Foto di scena: Mastro Don Gesualdo, da sin. Rosario Minardi, Enrico Guarnieri, al Teatro menotti di Milano dal 25 febbraio al 5 marzo 2016
Foto di scena: Mastro Don Gesualdo, da sin. Rosario Minardi, Enrico Guarnieri, al Teatro menotti di Milano dal 25 febbraio al 5 marzo 2016
Foto di scena: Mastro Don Gesualdo, da sin. Rosario Minardi, Enrico Guarnieri © Francesco Maria Attardi

Debutto di Mastro Don Gesualdo, celebre lavoro letterario di Giovanni Verga, presso il Teatro Menotti di Milano, per la regia di Guglielmo Ferro, con Enrico Guarnieri nel ruolo del protagonista

La prima apprezzabile trovata in Mastro Don Gesualdo, andato in scena al Teatro Menotti dal 25 febbraio al 5 marzo, è la riscrittura drammaturgia attraverso un gioco di flashback, da poco prima della fine dell’intera narrazione, per passare all’inizio della storia, quando da mastro, manovale, che era, grazie al sudore del suo lavoro, Gusualdo diviene denominato don. Un signore, all’interno della cornice storica dalla Sicilia della prima metà dell’800 che non riesce mai a diventare veramente tale, nonostante il matrimonio che dovrebbe nobilitarlo, e che malgrado tutti gli sforzi possibili la società nobile continua a considerarlo un parvenu.

Veramente felice l’interpretazione del protagonista, che insieme agli altri attori riesce a creare un amalgama che non così frequentemente si riesce a vedere in una trasposizione teatrale, soprattutto quando il numero di personaggi inizia a diventare, per così dire, impegnativo.

Da valutare favorevolmente è anche la rilettura di un testo che sebbene, durante la lettura, molto raramente riesce a fornire spunti ironici, che diversamente sul palcoscenico riesce addirittura a strappare risate e applausi a scena aperta, perlato all’interno di un teatro in cui di norma un pubblico ben educato sa quando applaudire, e come.

Molto interessante anche la capacità del regista (per cronaca figlio d’arte del bravissimo Turi Ferro, ndr) di presentare i personaggi nella loro assoluta modernità, molto più simili a noi e alle nostre idiosincrasie di quanto in realtà vorremmo. Un ensamble di figure condannate tutte alla propria sorte, dallo stesso protagonista che non si affranca mai dal concetto stesso di “roba” (come nell’omonimo racconto, ndr), al sacerdote infingardo regista di tutte le trame speculative, a nobili decadenti e decaduti forti solo del loro antico e ormai sempre più vetusto retaggio. Fino al drammatico epilogo che, attraverso la commedia umana dell’esistenza, lascia ben pochi spazi a un’idea positiva di esistenza.

Giudizio ****

Produzione ABC Produzioni

Mastro Don Gesualdo di Giovanni Verga
Rielaborazione drammaturgica di Micaela Miano

prima milanese

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Con Enrico Guarneri, Rosario Marco Amato, Pietro Barbaro, Giovanna Centamore, Nadia De Luca, Francesca Ferro, Giovanni Fontanarosa, Maddalena Longo, Rosario Minardi,
Ileana Rigano, Vincenzo Volo
Regia di Guglielmo Ferro

Scene: Salvo Manciagli
Costumi: Carmen Ragonese
Musiche e video proiezioni: Massimiliano Pace

Milano, Teatro Menotti, via Ciro Menotti 11
Dal 25 febbraio al 5 marzo 2016
www.teatromenotti.org