Attrice, cantante, produttrice cinematografica, ma anche modella e, probabilmente, il primo autentico sex symbol holliwoodiano, Marilyn Monroe, al secolo Norma Jeane Mortenson, diventò un mito al di fuori di ogni tempo, ancora oggi celebrato in tutto il mondo, e un’icona pop, grazie soprattutto all’opera di Andy Warhol, le cui immagini che riproducono la diva sono paragonabili per diffusione ai ritratti di Che Guevara, piuttosto che all’intera produzione artistica di un fuoriclasse dell’Art Noveau, influente nel teatro di Oscar Wilde, come Aubrey Beardsley. Marilyn mon…amour di Cinzia Spanò, al Franco Parenti fino al 22 novembre, interpretato da Silvia Giulia Mendola nei panni di Marilyn, con la partecipazione alternata in scena delle danzatrici Lara Guidetti e Elena Rolla, conduce un’esplorazione sugli ultimi giorni di vita dell’attrice americana, spezzata da un presunto suicidio avvenuto per overdose di barbiturici il 5 agosto 1962 all’età di trentasei anni, ma, soprattutto, pone un inquietante interrogativo sulla vera identità umana di Marilyn, nata dalle spoglie di Norma Jeane, e il confine che esiste tra la glorificazione di un modello femminile e le fragilità della donna che ne deve indossare i panni. La pièce, diretta dalla stessa protagonista insieme a Chiara Petruzzelli, inizia amleticamente al cimitero, dove due becchine vedono arrivare la salma della star e da lì, saltando nella fossa, parte l’immedesimazione nel personaggio Marilyn durante la sua fase terminale e l’incontro con Norma Jeane bambina, che alla fine si riappropria della sua personalità. Uno spettacolo giocato su più linguaggi, dove la parola incontra la danza, ma anche con diversi riferimenti cronotopi, dove l’atmosfera surreale delle beccamorto, che sembrano quasi personaggi di un fumetto, viaggia parallelamente a quella tragica e ormai delirante di Marilyn/Norma Jeane, di una star alla ricerca di un sonno che sembra non dover più arrivare, in cui persino i passaggi ironici e grotteschi tradiscono l’esautorazione di un mito che ha ormai lasciato posto alla solitudine. Uno spettacolo intelligente, da vedere soprattutto se si vuole scorgere, al di là del personaggio di riferimento, le debolezze di un’umanità spesso prigioniera dell’acclamazione suscitata dalle proprie immagini.
Giudizio: ***
Produzione Teatro Franco Parenti
in collaborazione con Associazione Pianoinbilico
Marilyn mon…amour di Cinzia Spanò
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Danzatrici: Lara Guidetti / Elena Rolla
Regia di Chiara Petruzzelli e Silvia Giulia Mendola
Milano, Teatro Franco Parenti, Sala 3, via Pier Lombardo 14
Dal 6 al 22 novembre 2013
www.teatrofrancoparenti.it