“Zagor non è soltanto un fumetto, è un universo. Riccardo Jacopino lo descrive come mai nessun altro prima” è l’affermazione di Moreno Burattini, sceneggiatore e, ormai storico, curatore di questo periodico a fumetti. Un film, quindi, dedicato a questo importante personaggio, non solo della scuderia Bonelli che lo edita ma dell’intero panorama fumettistico italiano da ormai oltre cinquant’anni. Una pellicola in cui i protagonisti della sua realizzazione, a partire dal compianto Sergio Bonelli, alias Guido Nolitta (quest’ultimo pseudonimo con cui si firmava come sceneggiatore, essendo anche editore, ndr), a cui è idealmente dedicata, e Gallieno Ferri, character designer del personaggio e storico disegnatore, raccontano la genesi e l’intera epopea dell’eroe di Darkwood, con tutti i valori positivi di cui il fumetto targato Bonelli è stato portatore all’interno delle sue storie. Al contrario di Tex Willer, cowboy errante fatto e finito, l’universo zagoriano si pone più dalle parti di “The Wild Wild West” (“Selvaggio West”, in italiano, telefilm americano anni ’60, con Robert Conrad e Ross Martin, ispiratore dell’omonimo film del ’99), poiché insieme alla spalla comica Cico, i villain contro cui si scontra, armato di una mazza dalle estremità arrotondate, (perché Zagor uccide solo se costretto), e, soltanto alla bisogna di un revolver, sono ben oltre i soliti gunmen. Tant’è che questa saga vede apparire per la prima volta (decenni prima di un altro mattatore bonelliano, Dylan Dog) uomini lupo, zombie, stregoni e scienziati in entrambi i casi malvagi, streghe e perfino un automa robotico alto parecchi metri, giusto per citare il nutrito parterre. A man who generic viagra sales can attain fatherhood proves that he is far from impotency. When a flare-up occurs, you may have reached up to the point that why we are familiarizing order cheap cialis you with these facts of currency trading and market. It was, actually, a issue buy tadalafil cialis one of our own personnel had been privately fighting. order viagra online Its round and purple resembling a blueberry.
Una continua rincorsa alla citazione, pur nella libertà reinterpretativa delle sue storie, all’interno di una foresta nordamericana, proprio come Tarzan e l’Uomo Mascherato, che non prevede solo liane con cui attraversarla, ma anche animali oltre ogni possibile classificazione zoologica, inclusi coccodrilli e tigri. Come del resto emerso, anche negli interventi del pubblico, durante la presentazione in anteprima di questo lavoro, mercoledì 2 ottobre, presso il cinema Apollo, a cui erano presenti oltre al regista, a Burattini e Ferri, Tito Ammirati, produttore e presidente di Arcobaleno Produzioni (il film è distribuito da Microcinema), e Graziano Romani, musicista, cantante ed esecutore delle musiche, poco contano le incongruenze all’interno di una narrazione, che ormai si può dire decennale. Zagor è, e resta, un valido prodotto di intrattenimento, un oggetto di collezione e di fideismo, come dimostrano le rimpatriate dei suoi fan, più o meno dalle stesse parti del fenomeno dei cosplayer, accattivando anche una fetta di pubblico non necessariamente di fascia d’età così alta. I dati sulla tiratura lo dimostrano, così come l’internazionalità dei suoi messaggi portano questo lavoro anche presso mercati esteri, dal Brasile alla Croazia, alla Serbia, alla Spagna fino alla Turchia. Insieme ai presenti citati, all’interno della pellicola, appaiono ovviamente Davide Bonelli, direttore generale di Bonelli Editore (e figlio di Sergio), diversi collaboratori storici della stessa casa editrice, oltre al filosofo Giulio Giorello e al critico Luca Boschi, i quali forniscono la loro versione di Zagor, quella di lettori prima e di studiosi del fenomeno poi. Lunga vita quindi all’eroe di Darkwood.
Noi, Zagor un film di Riccardo Jacopino, documentario, durata 70’, Italia, 2013
Nella sale il 22 e 23 ottobre 2013