Foto: Cortile della Biblioteca Sormani © Teatro Menotti Milano
Foto: Cortile della Biblioteca Sormani © Teatro Menotti Milano
Foto: Cortile della Biblioteca Sormani © Teatro Menotti Milano

Due spettacoli effervescenti per la rassegna “Teatro Menotti in Sormani”: il concerto ”Klezparade”  del 28 luglio e il monologo ”Pitecus” con Antonio Rezza del 30 luglio

Il cartellone estivo del teatro Menotti si sposta dal chiuso all’aperto «per continuare a raccontare quelle storie ormai rimaste senza voce». Queste le parole di Emilio Russo, direttore artistico, che si riferisce alla sospensione forzata degli spettacoli dal vivo di questi ultimi anni.
L’iniziativa, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura di Milano, è giunta alla terza edizione, presenta 30 proposte di generi e linguaggi diversi e si svolge dal 4 luglio al 3 agosto.

Klezparade

Nella Giornata Europea della Cultura Ebraica del 2020 il concerto KlezParade ai Bagni Misteriosi di Milano ottenne un grande successo e grande plauso: più di quattrocento persone dal vivo e più di duemila sul web seguirono l’evento.
“Ritornato”, per così dire, al chiuso del Teatro Menotti a causa di un forte temporale, pur con una platea molto meno numerosa di persone, l’orchestra KlezParade ha ottenuto lo scorso 28 luglio la stessa viva partecipazione da parte degli spettatori, che hanno ascoltato i brani musicali in un crescendo di emozione, di ritmiche battute di mani, di canto.
Sul palco ben 14 musicisti con strumenti a corda, fiato, percussioni hanno suonato la musica Klezmer, il genere musicale tradizionale degli ebrei aschenaziti.

Il termine klezmer deriva dall’ebraico kley zemer (strumento musicale) e fu introdotto verso il 1930 per indicare i musicisti di origine ebraica, passando poi a rappresentare la musica tradizionale delle comunità ebraiche dell’Europa orientale, sparse poi in tutto il mondo a seguito delle migrazioni.

Manuel Buda (chitarra, voci, narrazioni, direzione musicale) ha raccontato, tra un brano musicale e l’altro, la nascita, l’evoluzione, la trasformazione di questa musica nel corso della storia; ma anche il repertorio, le occasioni di suono, le feste, le cerimonie religiose cui appartiene e che alimenta con le sue note.
Musica religiosa, orante, devozionale, quindi; ma anche festosa, giocosa, trascinante. Impossibile restare fermi in ascolto: l’atmosfera si era via via riscaldata sempre più.
Immagini magiche erano in fermento. Forse gli innamorati di Chagall si alzavano nell’aria.
Applausi e richieste di bis.

Foto © Klezparade
Foto © Klezparade

Klezparade
Chitarra, voci, narrazioni, direzione musicale Manuel Buda
Violini, voci Daniele Davide Parziani, Martino Pellegrini
Clarinetti, voci Angelo Baselli, Rouben Vitali
Tromba, voci Massimo Marcer
Sax soprano, voci Fruszina Laszlo
Sax tenore, voci Luca Rampinini
Tuba, voci Enrico Allorto
Bombardino, voci Fabio Marconi
Fisarmonica, vociLuca Pedeferri
Contrabbasso, voci Davide Tedesco
Percussioni, Saz, voci Ashti Abdo
Batteria, vociLucio Sagone
Teatro Menotti, 28 luglio ore 19,30

Pitecus (di e con Antonio Rezza)

Antonio Rezza e Flavia Mastrella: binomio indissolubile.
Antonio Rezza, attore, regista, scrittore, collabora dal 1987 con Flavia Mastrella, artista e scenografa: ed ecco il duo artistico Rezza-Mastrella. Insieme hanno firmato spettacoli di forte impatto e di grande successo.
Prime opere teatrali: Nuove parabole, Barba e cravatta, I vichinghi elettronici.

Rezza recita, utilizzando l’allestimento creato ad hoc da Mastrella, che consiste in una variegata serie di stoffe colorate, con incisioni di tagli diversi.
Qui si va collocando l’attore, che si inserisce, perlopiù con il viso, entro le aperture; a volte facendone sbucare la testa, un braccio, una gamba; e ponendo quindi in risalto, come strumenti privilegiati di espressione, la mimica, la gestualità e la voce.
Questa voce assume toni tra i più vari e inaspettati: il falsetto, il grido, la parola disarticolata, precipitata in volute strane e sempre sorprendenti.
La cornice che ospita l’evento, ovvero il Cortile della Biblioteca Sormani, si anima verso sera, intorno alle ore 19, quando comincia a calare la luce del sole: momento di calma e suggestione, con un po’ di brezza che mitiga il caldo.

Sul palco si muovono all’aria lunghe tele colorate con tagli strani: quadrati, rettangolari, circolari, obliqui, che attendono l’attore per animarsi e diventare pretesto di recitazione.
Appare il viso di Rezza e il suo folle monologare. Si sposta di qui e di là, alternando supposti, possibili personaggi.
Rezza sembra seguire un suo discorso interno, un dialogare fra le molteplici parti di sé, che ci esterna, come a renderci partecipi e testimoni.

Le sue battute sono esilaranti, impudenti, sfacciate; non temono né giudizio né disapprovazione.
A tratti interloquisce con il pubblico: questa volta con una signora che si allontana, con un bambino in prima fila e con un’altra signora a cui squilla il cellulare.
Anche queste sue esternazioni hanno il carattere di divertenti, incisivi lampi di genio.
Ma il genio stasera è qui?
Risate a non finire, fino al suo prossimo spettacolo.

Foto: Antonio Rezza © Rezza Mastrella - TSI
Foto: Antonio Rezza © Rezza Mastrella – TSI

Pitecus
(mai) Scritto da Antonio Rezza
Quadri di scena Flavia Mastrella
Assistente alla creazione Massimo Camilli
Tecnica Daria Grispino
Organizzazione generale Marta Gagliardi, Stefania Saltarelli
Macchinista Andrea Zanarini
Una produzione Rezza Mastrella – TSI La fabbrica dell’Attore Teatro Vascello
30 luglio, Cortile della Biblioteca Sormani, ore 19 e 21

INFO: www.teatromenotti.org