Quando il dottor Stranamore governa l’Europa

Difficilmente qualche decennio fa si sarebbe potuto immaginare un declino, sia valoriale sia fattuale, di tutta l’Europa occidentale. L’escalation programmata verso un conflitto contro la Russia, proprio quando da parte di Washington e Mosca si stanno ponendo le basi per una pace che porrebbe fine alla guerra russo-ucraina, può essere solo il frutto di un piano folle di devastazione totale, nel quale si fatica a rilevarne i vantaggi, piuttosto che il tentativo criminale, nel nome di un “tanto peggio, tanto meglio”, d’impossessarsi delle ricche risorse russe, un obiettivo che l’anglosfera nel nome degli interessi di note famiglie di banchieri persegue da sempre. Ancora più difficile da capire è perché le autorità competenti di molti Paesi tra cui l’Italia continuino ad appoggiare con instancabile servilismo questo disegno senza alcun vantaggio per i propri popoli che, anzi, rischiano di precipitare in una crisi senza precedenti per i conseguenti drastici tagli allo stato sociale e quindi a sanità, scuola, previdenza, cultura, infrastrutture e via discorrendo. Agli 800mld decisi dalla Ue si somma in Italia la beffa della manifestazione “Una piazza per l’Europa” di sabato 15 marzo a Roma, indetta da Michele Serra sulle pagine di La Repubblica (testata di proprietà di John Elkann, la cui famiglia partecipa nel settore militare attraverso Iveco Defence Vehicle), contro i “sovranismi” e “populismi” che minerebbero la Pace e l’unità europea, strumentalizzando figure come quella di Altiero Spinelli, il cui Manifesto di Ventotene era di segno antitetico ai piani bellici di Von der Leyen. Imbarazzante risulta anche il richiamo politico del Presidente Sergio Mattarella, «Meno pacifismi, per favore», rivolto in particolare a Meloni (ma anche a Schlein): il Capo dello Stato detta con il suo no «a una pace ingiusta che sia omaggio alla prepotenza» la linea interventista, cancellando completamente la genesi di questi tre anni di guerra che ha coinvolto il Donbass e, soprattutto, proponendo la violazione di quell’art.11 della Costituzione di cui dovrebbe essere il principale garante. Già in precedenza mi sono interessato dell’argomento (si legga l’articolo L’odio indistinto verso il nuovo Emmanuel Goldstein del 9 aprile 2022) e allo stesso modo l’Osteria dell’Asino ha affrontato l’argomento guerra, anche in riferimento alla Palestina. La quasi totalità dei media riversa oggi in un clima propagandistico avulso da qualsiasi veridicità dei fatti, contrariamente a un passato dove veniva diffusa un’informazione più veritiera, come testimoniato da un telegiornale sui Rai2 del 2016 rispetto la realtà nel Donbass, che invito a guardare (v. Tg2)
In questa puntata dell’Osteria, dopo l’integrale intervento di Marco Travaglio sul canale televisivo Nove in cui spiega la reale narrazione storica dei fatti ucraini e la dichiarazione del generale Marco Bertolini in dissenso con la governance europea, vi è l’incontro a pranzo con una donna russa, Tatiana Petrovna, docente di lingue e in passato membro dell’Associazione Italia-Russia, giunta suo malgrado in Italia dalla fine degli anni ’70 per seguire il marito modenese. Una presenza viva che racconta la sua esperienza nel nostro Paese, le differenze con le strutture presenti nell’allora Unione Sovietica, la realtà russa, i legami storici con l’Ucraina, ma anche alcuni comportamenti poco civili subiti da qualche italiano a seguito dello scoppio delle ostilità del febbraio 2022. Un incontro che vuole essere foriero di una vera conoscenza sui fatti, a salvaguardia della storica amicizia tra i popoli italiano e russo, con tanto di brindisi finale in nome della verità. Buon ascolto …
Claudio Elli
INFO:
Intervento sul NOVE di Marco Travaglio

Ma l’asino è d’oro?
Con Claudio Elli, Ettore Distasio, Tribuzio
e la partecipazione di Tatiana Petrovna
Unisciti al Canale Telegram
https://t.me/osteriadellasino
Un contenitore presentato da:
sempre analisi eccellenti
Ti ringrazio, Maria Rosa
Completamente d’accordo