In questi ultimi vent’anni a parlare di giustizia in Italia, a causa dei noti avvenimenti che tutti conosciamo, si rischia di dire ognuno qualcosa di diverso dall’altro, confrontandosi con argomentazioni distanti tra loro, alcune delle quali al limite dell’impossibile, sebbene promosse da fonti ritenute autorevoli. Il risultato è però spesso quello di discutere di qualcosa ben lontano dal suo significato originario.
Gli autori di questo lavoro, il magistrato antimafia Nicola Gratteri, e lo storico delle organizzazioni criminali Antonio Nicaso, attraverso un viaggio nella giustizia raccontano quella che è ritenuta all’oggi l’organizzazione mafiosa più pericolosa, la n’drangheta. Non solo problemi di politica del diritto, a cui si fa in generale cenno in più parti, dal Lodo Alfano all’articolo 41 bis, all’utilità delle intercettazioni telefoniche e ambientali fino alla proposta di separazione delle carriere. I temi forti che si possono leggere riguardano prima di tutto lo svelamento dei cosiddetti falsi miti su cui si nasconde parzialmente questo tipo di organizzazione criminale, e non solo lei. Si va dalla mafia in Lombardia e a Milano, negata perfino dal precedente sindaco di Milano (“La mafia a Milano? Fatemela vedere”, testuali parole pronunciate da Letizia Moratti, ndr) all’idea che i capi criminali non possano essere non acculturati, forse perché istruzione scolastica e intelligenza sono elementi assai diversi tra loro, fino al falso mito di Osso, Mastrosso e Carcagnosso (ben raccontato da Roberto Saviano) alla cattolicità pagana propria della realtà mafiosa, totalmente incompatibile con i veri dettami di Cristo. Stiamo parlando di una singola consorteria criminale, la n’drangheta, il cui fatturato è di 45 miliardi di euro l’anno, più o meno la manovra economica di un governo, la cui base è e resta in Calabria, ma che riesce a muovere ingenti flussi di denaro, condizionare elezioni politiche, fare affari accaparrandosi i più lucrosi appalti in tutto il mondo, dal Nord Italia al Canada alla Bolivia. However, it is imperative to seek medical generic cialis online help before using these tablets. Approximately a majority of women are low with the visual part http://www.slovak-republic.org/history/great-moravia/ viagra online sample of their breasts. Available Online Kamagra tablets can be purchased online, it usually cheapest levitra is cognizant of talk to a knowledgeable medical professional ahead of having just about any size of male member. Most men prefer kamagra tablets, as they are already in a fluid form. viagra pills wholesale
Un altro falso mito è la sua potenzialità lesiva, in quanto l’omicidio, dagli scomparsi per la cosiddetta lupara bianca alle stragi più efferate, diviene l’extrema ratio solamente quando tutti gli altri sistemi non funzionano. Opzione che, tuttavia, quando viene decretata non guarda in faccia a niente e a nessuno, si tratti dei cosiddetti nemici, nelle guerre fra clan, di vittime dell’usura piuttosto che di familiari che hanno deciso di lasciare la partita. Emblematico il caso di Lea Garofalo, che all’inizio della sua collaborazione con la magistratura, venne rapita a Milano, e successivamente torturata, uccisa e sciolta nell’acido nei pressi di Monza. A riprova che i mafiosi, se necessario, non si fanno alcuno scrupolo di prendersela anche con le donne, in barba alla leggenda di un supposto onore che non esiste.
Tutto questo senza dimenticarsi mai che se queste organizzazioni godono di una simile omertà è grazie, soprattutto, a una buona borghesia che, a metà tra l’interesse e la paura (talvolta questi criminali fanno il nome del loro mandante, senza bisogno di minacciare alcuno), guarda altrove, senza voler vedere, oltre a quanto già detto, il caporalato diffusissimo in alcune aree (vedi per esempio Rosarno), l’estorsione e l’usura. Un pesante condizionamento economico che va da nord a sud, dalla Calabria alla Lombardia, incluse tutte le altre regioni più ricche, che si serve dei cosiddetti uomini cerniera, collegati al mondo economico e bancario del Nord Italia.
L’auspicabile messaggio che viene lanciato da questo libro, scritto sotto forma di intervista e dalla prosa fluida, è la creazione di “… un sistema di norme che faccia la differenza e che finalmente faccia pendere a favore della legalità e dei diritti la bilancia della giustizia”.
Con la prefazione di Vittorio Zucconi, attraverso un ideale parallelo della sua esperienza negli Stati Uniti (in cui vive).
Nicola Gratteri, Antonio Nicaso – La giustizia è una cosa seria – Mondadori, Strade Blu – € 17,50