Foto: il Direttore M.° Daniel Smith
Foto: il Direttore M.° Daniel Smith
Foto: il Direttore M.° Daniel Smith © laVerdi

Il musicista aborigeno ospite de laVerdi per una prima italiana, dopo le Notti bianche di San Pietroburgo. Sul podio di largo Mahler il connazionale Daniel Smith

William Barton, considerato uno dei migliori compositori e musicisti di questo strano e affascinante strumento che è il didgeridoo, ci offre l’occasione di sperimentarne il suono e la suggestione nel suo debutto all’Auditorium, sul podio dell’Orchestra Verdi, con la direzione di Daniel Smith, suo compatriota. La coppia ha ottenuto grande successo con l’esecuzione dell’opera”Kalkadungu”, (presentata nell’odierno concerto), al Festival di San Pietroburgo la scorsa settimana.

La composizione è stata scritta da Barton assieme a Mattew Hindson (pure australiano).
L’opera e lo strumento meritano qualche precisazione.
Kalkadungu è il nome della tribù originaria di W. Barton e la sua fonte è un canto aborigeno, che “racconta” gli scontri reali tra i guerrieri nativi e i colonizzatori, fino alla battaglia del 1889. L’opera è stata commissionata dai fondatori di “Indigenous Capital”, compagnia filantropica che finanzia gli indigeni.

E’ un canto d’amore struggente per la terra e la cultura degli avi; ma al contempo è un appello all’Australia di oggi per un dialogo costruttivo.
Nessun altro strumento potrebbe evocare lo spirito guerriero, la fierezza e la purezza delle radici, se non il didgeridoo. Strumento a fiato, richiede una opportuna modulazione del suono attraverso la posizione delle labbra. Le dita servono ad altro: a mimare i movimenti degli animali, per esempio; oppure a segnare il ritmo.

Ed ecco, che come da una caverna sotterranea, risalgono gli armonici naturali; ed è magia.
È’ la foresta tutta che risuona: sono le foglie, i passi dei canguri, il paesaggio che scorre davanti a noi. Voci, echi: la natura ancora incontaminata che ci parla; ed è musica ed è senso percettivo che si risveglia.

Nicola Campogrande, in apertura, si posiziona sulla stessa linea e dall’inno nazionale belga, (la sesta “Expo Variation” è dedicata al Belgio), scaturiscono note di canto – del cuculo, dell’usignolo, di un bosco, insomma-.
L’Ouverture “Creature di Prometeo”di Beethoven ci regala una coreografica pausa, come un’onda che danza, prima della “montagna incantata” che è L’”Eroica”, da scalare passo dopo passo fino alla cima.

AUDITORIUM DI MILANO, LARGO MAHLER

STAGIONE SINFONICA 2014 /2015

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IL DIDGERIDOO DI WILLIAM BARTON
(Con il patrocinio dell’Ambasciata dell’Australia in Italia)

CAMPOGRANDE:
“The Expo Variations: Belgio” (commissione de laVerdi)

BEETHOVEN:
“ Le creature di Prometeo” Ouverture op. 43

HINDSON/BARTON:
“ Kalkadungu”

BEETHOVEN:
Sinfonia n.3 in Mi bemolle magg. Op. 55 “ Eroica”

Didgeridoo: WILLIAM BARTON
ORCHESTRA SINFONICA di MILANO GIUSEPPE VERDI
Direttore: DANIEL SMITH

Giovedì 23 e domenica 26 luglio 2015
www.laverdi.org