“L’amore, al quale possiamo ora ritornare, ha due volti: uno bianco e l’altro nero”. Orlando – Orlando, liberamente tratto dal celeberrimo testo di Virginia Woolf, è una grande storia d’amore che attraversa le epoche, dal XVI secolo ai giorni nostri, con contorni sfumati tra arte e vita, epiche vicende e sentimenti profondamente umani. Stefano Scandaletti si muove all’interno di uno spazio scenico scarno ma reso intensamente evocativo dalla presenza di elementi simbolici che dialogano incessantemente con il testo e il performer. Un vassoio d’argento, una vecchia poltrona scolorita, uno scatolone, un centrino, due mele, una coperta, una tazza da tè, una radio, un pc e tanti libri. Quella di Orlando è la storia di una progressiva educazione sentimentale. Senza poter mai morire ma rinascendo costantemente, da uomo a donna, da ambasciatore a Costantinopoli sino al giovane scrittore alla ricerca del suo capolavoro (o forse di se stesso), Orlando vive sospeso tra finzione e realtà, tra natura e arte, tra amore e dolore, tra mondanità e desiderio di chiudersi in un intimistico silenzio, avvolto nell’abbraccio dell’amante così come nell’infantile calore di una coperta. La delicata interpretazione di Stefano Scandaletti mette a nudo l’anima di un personaggio che – seppur concentrandosi in prima istanza sul potere assoluto della parola – si esprime attraverso una magistrale ricerca sulla fisicità, sulla valorizzazione della gestualità e del potere evocativo degli oggetti: ed ecco come un vassoio si trasforma in uno specchio (in cui riflettere la propria anima prima ancora del volto), una coperta diventa un sontuoso abito di corte, in un abbraccio si materializzano due individui distinti e al contempo fusi nel corpo di un solo attore.
Dall’adattamento di Stefano Pagin emerge una passione profonda per l’arte che passa attraverso ogni singola parola, ogni scelta registica – fortemente voluta, cercata e desiderata. In Orlando – Orlando il teatro è forza vitale, emozione pura. La vicenda di Orlando diviene così metafora della lotta per ciò che amiamo, nell’arte e nella vita, dal vivere un sentimento alla pubblicazione di un’opera letteraria. Stefano Scandaletti, – giovane attore dotato di una tecnica sorprendente – incarna con straordinaria intensità, tra impeto e dolcezza, tutta la complessità di un‘anima costantemente in bilico nella febbrile ricerca di un significato, di una fusione tra forze contrastanti, intense e laceranti.
Giudizio: ***
Produzione INDIGENA TEATRO
Orlando – Orlando
Monologo per un attore liberamente ispirato a Orlando di Virginia Woolf
Adattamento teatrale e regia di Stefano Pagin
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Musica: Gabriella Zen
Cura elementi scenici: Lucia Morato e Paolo Bertinato
Luci e direzione tecnica: Gianfranco Gallo e Francesco Agostini
Milano, Teatro Elfo Puccini, Sala Bausch, Corso Buenos Aires 33
Dal 1° al 6 aprile 2014
www.elfo.org