Foto di scena: Kinkaleri, nero2
Foto di scena: Kinkaleri, nero2 © UOVO 2006

Buio. La frequenza di un rumore, come di porta o finestra che sbattono in continuazione, forse emulo di un antichissimo cìmbalo durante le feste dionisiache. Il nero intenso dopo diversi minuti diviene grigio, poi luminosità fluorescente, la proiezione della bestia comincia a prendere corpo nel ritmo ossessivo. S’illumina il palco, il suono è provocato dai salti cadenzati di una danzatrice; numerose palle nere sparse sul praticabile sono ostacoli e vivide presenze di un male oscuro, o forse testimonianza di un follia temporale dell’uomo. Le danzatrici ora sono due, nude, sembrerebbe l’una emanazione dell’altra, eppure complementari, eppure entrambi animali. Per tre quarti d’ora si avvicendano convulsi movimenti, divisione e unione dei corpi. Torna e si ripete il Dioniso liberatore dell’anima – Psiche -, la nudità è pura dimostrazione ferina. L’imitazione dei latrati di un cane rendono la rappresentazione grottesca, ma poi tutto ritorna, le palle nere configurano lo specchio mobile dello sfogo umano. E, al termine, la semina alchemica sotto il rivestimento del palco, dove una palla viene inserita dopo aver praticato un taglio a forma di cerchio dentro il quale tutto si congiunge e si ricrea. Anche perché, in fondo, nell’affermazione del piombo si rafforza la volontà estrema di una trasmutazione. Dal buio…

UOVO Performing Arts festival 2006

nero2 di Kinkaleri (I)
Milano, IED Moda Lab, 18 maggio 2006
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