I tre grandi Re shakespeariani fra tradimenti e corruzione
In scena allo Spazio Tertulliano fino a domenica 23 novembre, Kings, scritto da Michelangelo Zeno e diretto da Alberto Oliva, è uno spettacolo dove il vero protagonista è il potere, nella sua efferatezza e simultanea fragilità, in un gioco teatrale dove Shakespeare rimane il tappeto drammaturgico della narrazione, traduzione di conflitti e contraddizioni del presente che partono dalla genesi della modernità.
Riccardo II, Enrico IV ed Enrico V sono in fondo pretesti per un lavoro che sovrintende le vite dei singoli sovrani al fine di una disamina sull’aggressione, peraltro mediatica, di un trono figurato, che s’inserisce fin negli anfratti dell’uomo contemporaneo, oltre ogni fisicità circostanziale.
L’impalcatura di metallo presente nella scenografia conduce all’edificazione di una gabbia sovrastrutturale, nella quale il monarca di turno è costretto a muoversi per recitare il terribile ruolo di semidio figurato e progressivo demonio, quale capro espiatorio di colpe sistematiche che ripercorrono la propria naturale, quanto esecutoria, sentenza.
Uno spettacolo che vede il ritorno in scena di Giuseppe Scordio, nei panni di Enrico IV, insieme ad Enrico Ballardini (Riccardo II) e Angelo Donato Colombo (Enrico V), nel cuore di una lettura epica che richiama la fenomenologia dell’autorità assoluta e la sua funzione di contenitore sociopolitico della mitografia umana. La presenza di un guitto, prima figurante e poi Falstaff, impersonato da un esilarante Piero Lenardon, crea l’interfaccia tra la società reale e l’Olimpo del trono, dicotomia giocata attorno al personaggio del giovane Enrico V.
Il frutto è uno spettacolo ben congegnato per interpretazione e regia, nella cornice di un sistema elettivo dove l’Inghilterra, intuita, ma mai citata, è in fondo solo l’emblema di un totem populistico in cui la giocosità si spegne per riaccendersi in nuovi fulgori, dentro una storia senza luogo e tempo che si riavvolge su se stessa come in un infinito loop. Da vedere, soprattutto da chi ama indagare sul presente cercando la genesi dei suoi endemici difetti.
Giudizio: ***
Produzione Spazio Tertulliano e URT Jurij Ferrini
Kings. Il gioco del potere da Riccardo II, Enrico IV ed Enrico V di William Shakespeare
Drammaturgia di Michelangelo Zeno
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Prima Nazionale
Con Giuseppe Scordio e Piero Lenardon, Angelo Donato Colombo, Enrico Ballardini, Federica D’Angelo, Martino Palmisano, Paolo Grassi
Regia di Alberto Oliva
Scene: Giuseppe Scordio e Saverio Assumma
Costumi: Sartoria Streghe & Fate
Disegno luci: Alessandro Tinelli
Aiuto regia: Gianfilippo Falsina
Assistenti alla regia: Francesca Muscatello, Marta Pasetti
Milano, Spazio Tertulliano, via Tertulliano 68
Dal 5 al 23 novembre 2014
www.spaziotertulliano.it