E’ successo domenica scorsa a Sepang, in Malesia. Una tragica fatalità ci ha portato via non solo uno dei migliori talenti del motociclismo di casa nostra, ma anche un ragazzo umile e pieno di vitalità, non a caso amato da molti. Il suo nome è Marco Simoncelli, detto “Supersic”. L’incidente che ha spezzato la giovane vita del centauro romagnolo è stato alquanto sfortunato, lo scivolone in curva nove volte su dieci porta la moto verso la via di fuga. Ma non questa volta. Quasi fosse guidata da un filo invisibile, la moto è rientrata in pista, e con lei Marco. L’impatto con le moto di Colin Edwards e Valentino Rossi è stato a quel punto inevitabile, oltre che da shock. Il casco che salta, e il corpo riverso a terra, immobile. Una scena che ricorderemo per molto tempo, purtroppo. “Bastavano dieci centimetri e gli prendevano la spalla, e invece l’hanno preso proprio fra il collo e la testa” – ha raccontato un commosso e commovente papà Simoncelli a “Matrix”. Abbiamo perso a soli 24 anni uno dei migliori talenti sulle due ruote, già campione europeo con la 125 nel 2002 e campione del mondo con la 250 nel 2008. Non a caso in molti lo definivano già l’erede di Valentino Rossi. Therefore adopt this drug measure before your life generic cialis 40mg has become bitter by the impotency effects. I’m sure there is some change that is going to end badly. wholesale viagra online The pill is safe with a online viagra pharmacy low frequency of extrapyramidal motor syndrome (EMS) and a moderate frequency of adverse metabolic effects, such as metabolic syndrome or syndrome X. This natural energy booster can visit these guys discount cialis canada be used by both adults and children. Ma soprattutto abbiamo perso “un ragazzo allegro, alla buona, sempre disponibile con tutti – ci tiene a sottolineare il padre della fidanzata Kate – E poi non era mai cambiato per il fatto di avere vinto un mondiale” (fonte: “Agi”). Lo stesso Valentino Rossi su Twitter parla del “Sic” come di “un fratello minore, tanto duro in pista, come dolce nella vita”. Tanto duro in pista da litigare coi vari Stoner, Lorenzo, Pedrosa, con sorpassi spesso al limite e anche di più. E tante cadute, forse troppe. Tanto da far dire al suo rivale e amico Andrea Dovizioso: “L’ho visto cadere un sacco di volte senza farsi male, quasi fosse invulnerabile” (fonte: “corrieredellosport.it”).
Ma il “Sic” invulnerabile non lo era, purtroppo. E tanto dolce fuori dalla pista, con la sua lunga capigliatura sbarazzina, l’accento romagnolo e la battuta sempre pronta. Un ragazzo che “cercava sempre di sdrammatizzare le cose” – ci tiene a ricordare di lui sua madre (fonte: “ilrestodelcarlino.it”). E un ragazzo che amava trascorrere intere ore al biliardo con gli amici del bar, li nel paese della fidanzata. Proprio come una persona comune.
Ed è forse per questo che ben 20.000 persone sono accorse a rendergli omaggio a Coriano, il suo paese natale. Perché il “Sic” era proprio così, come il ragazzo della porta accanto. Uno di noi, insomma.
Sorbole.