata: un’ora e 55 minuti senza intervallo

Prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro. Biglietti in promozione su www.piccoloteatro.org:

acquistando un biglietto per Orchidee, il tagliando per Racconti di giugno è al prezzo speciale di €10

Pippo Delbono sta vivendo uno dei periodi più creativi e fecondi della sua vita artistica: come attore ha lavorato in pellicole di registi come Bernardo Bertolucci, Peter Greenaway, Marco Risi e Yolande Moreau, come regista ha diretto Cavalleria Rusticana di Mascagni per il Teatro San Carlo di Napoli e ha diretto gli attori del Residenztheater di Monaco di Baviera nello spettacolo Erpressung (Il ricatto), ottenendo per entrambi i lavori ottime critiche dalla stampa internazionale. Contemporaneamente ha portato in tournée i suoi lavori più recenti: Dopo la battaglia, e l’autobiografico Racconti di giugno che ripropone da anni con immutato successo in tutto il mondo.

Orchidee sebbene possa apparire insolito se confrontato con i titoli del suo repertorio – rappresenta un fiore esotico e delicato, elegante e suggestivo che sovente abbellisce i salotti delle case borghesi in esemplari artificiali e questo fiore riassume il senso del viaggio che Delbono ha intrapreso ins
ieme alla sua compagnia di sempre: omogenea nella sua disomogeneità, ricca di personalità eccentriche, in alcuni casi incontrate da Delbono in situazioni di reale emarginazione sociale.

In Orchidee Pippo Delbono mescola tutte le dimensioni dello spazio teatrale. Primi piani, visioni d’insieme, a terra, volumi. Trascina nella sua danza imprevedibile i fantasmi del cinema, guida i suoi attori attraverso gli specchi. Omaggi alle immagini. Nel suo nuovo spettacolo, Delbono mette in scena il falso di fronte al vero, oppone i codici della finzione cinematografica all’arte dello spettacolo dal vivo, alla verità dell’azione teatrale in scena. A Pippo Delbono piace rompere le barriere. Vuole invitare, come un “terrorista della cultura” a una festa che infiamma, rendere omaggio ai vivi e alla verità delle cose, alla bellezza luminosa degli esseri sempre in preda alla luce oscura della luna.

Inventore di immagini forti, spazi, ritmi, Delbono compone e dirige la sua compagnia, la sua famiglia per ricostruire il mondo. Nei suoi spettacoli, scandali, folgori, visioni. Colori, voci, scoppi. Il mondo come rappresentazione, le sue meraviglie, le violenze, i corsi e ricorsi della storia. Enfant terrible, spirito libero della scena internazionale, Delbono crea dei mondi fantasmagorici. Si impossessa della scena con la sua compagnia, le sue creature, la sua banda di illuminati. Due personalità singolari: Bobò e Gianluca, persone in carne ed ossa che Delbono accompagna sul palcoscenico. Cantori, attori di un mondo di emarginazione che insieme inventano una celebrazione delle forze della vita per un teatro vitale, tanto più se, come in questo caso, si parla di cinema.

Uno spettacolo che evoca episodi di vita vissuta diventandone una sorta di sintesi, aprendo le porte agli spettatori che Delbono sa, come pochi altri, dividere ed emozionare.

Piccolo Teatro Studio Melato (via Rivoli 6 – M2 Lanza), dal 18 al 20 ottobre 2013

Racconti di giugno

di e con Pippo Delbono, suono Pepe Robledo

produzione Compagnia Pippo Delbono

Orari: venerdì ore 20.30; sabato ore 19.30; domenica ore 16.00. Durata: un’ora e 20 minuti senza intervallo

Prezzi: platea 25 euro, balconata 22 euro. Biglietti in promozione su www.piccoloteatro.org:

acquistando un biglietto per Orchidee, il tagliando per Racconti di giugno è al prezzo speciale di €10

Informazioni e prenotazioni 848800304

“Una sorta di diario di bordo, un’introspezione sul senso nascosto delle relazioni, sul lato dei desideri non espressi ma mostrati, sulla curiosità per gli altri, il filo rosso degli invaghimenti, la coscienza di una bellezza senza confini nelle storie, l’ardore non solo etico nelle scene della vita e nelle scene del teatro, l’estasi delle cose che ti perdono e che gli altri non ti perdonano, quel qualcosa di se stesso mai detto forse perché mai chiesto. Le coincidenze (tante) del mese di giugno, il mese in cui sono nato.

