È stata un’impresa di portata storica, quella della squadra di sci alpino femminile nella discesa libera austriaca di Bad Kleinkirchheim, nella seconda domenica di gennaio, con un podio tutto azzurro, anzi rosa.
Sofia Goggia si è imposta rispettivamente sulle compagne Federica Brignone, già vincitrice il giorno prima nel Super G, e Nadia Fanchini, la seconda delle tre sorelle Fanchini.
“Sentivo qualcosa di diverso nella mia sciata – ha dichiarato la vincitrice 25enne di Bergamo – è stata una giornata pazzesca per me” (fonte: www.fisi.org). E non solo per lei, aggiungiamo noi. Il tracciato ghiacciato ha esaltato le doti tecniche delle impavide discesiste di casa nostra. “Oggi bisognava avere coraggio” – è sembrato ribadire la Brignone, anche lei bergamasca (fonte: www.quotidiano.net).
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E di coraggio, le tre ne hanno da vendere. Non ultima Nadia Fanchini, che ha rimesso gli sci ai piedi solo da pochi mesi, dopo tutta una serie di infortuni ed interventi alle ginocchia. Commovente peraltro la sua dedica alla sorella Elena, che solo pochi giorni prima aveva annunciato su Facebook il suo ritiro dalle gare a causa di un tumore: “Una grande impresa che dedico proprio a lei” – ha raccontato Nadia (fonte: www.repubblica.it).
Ma la cosa più bella è l’umiltà e l’abnegazione delle tre atlete, a cominciare dalla vincitrice, che non si concede nemmeno una serata per festeggiare, perché “devo pensare alle prossime sfide” – parole sue. Più o meno le stesse dichiarazioni della Brignone, che non può permettersi “di far serata”, perché già l’indomani mattina presto “sarò di nuovo sulle piste ad allenarmi” – ha raccontato senza giri di parole (da “La Repubblica”).
Ad un mese dalle Olimpiadi Invernali di Pyeong Chang ci sentiamo davvero rassicurati ed ottimisti, tanto più che in contemporanea all’impresa della valanga rosa, sono arrivate le splendide vittorie del duo Pellegrino-Noeckler nel fondo a squadre e di Arianna Fontana nello Short Track, entrambe a Dresda.
Per dirla come il Presidente del Coni Giovanni Malagò su Twitter, in riferimento alle discesiste azzurre, sono tutte vittorie “da sogno”. E ora che ci abbiamo preso gusto, speriamo di non svegliarci più.