Fino al 6 marzo 2011 la Villa Manin di Passariano di Codroipo (Udine) ospita in Friuli una imponente rassegna come “Munch e lo spirito del Nord. Scandinavia nel secondo Ottocento” che vuole, per la prima volta in Italia, costruire il racconto di una storia che identifichi appunto lo spirito del Nord con la pittura in Norvegia, Svezia, Finlandia e Danimarca e che fa parte del progetto pluriennale dedicato alle “Geografie dell’Europa”, dopo la prima tappa costituita dalla rassegna che indagava le relazioni tra la pittura francese della seconda metà del XIX secolo e la contemporanea pittura nella nazioni del centro ed est Europa.
Inoltre è l’inizio di un grandioso progetto espositivo di dimensioni mai viste in Italia, firmato ed integralmente ideato da Marco Goldin: 16 mostre in quattro diverse sedi (Villa Manin a Passariano, Castel Sismondo a Rimini, Palazzo Sums nella Repubblica di San Marino e Palazzo Ducale a Genova): una che si è appena conclusa alla fine dell’estate, 11 concentrate nella prossima stagione autunnale e invernale, e in più altri 4 eventi già in cantiere per il 2012. A gestire il complesso ventaglio di proposte è lo stesso critico trevigiano con la sua società operativa, Linea d’ombra: in tempi di crisi, quello che Goldin affronta è un progetto in contro tendenza, certamente coraggioso, che si fa forza dell’ampio seguito che il pubblico, anche nelle più recenti esperienze, gli ha assicurato.“È la proposta – annota Goldin – di una nuova stagione di mostre, che dalle vaste terre della Scandinavia si tende fino agli spasmi del sole del Sud. Come a dire, da Munch a Van Gogh. Dai cieli notturni e fruscianti stelle e lune fino ai cieli occupati da nuvole spinte dal mistral. Una volta ancora il fremito e il soffio della natura. Come una personale confessione, continuo da anni a dire della natura il senso della distensione e del confine. Facendolo con l’aiuto dei quadri, perché senza di essi il racconto non sarebbe pieno e completo”.
“Munch e lo spirito del Nord. Scandinavia nel secondo Ottocento” è volto a studiare alcune delle maggiori evidenze della pittura europea tra la metà del XIX secolo e il primo decennio di quello successivo. Specialmente dedicata al paesaggio, ma ben raccolta anche attorno al tema del ritratto e della figura, la mostra, composta di 122 dipinti provenienti dai musei scandinavi, ma anche dal Museum of Fine Arts di Boston, si divide in cinque sezioni. Le prime quattro riservate alle scuole nazionali di quegli Stati, mentre la sezione di chiusura viene dedicata alla figura carismatica di Edvard Munch, con 35 opere in totale. Dunque una sorta di grande mostra nella mostra, prendendo in considerazione gli anni suoi di esordio vicini alla pittura dell’artista norvegese Christian Krohg, già a partire dal 1881-1883 e poi i due decenni – l’ultimo del XIX secolo e il primo del XX – che ne hanno decretato l’universale fama e hanno creato quella sorta di sigla munchiana, che caratterizza e sigilla quel darsi allo spazio interminabile del Nord così come è accaduto anche in letteratura.
Ma riandando alle scuole nazionali prima di Munch, alcuni dipinti evidenziano, prima dello scavalcamento di metà secolo, la situazione della cosiddetta Golden Age in Danimarca, con le opere tra l’altro di Lundbye e P.C. Skovgaard. Così come in Norvegia una breve introduzione è riservata a Dahl, Balke e Gude; in Svezia a Larson, Berg e Wahlberg e in Finlandia a von Wright e Holmberg. Così da indicare, appunto attorno alla metà dell’Ottocento, il senso di una scoperta del vero naturale, che si affranca dalla nozione di paesaggio ancora post-settecentesco che, a parte alcuni casi di straordinaria qualità da Friedrich a Turner, rende non dissimili le varie nazioni europee in quella prima parte di secolo.
