Foto di scena: Amleto, da sin. Angelo Campolo (Amleto) e Gionni Boncoddo (Fantasma), al Teatro Menotti di Milano fino a sabato 20 febbraio 2016
Foto di scena: Amleto, da sin. Angelo Campolo (Amleto) e Gionni Boncoddo (Fantasma), al Teatro Menotti di Milano fino a sabato 20 febbraio 2016
Foto di scena: Amleto, da sin. Angelo Campolo (Amleto) e Gionni Boncoddo (Fantasma) © Federico Ficarra

Prima milanese l’11 febbraio scorso presso il meneghino Teatro Menotti della celebre tragedia shakespeariana interpretata dalla compagnia del Teatro di Messina con la regia di Ninni Bruschetta

L’Amleto, messo in scena da Ninni Bruschetta al Teatro Menotti di Milano, è una rilettura di questo fondamentale testo che punta prima di tutto sulla sua straordinaria modernità, come a ben vedere l’intera opera del Grande Bardo. Infatti, come scelta stilistica, per quanto la recitazione sia in italiano, accento e cadenza siciliane se da una parte non vengono enfatizzate dall’altra non sono minimamente nascoste, i personaggi indossano abiti dei giorni nostri, e i loro movimenti scenici sono più dalle parti dell’opera teatrale contemporanea che non dell’Old Vic.

Secondariamente, un altro elemento sicuramente apprezzabile, è la scelta di rappresentare l’Amleto protagonista in maniera un po’ diversa dal solito. Non è più quindi la solita dubbiosa vittima degli eventi, e anche per questo costretto al suo tragico destino, ma la figura che ne emerge è quella di un uomo che decide di ascoltare senza dubbi di sorta la versione dello spettro paterno, decidendo quindi in qualche modo di restare figlio (non a caso lo si può considerare come il doppio rovesciato di Edipo). Un volta acquisita quella che per lui è la verità, la sua finta pazzia lo porta a comportarsi in maniera tanto cinica da far impazzire, letteralmente, gli altri (immaginate voi chi), fino a scatenare un’indiscriminata furia sterminatrice che non risparmierà niente e nessuno.

Nonostante qualche ricciolo in più qua e là, inteso come piccole licenze prosaiche, a partire da un Gertrude un po’ sciantosa, si apprezza la resa complessiva della rappresentazione, e del teatro nel teatro dinnanzi allo stesso protagonista, al re suo zio e a sua madre la regina, e degli intermezzi quasi comici, in primis l’arrivo del messaggero il cui ruolo goffamente mimetico nei confronti di Amleto strappa inevitabilmente almeno un sorriso.

Interpretazione eccellente dell’intero cast a partire proprio dai principali protagonisti, Amleto/Angelo Campaolo, Claudio/Emanuele Aita, Gertrude/Maria Sole Mansutti e Ofelia/Celeste Guagliandolo, quest’ultima apprezzabile anche nell’unica esecuzione canora al suo interno, e un menzione speciale ai due musicisti che hanno accompagnato l’intera rappresentazione con un tappeto sonoro decisamente efficace.

Giudizio: ****

Produzione E.A.R. Teatro di Messina

Amleto di William Shakespeare
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Regia di Ninni Bruschetta

Musiche di Toni Canto eseguite dal vivo da Gianluca Scorziello e Toni Canto
Scene: Mariella Bellantone
Costumi: Cinzia Preitano
Luci: Antonio Rinaldi

Milano, Teatro Menotti, via Ciro Menotti 11
Dall’11 al 20 febbraio 2016
www.teatromenotti.org