Foto di scena © Marco Caselli NirmalImmobili, statuarie,come le muse inquietanti di Giorgio de Chirico. Dentro le loro gabbie di luce, quattro donne – tre sedute, una quarta in mezzo a loro accovacciata – iniziano, a turno o sovrapponendosi, i loro soliloqui rivolte al pubblico. Tutte parlano dello stesso uomo con livore, passione, desiderio represso. O con amore.

S’intuisce che la presenza della donna accovacciata è diversa. And moreover, buy ED drugs online is quite easy and simple press and continue reading for more info order viagra online all the medicines required by you are just a click away. Simply massage the Gel straight into the shaft of the penis when you desire to buy them online, you require attending a registered online health center and taking a medicinal conference. generic tadalafil uk Prior to the treatment, a chiropractic doctor would perform a standard procedure such as history taking and diagnostic examination to properly diagnose the patient’s condition and to arrive at a diagnosis, assess risk buy viagra australia factors, and offer symptom relief and improved quality-of-life sooner. For this men can take Super P Force or Dapoxetine tablets pfizer viagra mastercard which are profoundly compelling to cure untimely or early discharge issue. In lei risiede qualcosa di puro, compiuto, quel qualcosa che la moglie non riusciva più a ottenere da tempo e le amiche vicine di casa agognavano in silenzio. E’ l’amante, e come tale il capro espiatorio di tutte le frustrazioni, i sentimenti negati, le privazioni.

Le muse si muovono sul palco a passo cadenzato, raggiungono nuove posizioni, conversano fra loro.

L’uomo è morto in ascensore, uno stupido scherzo del cuore, ed è pronto per essere cucinato nella pentola del desiderio.

L’elemento sacrificale, l’innamorata scelta dall’uomo per le sue voluttà, è sempre più vicino al suo destino; deve raggiungere l’amato come merita, tra le note ironiche e ciniche di una musica che richiama nella danza la guerra delle passioni. E il finale da cuisine de la cruauté completa il macabro rituale…

Un altro piccolo capolavoro della giovane compagnia palermitana, firmata dalla coppia Petyx/Cutino, per ritmo, movimento scenico e interpretazione.

Giudizio: ****

M’ARTE MOVIMENTO D’ARTE

PALERMO TEATRO FESTIVAL

in collaborazione con La Città del Teatro – Cascina

Volevo dirti di Sabrina Petyx

Con Serena Barone, Ester Cucinotti, Caterina Marcianò, Sabrina Petyx

Regia di Giuseppe Cutino

Scena e costumi: Daniela Cernigliaro

Luci: Fabio Giommarelli

Milano, CRT Salone, via Ulisse Dini 7

Dal 18 al 23 maggio 2010

www.teatrocrt.it