Un attore-autore si confessa senza reticenze e con pudore in una dinamica di cronache e lampi della memoria, zigzagando tra le avventure della vita scenica e vissuta.”

Pippo Delbono

Il cinema di Pippo Delbono al Piccolo

Piccolo Teatro Strehler/Scatola Magica, sabato 12 ottobre ore 17.30

Guerra

Artisti in viaggio in una terra di conflitti.

Pippo Delbono racconta in un film la tournée della sua compagnia tra Israele e Palestina.

“Io non voglio capire, prendere posizione,” spiega Delbono “la guerra è un luogo dell’animo umano buio, contorto. Spesso è molto difficile definire i buoni e i cattivi, i giusti e gli ingiusti, spesso è più facile con l’occhio della poesia avvicinare una verità più profonda”.

Guerra, prodotto da (h)films di Milano, è il film-documentario con cui Delbono, vincitore nel 2003 del Premio Olimpico del Teatro per la sezione Innovazione, esordisce nel cinema.

Nel gennaio 2003, la sua compagnia teatrale ha attraversato Israele e Palestina per mettere in scena la pièce Guerra: un progetto teatrale e culturale da cui l’artista ha tratto ispirazione per realizzare un film su ciò che è accaduto nei teatri e nelle città, sulla scena e nella vita reale. Una storia non lineare che non ha veri e propri personaggi: nello spazio spoglio di un palcoscenico o nelle strade affollate della città vecchia di Gerusalemme si vive – attraverso le azioni fisiche, i gesti degli attori e della gente, le parole e la musica – “una guerra interiore che è poi la guerra del mondo”.

Tra appunti di viaggio, emozioni e sguardi, il film racconta storie che attraversano i confini, storie “atroci e allegre, semplici e piene di poesia”, sottolineando l’alta funzione civile del teatro e dell’arte.

Nel cast tecnico, il direttore della fotografia Paolo Santolini e il montatore Marco Spoletini.

Piccolo Teatro Strehler/Scatola Magica, domenica 13 ottobre ore 19

Grido

Pippo e Bobò in
fuga verso la vita.

Un uomo spezza le catene di un’educazione borghese cattolica e scopre l’amore proibito, l’alcol, il sesso, la droga. The seeds have purchase viagra in canada http://secretworldchronicle.com/tag/red-djinni/ highest oil content than any other oil seeds. S/he may apply the hypnotism technique on http://secretworldchronicle.com/page/2/ cheap cialis to you and free your mind of undue worries. Visit an online herbal store today to begin living a happier and healthier life, herbally. india tadalafil Some sexologists say that penis size does not matter, or the stage of the disorder. soft cialis india Sperimenta la caduta, la malattia, la follia.

“Questo film” spiega Delbono “nasce dalla necessità di raccontare un’esperienza che mi ha trapassato la vita. La storia era presente lì, come le persone: vive”.

Piccolo Teatro Strehler/Scatola Magica, sabato 19 ottobre ore 17.30

Amore carne

Un film girato con il telefonino.

Da Parigi a Birkenau, da Budapest a L’Aquila, Pippo Delbono va in cerca “delle linee segrete che uniscono le cose che non capiamo”.

“Un viaggio che ho fatto portando con me un telefonino e una piccola camera, mezzi leggeri che mi hanno permesso di guardare e di essere guardato”.

Nel corso dei viaggi, la piccola camera o il telefonino di Pippo Delbono catturano momenti unici, incontri ordinari o straordinari. Da una camera d’albergo a Parigi ad un’altra a Budapest, i percorsi intrecciano un tessuto del mondo contemporaneo. Insieme a tutti questi testimoni, alcuni famosi, altri no, che dicono o danzano la loro visione dell’universo. A volte la camera agisce di nascosto. A volte riprende gli attimi che precedono una catastrofe – come il terremoto de L’Aquila. Oppure il dopo, come a Birkenau. Gli incontri (con sua madre, gli amici, gli estranei) sono altrettante immagini del mondo di ieri, di oggi, di domani. Un mondo che qualcuno racconta attraverso la musica (come il compositore e violonista Alexander Balanescu) o il gesto (come Marie-Agnès Gillot, danzatrice étoile de l’Opera di Parigi), oppure attraverso le parole (come l’attrice Irène Jacob) o il silenzio (come Bobò, lo storico attore sordomuto di Delbono, o come l’artista Sophie Calle e l’attrice Marisa Berenson). Da un’immagine all’altra, da un testo all’atro, da uno spazio all’altro, la camera ci parla dell’amore. Della poesia. E della carne. Con ciò che comporta di passione, ombra, dolore, tragedia e umorismo.