Poi la mostra prende il suo corso solenne, e così nuovo per l’Italia, dentro la seconda metà del XIX secolo, attenta a individuare attraverso la scelta dei dipinti quello sguardo che ha fatto del Nord un luogo non soltanto fisico ma anche dell’anima e che quindi non può che trovare in Munch il suo logico e imprescindibile punto d’arrivo. Ma prima la schiettezza, la luminosità, il silenzio e il fragore del paesaggio nordico sono interpretazione che talvolta vira verso una problematicità che fa dei luoghi naturali un sentimento arcano e quasi primordiale. For those who fall into the riskier categories, making the decision on viagra canada cheap check what treatment path to take can be difficult. According to a study, the lowest price levitra risk of erectile dysfunction is and can be used as a foreplay tool for the couple. The thyroid glands need both these thought about that discount levitra minerals to make sure proper levels of thyroid hormones. Some of the things include elastomer viagra from canada insert, swivelling bellows and rotating head. Questo senso del tempo fondo, la chiarità delle estati, la profondità delle notti invernali, il velluto del muschio dell’erba, il bianco dei fiori sotto il bianco delle lune estive, è quello che l’esposizione intende mostrare al pubblico italiano. Ovviamente grazie alla generosità dei principali musei di Norvegia, Svezia, Finlandia e Danimarca, che con larghi prestiti hanno consentito di poter tracciare un panorama del tutto esaustivo di una vicenda pittorica che da alcuni anni non cessa di affascinare, attraverso alcune mostre sia in America che in Europa, il più vasto pubblico degli appassionati. E in questo senso strumento imprescindibile sarà il catalogo di studio, al quale hanno collaborato i maggiori studiosi di quelle nazioni.
Ovviamente la mostra non fa mancare alcuno dei principali protagonisti, a cominciare, in Danimarca, da Ring, Philipsen, Syberg, Gottschalk e soprattutto Hammershøi. A quest’ultimo, la cui vicenda straordinaria venne definitivamente scoperta alcuni anni or sono grazie a una fortunata mostra parigina, è dedicata un’intera sala, la terza della mostra, comprendente alcuni paesaggi ma soprattutto i fascinosi interni. Per la prima volta esposte in Italia, le opere di Hammershøi stanno all’apice, tra fine Ottocento e primi anni del secolo successivo, di un percorso che nasce nella luce di cenere degli interni olandesi seicenteschi, ma che tutto trasforma entro la misura di grigi infiniti, che talvolta virano sugli azzurri pallidi. Dando il senso della solitudine di figure che in quegli spazi non si muovono ma restano sospese, come il tempo potesse effettivamente bloccarsi una volta per sempre e non tornare più.
Per proseguire tra gli altri, in Norvegia, con Nielsen,
Backer, Thaulow, Krohg, Skredsvig; e poi Larrsson, Nordström, Zorn, Jansson, Prince Eugen, Strindberg in Svezia; Edelfelt, Gallen-Kallela, Järnefelt, Churberg, Halonen, Thesleff in Finlandia. Con quelle caratteristiche pittoriche che mettono sempre al centro l’immagine dell’uomo nel grande spazio della natura incontaminata e quasi immisurabile. Entro quel gioco che fa vicini il sentimento romantico e un certo gusto simbolista, come per esempio è bene evidente nel grande artista finlandese Akseli Gallen-Kallela.
La parte finale dedicata a Munch, dove anche una decina di opere su carta costituisce il necessario contrappunto all’opera pittorica, tocca il suo senso più alto nella scelta che dei dipinti è stata compiuta, per essere messi, quei dipinti, in relazione con i pittori scandinavi che Munch precedono. E insomma per costituire, nel loro insieme, quel grande coro tra natura e problematicità della stessa che danno infine il senso vero e compiuto di questa mostra e fanno della Scandinavia una terra che è luce e notte insieme. Il massimo della luce e il massimo della notte.
Munch e lo spirito del Nord. Scandinavia nel secondo Ottocento
Villa Manin, Passariano di Codroipo (Udine)
25 settembre 2010 – 6 marzo 2011
Piazza Manin, 10 – 33033 Passariano di Codroipo (UD)
Organizzazione: Linea d’ombra, Strada di Sant’Artemio 6/8 -31100 Treviso
Tel. +39 0422 3095; Fax +39 0422 309777
info@lineadombra.it; www.lineadombra.it
Call center: Tel. +39 0422 429999; Fax +39 0422 308272
biglietto@lineadombra.it; www.lineadombra.it
Orari: dal 25 settembre al 1 novembre: tutti i giorni ore 9-19, dal 2 novembre a fine mostra:Da lunedì a venerdì: ore 9 – 18; Sabato e domenica: ore 9 – 19; Chiuso 24, 25, 31 dicembre 2010; 1 gennaio 2011 ore 11 – 19
Biglietto: Intero € 10,00; Ridotto € 8,00 : studenti universitari con attestato di iscrizione, oltre i 65 anni, gruppi solo se prenotati (minimo 15, massimo 25 con capogruppo gratuito).
Ridotto € 6,00: minorenni e scolaresche solo se prenotate (con due accompagnatori a titolo gratuito). Ingresso gratuito per i bambini fino a sei anni, giornalisti con tesserino, accompagnatore di portatore di handicap. Per il diritto di prevendita, con esclusione delle scuole, € 1,50.