Al Teatro Libero di Milano fino a domenica 15 aprile un monologo sulla trasfigurazione del reale attraverso la pittura del grande artista norvegese
L’alterazione della coscienza può essere l’azione sintomatologica di un altro “io” che ci parla, l’incipit di un passaggio alchemico che porta a sublimare noi stessi piuttosto che a svelare il baratro di un orrore recondito coperto dalla maschera deviante del consueto. Munch. Autoritratto su carne, scritto e interpretato al Teatro Libero di Milano da Corrado Accordino, con la collaborazione artistica di Simona Bartolena, non è semplicemente un monologo sulla vita del protagonista del «Der Fall Munch», titolo della stampa tedesca in merito allo scandalo berlinese dell’autunno 1892 che coinvolse in prima persona il pittore nella contrapposizione fra i tradizionalisti e gli artisti aperti agli influssi naturalisti francesi, ma una vera interpretazione poetica sulla trasformazione del pensiero occidentale del Novecento, rivelatosi già all’inizio del secolo in tutte le espressività umane incluse la psicanalisi, le scienze fisiche e la matematica.
Sullo sfondo di una scenografia suggestiva quanto essenziale, accompagnato dalle note del Valzer n°2 di Šostakovič, Accordino attraversa le pulsioni della nuova cosmogonia europea, e non solo, utilizzando come piattaforma espositiva e semantica il capolavoro più celebrato di Edvard Munch, frutto di uno studio che culminò nelle tre versioni del 1893, 1895 e1910: L’urlo. Un dipinto che diviene porta esistenziale dell’anima e del suo punto di collisione con l’angoscia, l’indefettibile paura che naviga nell’inconscio fino a rivelarsi quintessenza escatologica di un soggettivo universo alla sua fine, come le lingue di fuoco e sangue emulano. La figura che appare è lui, l’autore, o perlomeno l’alterazione della sua corporeità, quasi un ectoplasma al termine del suo giorno, l’emblema di un terrore annunciato dal malessere fin de siècle di una società sempre più tormentata e convulsa che ha poi dato luogo a nuove esperienze comunicative e scientifiche.
Uno spettacolo appassionante, magistralmente interpretato dal suo autore, dove gli interrogativi di ieri divengono conditio sine qua non per un’indagine del presente e sul divenire, cooptata questa dalle convulsioni della poetica di Munch in vicinanza alla drammaturgia dell’amico August Strindberg, levitata dalle pagine di un diario come dalle riflessioni dello stesso Accordino, lungo le coordinate di un’imperdibile lavoro teatrale volto a superare i limiti di una semplice rappresentazione.
Giudizio: ****
TEATRO LIBERO
Munch. Autoritratto su carne
Uno spettacolo di e con Corrado Accordino
Collaborazione artistica di Simona Bartolena
Assistente alla regia: Valentina Paiano
Milano, Teatro Libero, via Savona 10
Dal 7 al 15 aprile 2018
www.teatrolibero.it