Fino al 19 dicembre 2011
[8 pm // domenica 4 pm]
Teatro i
MARIA Oratorio di suoni e voci
di Aldo Nove
con Elena Arcuri, Guido Baldoni, Andrea Labanca, Valentina Picello, Libero Stelluti
musiche di Guido Baldoni e Andrea Labanca
direzione musicale Guido Baldoni
regia di Renzo Martinelli
spettacolo inserito in Invito a Teatro
Teatro i propone un oratorio dal poemetto Maria di Aldo Nove, che incentrandosi sulla figura della madre di Cristo colta nel suo straordinario destino umano e spirituale, ne fa emblema universale per le domande della fede.
La scrittura di Maria è un gesto apparentemente sorprendente da parte di un autore laico, che nel passato si è dedicato a temi che spaziano dal racconto iperrealistico, all’inchiesta sociale, al romanzo. In realtà quello di Nove è un atto di profonda devozione nei confronti di una figura popolare, nodo incandescente dell’immaginario, che attraversa le religioni e le culture. Paradossalmente, proprio perché inconsueta, questa scelta ha donato all’autore una straordinaria libertà espressiva, dove distacco e coinvolgimento non sono mai banali: ciò gli ha permesso di riscoprire l’innologia mariana e di concepirla al presente.
Della figura di Maria, il poemetto esalta soprattutto lo stupore, l’umiltà, le caratteristiche di donna concretamente viva nel suo presente storico, simbolo di tutti i presenti possibili. Il suo destino di incrociare condizione umana e realtà misteriose più grandi di lei è una parabola che parla a tutti, laici e credenti.
Il poemetto si compone di trenta canti, ciascuno di sette quartine di endecasillabi fittamente e variamente rimati. La regia di Renzo Martinelli sceglie un approccio sonoro che isola alcuni canti del poemetto, mantenendo comunque uno sviluppo comprensibile (l’adolescenza di Maria, l’Annunciazione, la nascita, il legame con la Storia). Il testo si trasforma in uno spartito polifonico, in cui le voci sono di volta in volta attori principali o parti di un piccolo coro accompagnato da strumenti popolari. Non una musica sovrapposta al poema, ma la possibilità di creare degli echi a partire dai versi del testo costruendo una partitura sonora di riverberi di parole. I versi, che potrebbero essere sussurrati da chiunque di noi come intima preghiera, attraverso il progetto registico diventano canto. L’impianto poetico viene esaltato e moltiplicato allo scopo di far risuonare universalmente le domande della fede.
A seguire
Lunedì 12 e lunedì 19 dicembre [9.30 pm]
INTERROGATORIO A MARIA
di Giovanni Testori
a cura di Milvia Marigliano
con Milvia Marigliano e Alessandro Pazzi
alla fisarmonica Guido Baldoni
“La storia si strinse tutta,
dentro il mio magro grembo”
Giovanni Testori (1923 –1993) è considerato uno tra i più importanti drammaturghi italiani del secondo dopoguerra. Some of the foreign pharmacies are offering the online medicine business and they are taking the order via mails and online name registration and making the order on that cialis uk regard. If you’re hopeful that your will be undying pleasure, viagra purchase on line you are miserably incorrect. Karlovy cialis price online Vary healing mineral water brought attention of the thousand people all over the globe. He’s not a spirit, a canadian prices for viagra holy voice or a celestial hammer. Romanziere, poeta, critico d’arte e drammaturgo, appunto, la sua attività intellettuale ha posto al centro l’uomo la sua angoscia esistenziale, il senso della sua vita, la ricerca di possibili risposte. Con il teatro è passato attraverso fasi opposte: dalla negazione dell’essere che conduceva al rifiuto della vita stessa, all’accettazione dell’esistenza come valore assoluto che va semplicemente accolto.
Interrogatorio a Maria: oratorio sacro, ma di una sacralità tutta umana, intrisa di carne, di dolore ma anche di speranza.
Un coro, in un teatro spoglio e privo di una spazio scenico definito, evoca Maria, la madre del Cristo. Alle domande prevedibili del “coro”, risponde questa madre delle madri, questa donna delle donne.
Nel testo “testoriano”, la parola diventa, vera drammaturgia “sacra”, perché è più grande di chi la dice, risuona come provocazione, chiama l’uomo e ne fa il testimone, il custode del dire secondo il suo destino. Questo il senso intimo e profondo di questo testo seguire la parola e lasciare che questa prenda progressivamente spazio in noi. Qui, anche la musica deve trovare lo spazio drammaturgico di un dire, un luogo in cui suono e parola convivono nell’attesa di ciò che non si aspetta e nella meraviglia di ciò che dovrà accadere, che accade e che è già e da sempre accaduto.
Due attori, uno di fronte all’altro, illuminati solo da candele, cercano di restituire il “Verbo “ di Testori. Il suono malinconico e popolare di una fisarmonica che diventa la voce di Dio, fa da contraltare.
L’attrice che interpreta Maria è scalza, ha un abito di fiori azzurro, come le contadine, le donne di casa di una volta, le donne del popolo, viene con grande fatica a vomitare di nuovo il suo dolore di madre ma anche la meraviglia di essere stata ingravidata da Dio.
L’attore che interpreta il coro è un giovane incredulo, desideroso di conoscere il Mistero dei Misteri; ingenuo e incalzante nelle sue domande diventa parte del pubblico presente e chiede pubblicamente a Maria una salvezza che sia di tutti e dopo averla ascoltata torna tra la folla frastornato ma pieno di meraviglia.
Il fisarmonicista è lontano da loro, dietro a Maria, è giovane, potrebbe essere suo figlio e l’aiuta a sopportare il dolore generato dall’amore.
BIGLIETTI:
intero € 15.00 – under 26 € 10.00 – over 60 € 7.50 – convenzionati € 12.00
Teatro i – via Gaudenzio Ferrari, 11 – 20123 Milano
T. 366/3700770 – 02 8323156