Foto di scena © Piccolo Teatro di Milano

Un cast d’eccezione, per questa messa in scena di Le retour di Harold Pinter. Luc Bondy, direttore artistico dell’Odéon-Théâtre de l’Europe, tra i maestri della scena europea, sceglie i grandi nomi del teatro e del cinema francese e internazionale: Bruno Ganz, Pascal Greggory, Emmanuelle Seigner e Louis Garrel. Coprodotto con il Piccolo, lo spettacolo – in scena al Teatro Strehler da mercoledì 8 a domenica 12 maggio – consolida il sodalizio tra lo stabile milanese e il suo gemello parigino, un rapporto di fertile scambio di spettacoli, di idee e progetti condivisi sempre all’insegna della qualità e del favore del pubblico.

A rileggerlo oggi, mezzo secolo dopo il debutto di Il ritorno a casa e a otto anni dal Premio Nobel, Harold Pinter, la sua statura, la sua originalità assumono un rilievo nuovo.

Nella pièce Pinter racconta la storia di Teddy che riapproda nel grembo della famiglia portando con sé la moglie Ruth, sposata all’insaputa di tutti poco prima di partire per l’America e madre dei suoi tre figli rimasti oltre oceano. Alcuni anni sono trascorsi. Ora Teddy è un affermato professore di filosofia. A casa, ritrova il padre Max, ex-macellaio, lo zio Sam tassista e i due fratelli minori Lenny e Joey. La presenza di Ruth, in quella dimora di uomini, modifica gli equilibri: Teddy tornerà da solo in America…

Il ritorno a casa si apre sul silenzio di un uomo che legge il giornale. Uomo e luogo senza qualità, o quasi. Banalità di un giorno in nulla diverso dagli altri, queste le coordinate iniziali della commedia. Nel giro di poche scene, questo trompe-l’oeil si trasforma in una tela di Lucian Freud o di Francis Bacon – “un’isola della solitudine”, la definisce Luc Bondy – e ciò senza che alcun elemento visibile ne risulti modificato, senza che sia versata una sola goccia di sangue, unicamente in rapporto ai corpi, alle parole troncate, simbolo di una violenza repressa sino all’estremo. Perché il “ritorno” è anche un rivolgimento: tutti i ruoli sociali, familiari, professionali, matrimoniali, tali quali li si interpreta comunemente, risultano sovvertiti sotto i nostri occhi, sia per minuscoli passaggi, sia per brevi e bruschi strattoni (il tempo teatrale di Pinter è del tutto inseparabile dalla sua visione: immobile poi zampillante, è un tempo velenoso di animale e predatore, un tempo di serpente). Con una simile partitura, c’è bisogno di attori che sappiano trattenere e restituire le mille nuance di un registro che si estende dalla vaga allusione alla minaccia più diretta, dal sottinteso quasi insignificante all’attacco frontale. Luc Bondy ama questi testi misteriosi, che sfiorano e fulminano, suggerendo più di quanto non affermino.

Piccolo Teatro Strehler (largo Greppi), dall’8 al 12 maggio

Le retour (Il ritorno a casa)

di Harold Pinter

traduzione Philippe Djian

regia Luc Bondy

scene Johannes Schütz

costumi Eva Dessecker

luci Dominique Bruguière

con Bruno Ganz, Louis Garrel, Pascal Greggory, Jérôme Kircher,

Micha Lescot, Emmanuelle Seigner

Coproduzione Odéon-Théâtre de l’Europe, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

Orari: mercoledì, giovedì e venerdì ore 20.30; sabato ore 19.30; domenica ore 16.00.

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Prezzi: platea 40 euro, balconata 32 euro

Informazioni e prenotazioni 848800304

www.piccoloteatro.org