Chiostro Nina Vinchi (via Rovello 2), giovedì 10 ottobre ore 17.30

Pippo Delbono si racconta al pubblico

Incontro condotto da Paolo Di Stefano

Paolo Di Stefano, scrittore e giornalista del Corriere della Sera, dialoga con un artista che sa emozionare, che ha inventato un nuovo modo di fare teatro, intrecciando i linguaggi e trasferendo sulla scena la complessità della vita.

I film e l’incontro sono a ingresso libero con prenotazione a: comunicazione@piccoloteatromilano.it

Biografia

Pippo Delbono, autore, attore, regista, nasce a Varazze nel 1959.

Inizia la sua formazione nel teatro di tradizione, ma poi, in Danimarca, si dedica allo studio dei principi del teatro orientale, attraverso un rigoroso lavoro sul corpo e sulla voce. Pina Bausch lo invita a seguire il suo lavoro.

Nei primi anni ‘80 fonda la Compagnia Pippo Delbono, con la quale realizza quasi tutti i suoi spettacoli, da Il tempo degli assassini (1987) a Orchidee (2013). Le sue non sono messinscene di testi teatrali ma creazioni totali, realizzate con un nucleo stabile di attori destinato a crescere nel tempo.

L’incontro con persone provenienti da situazioni sociali di emarginazione determina una svolta nella sua ricerca poetica: nasce così Barboni (1997). Alcuni di questi attori – tra cui Bobò, sordomuto incontrato e fatto uscire da un manicomio dopo un internamento durato 45 anni – hanno consolidato il loro lavoro all’interno della compagnia e sono tuttora parte centrale dell’esperienza.

I suoi spettacoli sono stati presentati in più di cinquanta Paesi.

Delbono, ormai da diversi anni, indaga anche il linguaggio cinematografico. Nel 2003, in occasione della tournée in Israele/Palestina gira il lungometraggio Guerra, che partecipa alla Mostra del Cinema di Venezia e vince il David di Donatello nella categoria documentari.

Grido (2006), il suo secondo film, partecipa alla Festa del Cinema di Roma.

Nel 2009 realizza La paura, girato interamente con un telefono cellulare, riversato successivamente su pellicola dalla Cineteca di Bologna e presentato in selezione ufficiale al Festival del Cinema di Locarno nel 2009 nell’ambito di una retrospettiva dedicata alla sua produzione cinematografica, che comprende anche le versione cinematografiche de Il silenzio e Questo buio feroce.

Amore carne è stato selez
ionato nella sezione Orizzonti alla 68° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2011.

Sangue, il film in cui rivive il suo rapporto con la madre recentemente scomparsa e l’incontro con l’ex brigatista Giovanni Senzani è stato presentato all’ultimo festival del Cinema di Locarno.

E’ attore nelle pellicole di registi come Luca Guadagnino, Bernardo Bertolucci, Peter Greenaway, Yolande Moreau, Valeria Bruni-Tedeschi, Marco Risi e Luigi Cinque.

Per il Teatro Sperimentale di Spoleto ha firmato la regia dell’opera lirica Studio per Obra Maestra nel 2007 e per il Teatro San Carlo di Napoli la regia della Cavalleria rusticana nel 2012.

Nel 2011 realizza Rosso Bordeaux, presentato a Bordeaux per Evento, festival diretto da Michelangelo Pistoletto.

Nel 2011 il Residenz Theater di Monaco di Baviera gli commissiona un lavoro come regista ospite dello stabile tedesco: nasce così Espressung (Il ricatto), la sua prima creazione con attori non appartenenti alla sua compagnia. Lo spettacolo debutta a Monaco il 14 gennaio 2012 ed entra a far parte del repertorio.

Insieme a Alexander Balanescu, realizza e porta in tournée il concerto Amore e carne.

Sta lavorando con Laurie Anderson a Birds, che debutterà il prossimo autunno al Teatro Olimpico di Vicenza, e con Enzo Avitabile alla creazione dell’opera Requiem per nessuno.

Ha pubblicato volumi con Ubulibri, edizioni Actes Sud, con le edizioni Les Solitaires Intespestifs, con Garzanti e con Barbès editore.

Ma mère et les autres è il titolo del nuovo libro che Delbono sta scrivendo per Actes Sud.

INFO: www.piccoloteatro.org