Un giorno, nella valle della Sapienza, quattro avvoltoi si spartirono un banchetto.
Uno di essi divorò la storia – passato e futuro sparirono dalle loro coscienze – tutto restò immobile nel cinismo del presente.
Un altro dilaniò le scienze della ragione – non più esatte matematiche ed illuminazioni cosmiche, solo il buio del rigido fanatismo.
Un terzo, lentamente, distrusse parte della musica, e le melodie perirono nei singulti dell’ingordigia.
L’ultimo, infine, volle assaporare le note della poesia, ma una di esse gli andò di traverso: l’avvoltoio soffocò tra le gozzoviglie, e dal ventre squarciato dal sole rinacquero le grida di un’antica speranza.
Da Radure (brano V), in Poesia di Claudio Elli, OT.MA Edizioni, Milano, 1997